La maggioranza degli europei spinge per un ruolo più deciso dell’Ue nella sicurezza e nell’economia contro le crisi globali

Europei favorevoli a un ruolo più forte dell'Ue su sicurezza ed economia. - Unita.tv

Elisa Romano

3 Settembre 2025

Un recente sondaggio Eurobarometro condotto nella primavera 2025 evidenzia come la maggioranza dei cittadini europei voglia un’Unione Europea più forte e unita, capace di proteggere meglio i propri cittadini dalle molteplici crisi globali. Le preoccupazioni principali riguardano la sicurezza, l’economia e la necessità di strumenti più efficaci per affrontare le sfide attuali. L’indagine ha coinvolto oltre 26mila intervistati in tutti i 27 Stati membri, con dati che testimoniano un’attenzione crescente verso la stabilità e il coordinamento europeo in un mondo dai contorni incerti.

Consenso europeo ampio per un’azione di protezione più incisiva e unita dell’Ue

Il sondaggio mostra che il 68% degli europei ritiene che l’Unione debba assumere un ruolo più determinante nella difesa dei cittadini contro crisi mondiali e rischi legati alla sicurezza. Una cifra che cresce fino all’85% tra gli italiani. Questa richiesta si intreccia con la volontà di una maggiore unità degli Stati membri: il 90% degli intervistati ne chiede infatti un rafforzamento. Parallelamente il 77% sostiene l’idea che l’UE debba disporre di maggiori risorse per far fronte alle sfide globali, dato che sale ulteriormente facendo riferimento agli italiani.

Questa spinta riflette la percezione diffusa che le crisi attuali, come i conflitti territoriali e le tensioni geopolitiche, richiedano risposte collettive più forti, capaci di superare i limiti delle singole nazioni. La Commissione Europea, presieduta da Ursula von der Leyen, si muove in questa direzione, sostenendo maggiormente Paesi come la Romania sul fianco orientale della NATO, a indicare l’urgenza di una difesa comune efficace e di una deterrenza europea concreta.

Le priorità di politica economica e sicurezza indicano sfide sociali e geopolitiche urgenti

Quando si tratta di stabilire le priorità su cui l’Unione deve concentrarsi per rafforzare la sua posizione nel mondo, i cittadini scelgono in primo luogo la difesa e la sicurezza , anche se gli italiani tendono a indicare questa priorità con un’incidenza leggermente inferiore, al 29%. Segue un’attenzione alla competitività, economia e industria, con il 32% della popolazione europea che la indica come priorità, mentre in Italia la cifra è al 28%.

Guardando invece alle questioni che il Parlamento europeo deve affrontare subito, il 41% degli intervistati dà massima importanza alla lotta all’inflazione e al caro vita. Per gli italiani la preoccupazione è ancora maggiore, con il 46% che indica queste tematiche come prioritarie. Dopo il costo della vita, le questioni riguardanti la difesa e sicurezza raccolgono il 34% delle preferenze, mentre la lotta contro povertà ed esclusione sociale si attesta al 31%.

Questi dati confermano una forte attenzione all’impatto sociale delle attuali sfide economiche, che incidono sulla vita quotidiana dei cittadini. La lotta all’inflazione rimane cruciale, come già emerso nelle recenti elezioni europee, soprattutto in un quadro segnato da tensioni internazionali e incertezze economiche che spingono ad una risposta integrata tra politica economica e sicurezza.

La spinta per una gestione finanziaria comune nei progetti dell’Ue

La maggioranza degli europei sostengono che il finanziamento dei progetti comuni debba essere sempre più affidato all’Unione nel suo insieme, piuttosto che delegato ai singoli Stati membri. La convinzione che la cooperazione economica debba farsi più stretta si accompagna all’idea che una gestione centralizzata possa meglio indirizzare le risorse verso gli interventi più urgenti e urgenti, a livello territoriale e geopolitico.

Questa opinione rispecchia la necessità di superare iniziative isolate, favorendo invece una politica di investimenti condivisa e coordinata. Assumere un controllo più diretto sugli strumenti finanziari appare fondamentale per rispondere efficacemente alle nuove realtà.

Trasparenza e rispetto dello stato di diritto al centro delle richieste dei cittadini

La fiducia negli strumenti dell’UE è legata anche alla trasparenza e all’accountability. Il 91% dei partecipanti al sondaggio ritiene indispensabile che il Parlamento europeo abbia accesso a tutte le informazioni e ai mezzi necessari per monitorare con rigore la spesa comunitaria. Questo dato mostra una larga richiesta di maggiore controllo e vigilanza.

Allo stesso tempo, l’85% dei cittadini chiede che l’erogazione di fondi ai Paesi membri sia vincolata al rispetto dello Stato di diritto e dei principi democratici. Una posizione che raccoglie ampia condivisione in tutti i 27 Paesi dell’Unione, sottolineando come la governance democratica sia considerata imprescindibile per ricevere sostegni economici e finanziari.

Il parlamento europeo chiamato ad agire rapidamente su sicurezza ed economia

Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha commentato i risultati sottolineando come i cittadini vogliano vedere un’Europa più attiva su sicurezza ed economia. “Guardano all’UE come a un fattore di stabilità e chiedono una voce europea forte e unita in un contesto incerto”, ha detto. Per coniugare queste aspettative, il Parlamento intende trasformare in fatti concreti gli impegni, indirizzando il bilancio futuro verso le nuove sfide geopolitiche.

Questa dichiarazione mette in luce la responsabilità delle istituzioni europee di tradurre le esigenze emerse nei risultati elettorali e nei sondaggi in interventi tangibili, con investimenti mirati alle priorità di sicurezza e benessere economico dei cittadini.

La percezione dell’Ue nella vita quotidiana e il valore attribuito alla cooperazione

Circa il 72% degli intervistati sente che le decisioni prese a livello europeo influenzino direttamente la propria vita quotidiana. Tra questi, metà vede un impatto positivo, quota che sale al 63% nel caso dell’Italia. Un terzo degli intervistati si posiziona invece su una neutralità, mentre poco meno di un quinto valuta l’influenza come negativa, con una percentuale leggermente più alta in Europa rispetto all’Italia.

L’Unione viene considerata un’area di stabilità: il 73% degli intervistati sostiene che il proprio Paese ha beneficiato dall’appartenenza all’UE. I fattori principali citati sono la difesa della pace e la sicurezza , la cooperazione tra Stati membri e la crescita economica .

Questo quadro indica come, nonostante le sfide, gli europei riconoscano un ruolo concreto e positivo dell’UE nelle loro esistenze e nelle dinamiche politiche dei propri Paesi.

Dati e metodologia del Sondaggio Eurobarometro primavera 2025

L’indagine Eurobarometro è stata realizzata dall’agenzia Verian fra il 5 e il 29 maggio 2025 in tutti i 27 Stati membri dell’Unione. Sono state condotte 26.410 interviste, prevalentemente in modalità faccia a faccia, integrate con video interviste in Danimarca, Malta, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia. I risultati sono stati poi elaborati tenendo conto della popolazione di ciascun Paese per rappresentare al meglio il giudizio complessivo degli europei.

Ultimo aggiornamento il 3 Settembre 2025 da Elisa Romano