La libertà di stampa in Europa: un diritto in pericolo nel 2025

Il “Liberties Rule of Law Report 2025” denuncia il deterioramento della libertà di stampa in Europa, evidenziando casi emblematici come l’assassinio di Daphne Caruana Galizia e le pressioni in Italia.
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La libertà di stampa in Europa: un diritto in pericolo nel 2025 - unita.tv

La libertà di stampa e di espressione rappresentano diritti fondamentali nelle democrazie moderne. Tuttavia, negli ultimi anni, si è assistito a un deterioramento significativo di questi principi, che rende sempre più complesso il lavoro dei giornalisti. Questo fenomeno non riguarda solo i paesi con regimi autoritari, come la Cina e la Corea del Nord, ma si estende anche a nazioni europee considerate democratiche. Il “Liberties Rule of Law Report 2025”, redatto dalla Civil Liberties Union for Europe, evidenzia come in 21 paesi europei analizzati si siano registrati gravi regressi nell’autonomia dei mezzi di informazione, influenzati da corruzione e pressioni politiche.

Esempi di repressione dei giornalisti in Europa

Negli ultimi anni, diversi giornalisti europei hanno subito violenze e intimidazioni a causa del loro lavoro. Questi eventi dimostrano quanto sia fragile la libertà di stampa anche in contesti democratici. Un caso emblematico è quello di Daphne Caruana Galizia, una giornalista maltese nota per le sue inchieste sull’alta corruzione politica. Nel 2017, Caruana Galizia è stata assassinata con un’autobomba, un atto che ha suscitato indignazione a livello internazionale.

Un altro caso significativo è quello di Giorgos Karaivaz, un giornalista investigativo greco ucciso nel 2021. Karaivaz stava indagando su questioni di corruzione e criminalità organizzata, legate a figure del governo ellenico. Questi eventi non sono isolati, ma rappresentano un trend preoccupante che mette in luce le difficoltà che i professionisti dell’informazione affrontano nel loro lavoro quotidiano.

In Slovacchia, il governo guidato da Robert Fico ha approvato nel 2024 una riforma che ha colpito il servizio pubblico radiotelevisivo. Questa riforma ha portato al licenziamento di molti dirigenti e ha introdotto un “diritto di correzione”, che obbliga i media a modificare contenuti che possano danneggiare l’onore o la reputazione di chi ne fa richiesta. Tali misure pongono interrogativi sulla libertà di espressione e sul diritto all’informazione.

La situazione della libertà di stampa in Italia

Anche l’Italia non è immune a questa tendenza. Secondo l’Indice della Libertà di Stampa 2024 stilato da Reporters Senza Frontiere, il nostro paese occupa la quarantaseiesima posizione, in calo rispetto al quarantunesimo posto dell’anno precedente. Le preoccupazioni per il futuro sono elevate, specialmente in relazione alla televisione pubblica. Dopo la censura subita dal rapper Ghali al festival di Sanremo 2024, i sindacati dei giornalisti della Rai hanno denunciato un crescente controllo governativo sull’informazione.

In un comunicato del 11 aprile 2024, i sindacati hanno affermato che la maggioranza di governo sta trasformando la Rai in un megafono per le proprie posizioni, consentendo ai rappresentanti del governo di intervenire nei talk show senza limiti di tempo e senza contraddittorio. Un secondo comunicato, datato 21 aprile, ha messo in evidenza come il controllo sui contenuti informativi stia diventando sempre più oppressivo.

Un altro episodio significativo è quello di Antonio Scurati, il cui monologo previsto per il programma “Che sarà” su Rai 3 è stato cancellato poco prima della messa in onda. Questo intervento conteneva critiche al governo italiano, accusato di non affrontare adeguatamente il tema del fascismo e di riscrivere la storia. Anche il climatologo Antonello Pasini ha denunciato una censura riguardante il suo intervento al TG1, in cui collegava eventi climatici estremi al cambiamento climatico. La parte del suo discorso in cui esponeva questa connessione è stata omessa dal servizio trasmesso.

Riflessioni sulla libertà di espressione

La situazione attuale della libertà di stampa in Europa e in Italia solleva interrogativi importanti. È fondamentale riconoscere che la libertà di espressione è un diritto inalienabile, essenziale per il funzionamento di una democrazia. La repressione dei giornalisti e la censura dei contenuti informativi non solo minano la qualità del dibattito pubblico, ma compromettono anche la capacità dei cittadini di ricevere informazioni accurate e complete.

In un contesto democratico, è cruciale che i cittadini possano esprimere le proprie opinioni senza timore di ritorsioni. La libertà di stampa deve essere tutelata e promossa, affinché i giornalisti possano svolgere il loro lavoro senza paura di violenze o intimidazioni. La consapevolezza di questa problematica è essenziale per garantire un futuro in cui il diritto all’informazione e la libertà di espressione siano rispettati e protetti.