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La rete di Trieste: oltre mille amministratori cattolici uniti senza creare un nuovo partito politico

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Oltre mille amministratori cattolici uniti a Trieste senza fondare un nuovo partito. - Unita.tv
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Un gruppo di oltre mille sindaci e amministratori locali, legati all’ispirazione cattolica, si è riunito nella cosiddetta “Rete di Trieste”. L’organizzazione attraversa i confini dei partiti politici tradizionali, raccogliendo esponenti da ogni schieramento. Mercoledì alle 11:30, durante un evento al Senato, il coordinamento nazionale presenterà una piattaforma programmatica articolata in cinque punti, che segna la maturazione di questa rete nata un anno fa. L’iniziativa vede coinvolti parlamentari di vari partiti e porta al centro il ruolo dei cattolici nella politica italiana, senza ambire a formare un nuovo schieramento.

La nascita e la crescita della rete di trieste tra gli amministratori cattolici italiani

La Rete di Trieste è stata costituita un anno fa, in occasione delle Settimane sociali dei cattolici italiani, momento di incontro e confronto per le diverse realtà della politica e della società civile legate a quella sensibilità religiosa. In poco tempo ha raccolto l’adesione di più di mille amministratori locali, di varia appartenenza politica, con una crescita significativa culminata a febbraio, quando si è ufficialmente organizzata con 400 membri attivi. L’intento principale non è quello di creare un partito specifico o una nuova corrente interna ai partiti esistenti, ma di unificare la voce dei cattolici impegnati nella politica, per incidere sul dibattito pubblico e sulle azioni amministrative.

Il portavoce Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, sottolinea che la rete vuole superare l’attuale bipolarismo politico, definito “malato”. L’obiettivo è mostrare che i cattolici possono collaborare efficacemente senza frammentarsi in nuovi movimenti politici, tenendo saldo un insieme di valori comuni e puntando a obiettivi concreti. Questo legame trasversale mira a rendere la presenza cattolica un punto di riferimento, non un elemento divisivo.

Il documento programmatico in cinque punti: priorità per i cattolici nella politica locale e nazionale

Al centro dell’iniziativa c’è la presentazione di una piattaforma composta da cinque punti chiave, che delineano la direzione politica della Rete di Trieste. Questa piattaforma sarà illustrata mercoledì in Senato, nella Sala ISMA, e rappresenta il cuore del cammino politico della rete. Le priorità riguardano nuove forme di partecipazione democratica, politiche giovanili, welfare territoriale, transizione ecologica e lo sviluppo delle aree interne del Paese.

Le nuove forme di partecipazione democratica puntano a coinvolgere maggiormente i cittadini nei processi decisionali, oltre ai consueti strumenti rappresentativi. Su questi temi la rete porterà ordini del giorno nei consigli comunali e regionali, cercando di far adottare pratiche e misure concrete. Le politiche giovanili sono un tema prioritario: garantire strumenti e spazi per i giovani rientra nell’impegno di rivitalizzare il legame tra mondo cattolico e politica, specie in un periodo in cui la partecipazione tende a calare.

Il welfare territoriale rappresenta il presidio di servizi e sostegno che incontrano le necessità delle comunità. La rete vuole rafforzare queste realtà, sostenendo modelli di cooperazione e attenzione sociale. La transizione ecologica, altro punto centrale, indica la necessità di affrontare la trasformazione ambientale rispettando equilibri sociali e territoriali. Infine, lo sviluppo delle aree interne richiama la questione del territorio, spesso marginalizzato rispetto alle grandi città, e richiede un progetto che favorisca economia e infrastrutture.

Il coordinamento nazionale: un gruppo scelto con il sorteggio per rappresentare la rete

Per dare solidità e rappresentanza al progetto, la Rete di Trieste ha costituito un coordinamento nazionale. La selezione dei membri è avvenuta tramite un sorteggio, una scelta che supera meccanismi tradizionali di nomina o elezione, privilegiando la rappresentatività trasversale. Da una rosa di quaranta candidati disponibili, sono stati estratti dodici amministratori che formano il direttivo.

Oltre al portavoce Francesco Russo, ci sono Margherita La Rocca Ruvolo di Forza Italia e Giuseppina Di Donna di Progetti e Riforme in Campania. Nel gruppo figurano amministratori da diverse regioni italiane: Matteo Mastrini , Cristina Lodi , Manuel Pilotto , Debora Ciliento , Aldo Salaris , Alfredo Chiantini , Gian Marco De Biase , Roberta Osculati e Francesca Severi .

La scelta del sorteggio mira a evitare appartenenze esclusive o la formazione di gruppi con forti legami partitici, garantendo una rappresentanza equilibrata per portare avanti la piattaforma comune. Il coordinamento nazionale guiderà le iniziative e dialogherà con le istituzioni, mantenendo saldo il legame con gli amministratori sul territorio.

L’evento al senato: un momento di confronto tra partiti e istituzioni sul ruolo dei cattolici

Mercoledì la presentazione della Rete di Trieste e del suo documento programmatico si svolgerà al Senato, nella Sala ISMA. L’evento è promosso da parlamentari di diversi partiti: Enrico Borghi di Italia Viva, Maurizio Gasparri di Forza Italia, Lucio Malan di Fratelli d’Italia, Tatjana Rojc del Partito Democratico. Ai saluti istituzionali parteciperà anche Mariolina Castellone, vicepresidente del Movimento 5 Stelle.

La scelta di ospitare l’iniziativa in Senato e il coinvolgimento trasversale di gruppi politici confermano la volontà della rete di inserirsi nel dibattito pubblico nazionale in modo inclusivo e riconosciuto. Si tratta di un passaggio che mette in luce una presenza cattolica distribuita su varie forze politiche, pronta a dialogare.

L’incontro servirà anche a far conoscere la Piattaforma programmatica, a presentare il nuovo coordinamento e a delineare le prossime tappe, con particolare attenzione agli ordini del giorno da portare nei consigli territoriali. La Rete di Trieste si conferma così come un gruppo trasversale impegnato a rilanciare il ruolo dei cattolici attivi in politica, senza cambiare radicalmente assetti già esistenti ma spingendo per una presenza compatta e operativa.

Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Andrea Ricci

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Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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