La sardegna sostiene la campagna “liberi subito” per legge sul suicidio assistito: appelli da cultura e politica
La Sardegna sostiene la campagna “Liberi Subito” per una legge sul suicidio medicalmente assistito, con il supporto di personalità della cultura e della politica, mentre si attende l’avvio del dibattito legislativo.

La Sardegna sostiene la campagna "Liberi Subito" per una legge sul suicidio medicalmente assistito, ancora bloccata in Consiglio regionale nonostante il sostegno di politici, artisti e la sentenza della Corte costituzionale. - Unita.tv
La Sardegna entra in campo per supportare “Liberi Subito“, la campagna nazionale di raccolta firme promossa dall’associazione Luca Coscioni. L’obiettivo è spingere per una legge di iniziativa popolare che garantisca tempi certi e procedure chiare per accedere al suicidio medicalmente assistito, come indicato dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale. Personalità del mondo della cultura, politica e musica si sono schierate pubblicamente per sostenere la proposta regionale.
La mobilitazione in sardegna e il ruolo delle istituzioni
In Sardegna la legge sul fine vita attende discussione. Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, ricorda che tutti i gruppi di maggioranza hanno firmato la proposta “Liberi Subito” presentata a novembre 2024, tuttavia il percorso legislativo resta fermo prima ancora di iniziare. Cappato sollecita il Consiglio regionale a calendarizzare presto la legge, sottolineando che la presidente della Regione, Simona Todde, ha confermato l’intenzione di far passare la norma: “Saremo probabilmente la seconda regione d’Italia a dare un via libera, tempi permettendo”.
Opinioni e richieste dalla politica regionale
Anche Piero Comandini, presidente del Consiglio regionale, aveva annunciato che l’approvazione sarebbe avvenuta agli inizi del 2025, affidandole un ruolo di apripista per il Paese. Ma, ad oggi, la discussione non è partita. Il blocco alimenta richieste di accelerazione da più parti.
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Appoggi pubblici di figure del mondo della cultura e del sociale
La campagna “Liberi Subito” ha raccolto il sostegno di figure della musica, dell’arte e della politica. Il jazzista Paolo Fresu ha sottolineato l’importanza di una discussione rapida che offra a tutti i cittadini garanzie e diritti equivalenti, facendo sì che il riconoscimento della dignità personale non resti solo un principio formale, ma si traduca in realtà concreta. Fresu ha ribadito che i temi toccano diritti, uguaglianze e un senso profondamente umano.
Anche la cantante Claudia Aru, l’attrice Rossella Faa e le artiste Lucidosottile si sono unite a questo coro in favore di una legge che renda possibile una scelta consapevole e assistita per chi si trova ad affrontare una situazione di fine vita. L’ex senatore Luigi Manconi ha rivolto un appello diretto al Consiglio regionale, spiegando che “la materia coinvolge tutta la popolazione attraverso questioni di dolore fisico, malattie terminali, accanimento terapeutico e, soprattutto, il diritto a una morte dignitosa.”
Contesto culturale e sociale
Questi appoggi riflettono una spinta crescente a includere anche le istanze del mondo artistico e sociale nel dibattito pubblico sulla legge sul fine vita.
La contestualizzazione della legge rispetto alla sentenza della corte costituzionale
La sentenza 242/2019 della Corte costituzionale ha stabilito che i cittadini possono accedere al suicidio medicalmente assistito nel rispetto di precise condizioni. Rimane però un vuoto normativo concreto che le regioni sono chiamate a colmare, con leggi che determinino percorsi chiari e tempi certi. La legge “Liberi Subito” vuole rispondere a questa esigenza, regolando in modo esplicito le procedure da seguire.
La battaglia in Sardegna, che finora non ha visto passi avanti significativi, riflette un dibattito più ampio sul diritto alla scelta di come concludere la propria vita in condizioni di sofferenza. Recuperare tempo e chiarezza su questa materia sensibile rappresenta un passaggio cruciale per riconoscere fino in fondo una libertà personale che in Italia resta ancora molto limitata.
I prossimi passi attesi per la legge in sardegna
L’attenzione ora resta puntata sul Consiglio regionale della Sardegna. La pressione della società civile e di personaggi noti vuole spingere i consiglieri a mettere in agenda la proposta “Liberi Subito” e ad avviare finalmente il dibattito previsto. Le dichiarazioni di Todde e Comandini indicano che la volontà politica c’è, ma serve tradurre queste promesse in atti concreti.
Il 2025 si conferma come anno decisivo per la legge sul fine vita nella regione. Qualsiasi ritardo rischia di allontanare ancora di più i cittadini da un diritto considerato essenziale nelle democrazie avanzate. Nel frattempo, appelli e video messaggi continueranno a richiamare l’urgenza e la necessità di un passaggio legislativo chiaro e definitivo.