L’accordo sul decreto lista d’attesa e i temi caldi in friuli venezia giulia
Massimiliano Fedriga annuncia progressi sul decreto lista d’attesa, discutendo con Giorgia Meloni e Orazio Schillaci per definire criteri chiari e garantire l’autonomia delle regioni, in particolare del Friuli Venezia Giulia.

Massimiliano Fedriga annuncia a Palazzo Chigi un accordo sul decreto lista d’attesa per definire criteri chiari sui poteri sostitutivi, mentre in Friuli Venezia Giulia lavora a ricomporre la maggioranza regionale e riflette sulle norme per i mandati dei governatori. - Unita.tv
Nel corso di un incontro a palazzo Chigi, massimiliano fedriga, presidente del friuli venezia giulia e della conferenza delle regioni, ha annunciato un passo avanti significativo sul decreto lista d’attesa. Il dialogo con la premier giorgia meloni ha definito punti essenziali per gestire i poteri sostitutivi e si prepara a una fase tecnica con il ministro della salute orazio schillaci. Sul fronte regionale, fedriga si concentra sulla gestione interna e sul futuro politico, con riflessioni sulle leggi relative ai mandati dei governatori. Questo articolo approfondisce i dettagli di questa giornata politica.
Alcuni punti chiave dell’accordo sul decreto lista d’attesa
Massimiliano fedriga ha spiegato che l’intesa raggiunta riguarda l’adozione di parametri chiari per attuare e uscire dai poteri sostitutivi previsti nel decreto lista d’attesa. Questi poteri permettono al governo di intervenire nelle regioni in caso di ritardi nei servizi sanitari, ma il rischio che si prolungassero senza soluzione è stato messo al centro del dibattito. Fedriga ha ricordato come in passato i commissariamenti durassero anni senza risolvere le difficoltà, citando esempio i disavanzi.
L’accordo mira a evitare simili scenari grazie a criteri definiti per interrompere l’intervento straordinario una volta risanata la situazione. La trattativa coinvolge anche il ministro della salute orazio schillaci, che fedriga incontrerà la settimana seguente per finalizzare il testo tecnico. Questo passaggio sarà decisivo per stabilire tempi, limiti e modalità operative che le regioni dovranno seguire, garantendo maggiore chiarezza e trasparenza.
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Le regioni hanno voluto questo chiarimento per salvaguardare la loro autonomia, specialmente nelle regioni a statuto speciale come il friuli venezia giulia. Fedriga ha sottolineato il valore di regole precise per mantenere un equilibrio tra intervento centrale e gestione locale, evitando che gli interventi si prolungassero inutilmente e peggiorassero la situazione amministrativa.
La situazione politica in friuli venezia giulia e la volontà di ricomporre
Fedriga ha affrontato anche le tensioni recenti nella maggioranza regionale, seguite alle polemiche sull’ospedale di pordenone. Ha chiarito di voler evitare ulteriori scontri e di concentrarsi sul rilancio dell’amministrazione, che negli ultimi anni ha portato risultati apprezzati ai cittadini. Prevede un incontro nelle prossime ore con la maggioranza per trovare un’intesa e superare le divisioni interne.
Il problema principale sembra riguardare proprio la questione dell’ospedale di pordenone, che ha acceso la discussione politica e messo in crisi l’unità del governo regionale. Fedriga ha preferito concentrarsi sulle soluzioni pratiche invece che alimentare nuove polemiche, confermando l’intenzione di affrontare temi concreti in modo costruttivo.
Questa ricomposizione è vista come una risposta alle aspettative della popolazione, che ha assistito a una fase di crescita significativa della regione negli ultimi anni. Fedriga ha mostrato quindi l’intenzione di preservare un equilibrio interno stabile e di consolidare i progetti avviati, limitando così possibili contraccolpi sulla gestione amministrativa.
Riflessioni sui mandati dei governatori e il ruolo della corte costituzionale
Sul tema della durata dei mandati, fedriga si è dichiarato favorevole alla scelta popolare ma ha precisato che non si è parlato né di terzo mandato né di nuove proposte durante l’incontro con la premier giorgia meloni. Ha spiegato invece di aver presentato le risultanze del festival delle regioni, un evento di confronto tra esponenti regionali.
Rileva come la questione legata all’impugnazione della legge della provincia di trento riguardi temi tecnici e si attenda un pronunciamento della corte costituzionale sulle competenze delle regioni a statuto speciale. Questa pronuncia sarà cruciale per definire chi può stabilire le regole sull’autogoverno e sulla durata dei mandati in quelle realtà.
Necessità di una legge nazionale per le regioni a statuto ordinario
Per le regioni a statuto ordinario fedriga ritiene necessaria una legge nazionale che regoli i mandati, proprio perché la corte costituzionale sottolinea l’importanza di un quadro legislativo chiaro e uniforme. La questione resta aperta e al centro del confronto politico e istituzionale, visto che coinvolge la possibilità per i governatori di restare in carica oltre i limiti attuali.
Al momento il dibattito si concentra su questioni di competenza e sulla necessità di bilanciare autonomia regionale e controllo statale. Tenere presenti le decisioni della corte costituzionale sarà fondamentale per capire l’evoluzione delle norme sui mandati dei leader regionali.