Il presidente del Senato, Ignazio La Russà, ha partecipato alla conferenza dedicata al dialogo interreligioso svolta alla Camera, sottolineando l’importanza di un percorso condiviso tra le diverse comunità di fede. L’incontro ha riunito cattolici, cristiani ortodossi, protestanti, ebrei e musulmani, con l’obiettivo di avviare un confronto che favorisca la comprensione reciproca e combatta i fenomeni di odio e conflitto. Il dibattito si inserisce in un contesto europeo e globale sempre più segnato da tensioni sociali legate all’intolleranza, e mette al centro la necessità di costruire ponti duraturi tra spiritualità e istituzioni civili.
Il contributo della diplomazia parlamentare e il valore simbolico dell’udienza papale
La Russà si è soffermato anche sul ruolo della diplomazia parlamentare, evidenziando l’importanza dell’Unione Interparlamentare come piattaforma di confronto tra culture diverse. Ha spiegato che questo tipo di diplomazia rappresenta uno strumento essenziale per favorire il dialogo e l’integrazione, in particolare quando i mondi sembrano lontani o ostili.
Ha inoltre ricordato l’udienza prevista sabato prossimo con papa Francesco, in occasione del giubileo dei governanti. Questo evento, che concluderà la seconda conferenza sul dialogo interreligioso, sarà un momento di forte valore simbolico. La figura del papa, da molti decenni impegnata a promuovere messaggi di pace e umanità, rappresenta un punto di riferimento spirituale per i rappresentanti di diversi paesi.
Secondo La Russà, “queste iniziative non solo rafforzano il dialogo interreligioso, ma contribuiscono anche a diffondere valori di giustizia, cooperazione e fiducia tra i popoli, temi necessari per affrontare le sfide contemporanee.”
La costruzione di ponti tra fede e istituzioni: un impegno per il futuro
Nel corso del suo intervento, La Russà ha invitato a sedersi “allo stesso tavolo” per progettare una relazione stabile tra le comunità religiose e gli organismi pubblici. Ha parlato di ponti “solidi e duraturi”, che si fondano non soltanto su rapporti formali, ma su una fede che guarda oltre le appartenenze confessionali per nutrire un sentimento di fratellanza universale. Ha citato come punti di riferimento Papa Francesco e Papa Leone XIII, i quali hanno posto al centro del proprio lavoro pastorale il rispetto e la solidarietà tra i popoli.
Questa collaborazione, ha detto il presidente del Senato, richiede impegno costante e consapevolezza della complessità dei problemi sociali e politici che si intrecciano con la dimensione religiosa. La creazione di questi legami, sempre più necessari in un mondo segnato da divisioni, può dare un contributo rilevante alla convivenza pacifica.
Il ruolo della fede come elemento di unione e fonte di miglioramento personale
Ignazio La Russà ha messo in luce come la fede rappresenti un punto di convergenza fondamentale per uomini e donne appartenenti a religioni differenti. Ha affermato che ogni credo offre la speranza e l’ispirazione per un miglioramento continuo della persona, sottolineando che nella diversità di culture e tradizioni religiose si riscontra la luce comune da cui prendere esempio. Questo valore condiviso, secondo il presidente del Senato, può aiutare a superare l’odio e a deporre le armi sia in senso simbolico che reale. L’appello ha coinvolto non solo i rappresentanti religiosi ma anche le istituzioni, con l’obiettivo di favorire un confronto basato sulla fiducia e il rispetto.
Lo stesso La Russà ha rimarcato come, nonostante le differenze, sia possibile camminare insieme nel solco della speranza e della conoscenza reciproca. Ha evidenziato la necessità di un dialogo costante, che non si limiti a slogan o dichiarazioni formali, ma che traduca quell’ispirazione spirituale in azioni concrete di pace e dialogo sociale.
La dimensione umana e sociale alla base della pace e della convivenza
Nel suo discorso, il presidente del Senato ha evidenziato come la pace abbia una radice antropologica profonda: il senso d’umanità. Ha richiamato le riflessioni di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sottolineando che il rispetto per la dignità umana costituisce la base necessaria per relazioni pacifiche.
Ha ricordato che Parlamento e altri organismi legislativi, in ogni parte del mondo, devono rimanere custodi dei valori fondamentali quali giustizia, fiducia e progresso civile. La convivenza è possibile solo quando queste istituzioni si impegnano a garantire che tali principi vengano tradotti in azioni concrete.
Le parole di La Russà sottolineano l’urgenza di intrecciare i temi della spiritualità con quelli sociali e politici per creare una società meno divisa, capace di affrontare i conflitti con strumenti di comprensione e solidarietà.