L’assegno di inclusione e il reddito di cittadinanza: l’impatto sulle famiglie italiane nel 2024

Nel 2024, il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione ha impoverito 850mila famiglie italiane, evidenziando un aumento della disuguaglianza economica, soprattutto nel Sud Italia.
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Nel 2024, il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione ha avuto conseguenze significative per molte famiglie italiane. Secondo un rapporto dell’Istat, circa 850mila nuclei familiari hanno subito un impoverimento, con una perdita media di 2.600 euro all’anno. Questo cambiamento ha sollevato preoccupazioni riguardo alla crescente disuguaglianza economica nel Paese, evidenziando come le politiche del governo Meloni abbiano inciso sulla distribuzione dei redditi.

Le conseguenze dell’eliminazione del reddito di cittadinanza

L’Istat ha documentato chiaramente che la transizione dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione ha comportato un significativo peggioramento per le famiglie più vulnerabili. Di queste 850mila famiglie, ben 620mila hanno perso completamente l’accesso al sostegno economico, mentre le restanti 230mila hanno continuato a ricevere un aiuto, ma con un importo ridotto rispetto al passato. Questo cambiamento ha avuto un impatto diretto sulla qualità della vita di molte persone, in particolare quelle che già si trovavano in difficoltà economica.

L’Assegno di inclusione, pur essendo stato introdotto con l’intento di migliorare il sistema di sostegno, ha portato a una situazione in cui solo un numero limitato di famiglie ha beneficiato di un aumento del supporto economico. Solo 100mila famiglie hanno visto un incremento medio di 1.216 euro all’anno, grazie a un nuovo sistema di calcolo che favorisce le famiglie con membri disabili. Questo scenario ha messo in evidenza come le politiche di sostegno non siano state sufficienti a garantire un adeguato supporto a chi ne ha più bisogno.

L’impatto delle altre misure governative

Oltre all’Assegno di inclusione, il governo ha introdotto altre misure nel 2024, come la riforma dell’Irpef e il taglio del cuneo fiscale. Queste politiche hanno avuto un effetto positivo su 11,8 milioni di famiglie, con un incremento medio del reddito disponibile di 586 euro all’anno. Tuttavia, circa 300mila famiglie hanno subito una diminuzione del reddito, perdendo in media 426 euro. È importante notare che il taglio del cuneo fiscale non ha beneficiato 9,6 milioni di famiglie con redditi superiori ai 35mila euro, ma la riforma dell’Irpef ha comunque portato a un risparmio medio di 251 euro in tasse.

In aggiunta, il bonus madri lavoratrici ha raggiunto circa 750mila beneficiarie, offrendo un esonero totale dai contributi, mentre il bonus Natale ha fornito un aiuto una tantum a circa tre milioni di famiglie. Queste misure, sebbene abbiano avuto un impatto positivo su alcune categorie, non sono state sufficienti a compensare le perdite subite da chi ha visto il Reddito di cittadinanza scomparire.

L’aumento della disuguaglianza in Italia

Il rapporto dell’Istat ha messo in evidenza un aumento della disuguaglianza economica in Italia, con l’indice di Gini che è passato dal 30,25% al 30,40%. Questo indice misura la distribuzione dei redditi, dove un valore di 0 indica una perfetta uguaglianza. L’analisi ha rivelato che, sebbene le politiche governative abbiano cercato di mitigare le disuguaglianze, il risultato complessivo è stato un incremento della disparità economica.

La situazione è particolarmente critica nel Sud Italia, dove la disuguaglianza di partenza è più elevata rispetto al resto del Paese. Senza l’intervento dello Stato, l’indice di Gini salirebbe al 46,5%, evidenziando quanto sia fondamentale il ruolo delle politiche pubbliche nel ridurre le disparità. In questo contesto, è evidente che le misure adottate nel 2024 non sono state sufficienti a garantire un equilibrio nella distribuzione dei redditi, lasciando molte famiglie in una condizione di vulnerabilità economica.