La Silicon Valley e l’ascesa del tecnofascismo: un’analisi inquietante

Nel 2025, l’alleanza tra Silicon Valley e Donald Trump rivela un crescente tecnofascismo, minacciando i principi democratici e promuovendo ideologie reazionarie in un contesto di disuguaglianza sociale.
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La Silicon Valley e l'ascesa del tecnofascismo: un'analisi inquietante - unita.tv

Negli ultimi anni, il panorama politico e tecnologico ha subito trasformazioni significative, con la Silicon Valley che gioca un ruolo sempre più centrale. L’alleanza tra i giganti della tecnologia e figure politiche come Donald Trump ha sollevato interrogativi sul futuro della democrazia e sull’influenza delle ideologie reazionarie nel settore tech. Questo articolo esplora le radici del tecnofascismo nella Silicon Valley, analizzando come le sue origini e filosofie abbiano plasmato un nuovo ordine sociale.

L’alleanza tra Silicon Valley e Trump

Dopo l’elezione di Donald Trump, i leader della Silicon Valley si sono affrettati a stabilire legami con il nuovo presidente, un gesto che potrebbe sembrare opportunistico ma che rivela una connessione più profonda. Già nel 2016, i CEO delle principali aziende tecnologiche si erano recati alla Trump Tower, segno di un flirt con il potere che dura da decenni. Tuttavia, nel 2025, questa relazione ha assunto una nuova dimensione. Non si tratta più solo di interessi aziendali, ma di un vero e proprio tentativo di dominare anche il mondo reale, con la Silicon Valley disposta a sacrificare i principi democratici per ottenere il potere.

Sotto la facciata progressista, la Silicon Valley nasconde una cultura intrisa di atteggiamenti misogini e razzisti. Questo ambiente ha creato un terreno fertile per l’emergere di una visione politica che si allinea con le ideologie di Trump e dei suoi sostenitori più estremi. È tempo di riconoscere questa nuova ideologia: il tecnofascismo.

Le origini del tecnofascismo

La Silicon Valley ha costruito la sua reputazione come bastione del progresso e dell’innovazione, ma questa immagine è fuorviante. La Valle di Santa Clara, storicamente, è stata un luogo di arricchimento per uomini bianchi, che hanno sfruttato le risorse locali per costruire un impero tecnologico. Già negli anni ’90, esperti come Becca Lewis e Michael S. Malone avevano avvertito dei pericoli legati a questa cultura, descrivendo la Silicon Valley come un ambiente che esclude i più deboli e favorisce un’ideologia di dominio.

Le critiche non si sono fermate qui. George Gilder, un noto conservatore, ha denunciato la femminilizzazione dell’industria tech, proponendo un ritorno a valori più tradizionali e “mascolini”. Questa visione ha trovato eco tra i leader della Silicon Valley, che hanno abbracciato filosofie reazionarie e anti-democratiche.

Le filosofie pericolose della Silicon Valley

Il culto della mascolinità e la figura dell’imprenditore come “self-made man” sono radicati nella cultura della Silicon Valley. Pensatori come Marc Andreessen e Peter Thiel hanno espresso ammirazione per ideologie reazionarie, attingendo a testi di autori controversi come Julius Evola. Thiel, in particolare, ha descritto le opere di Evola come fondamentali per comprendere un mondo che rifiuta i compromessi democratici.

Questa mentalità si riflette anche nelle opere di altri autori, come James Dale Davidson e Ayn Rand, che promuovono una società divisa tra “creatori” e “parassiti”. I miliardari vengono paragonati a divinità, giustificando così la disuguaglianza come un fenomeno naturale. In questo contesto, la democrazia viene sistematicamente demolita, mentre si esalta la tecnocrazia.

La minaccia del tecnofascismo

Il crescente potere della Silicon Valley ha portato a una ridefinizione della società, con un’influenza che supera quella di qualsiasi altro centro di potere. La convinzione che la tecnologia sia neutra ha consentito a ideologie autoritari di prosperare, mentre i leader tech continuano a sognare un futuro in cui le città-stato siano governate da élite tecnocratiche.

Il mantra “Muoviti velocemente e rompi le cose” assume un significato inquietante quando applicato al sistema democratico. La Silicon Valley, con i suoi sogni di grandezza e potere, sta tracciando un percorso verso un futuro dominato dal tecnofascismo, dove la libertà di arricchirsi prevale sui principi democratici.

In questo contesto, è fondamentale rimanere vigili e consapevoli delle implicazioni delle scelte fatte dai leader della tecnologia. La storia ci insegna che le ideologie possono plasmare il futuro, e il tecnofascismo potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo.

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