Il dibattito sulla consegna dei missili tedeschi Taurus all’ucraina ha acceso le tensioni tra i gruppi politici del parlamento europeo a Strasburgo. Un emendamento presentato dal gruppo Ecr, che chiedeva la fornitura immediata e consistente di questi armamenti, è stato approvato con un ampio margine ma ha evidenziato profonde divisioni interne ai partiti italiani rappresentati in Europa. Il voto riflette un quadro politico complesso, dove si intrecciano questioni di strategia militare e posizioni ideologiche diverse.
L’emendamento sui missili taurus: numeri e schieramenti
L’emendamento proposto da Ecr alla relazione sul “costo umano della guerra in ucraina” ha ottenuto 427 voti favorevoli, contro 181 contrari e 54 astenuti. La richiesta principale era quella di avviare una consegna immediata in quantità significative dei missili Taurus prodotti in germania. Tra i partiti italiani presenti al parlamento europeo, forza italia e fratelli d’italia hanno sostenuto l’emendamento votando a favore.
Al contrario, lega nord , movimento 5 stelle e alleanza verde sinistra si sono opposti con un voto contrario. Il Partito democratico invece si è mostrato diviso: la maggioranza degli eurodeputati pd ha respinto l’emendamento mentre cinque membri hanno espresso voto favorevole. Questa spaccatura testimonia le difficoltà nel trovare una linea comune su come sostenere militarmente l’ucraina senza alimentare ulteriormente il conflitto.
Responsabilità della russia nella guerra secondo il parlamento europeo
Nella risoluzione finale approvata dall’europarlamento viene ribadita con fermezza la responsabilità esclusiva della russia nell’attuale guerra d’aggressione contro l’ucraina. Il testo sottolinea che non esiste alcuna giustificazione per le violazioni dei diritti umani o per i crimini commessi dalle forze russe durante il conflitto.
Si evidenzia inoltre che nessun funzionario o militare russo coinvolto deve sfuggire alla giustizia internazionale per crimini di guerra o atti contrari al diritto internazionale umanitario riconosciuti dalla comunità globale. Questo passaggio serve a mantenere alta la pressione politica sulle autorità russe affinché rispondano delle loro azioni davanti ai tribunali competenti.
Situazione umanitaria: dispersi ed esecuzioni sommarie condannate dagli eurodeputati
La risoluzione mette anche in luce dati drammatici riguardo alle vittime del conflitto: oltre settantamila persone risultano ufficialmente disperse tra civili, bambini e personale militare ucraino. Questi numeri riflettono lo scenario tragico sul terreno dove molte famiglie attendono ancora notizie dai propri cari scomparsi durante gli scontri.
Gli eurodeputati condannano inoltre con forza le esecuzioni sommarie di prigionieri di guerra ucraìni da parte delle truppe russe definendole crimini gravi che violano apertamente le convenzioni internazionali come quelle di ginevra relative al trattamento dei prigionieri durante i conflitti armati.
Misure richieste all’unione europea per aumentare la pressione sulla russia
Per mettere fine alla guerra d’aggressione scatenata dalla russia nel febbraio 2022, il parlamento europeo chiede misure più incisive sotto diversi aspetti: militari, economici, politici, diplomatici. L’obiettivo dichiarato è quello di costringere Mosca a interrompere le operazioni belliche attraverso una combinazione efficace di sanzioni mirate ed intervento coordinato fra paesi membri dell’ue e partner internazionali affini.
Tra queste richieste figura anche quella rivoluzionaria – almeno nel contesto attuale – della confisca definitiva dei beni statali russi congelati nei vari paesi europei. Secondo gli europarlamentari tali risorse dovrebbero essere destinate direttamente ad aiutare l’ucraina nella ricostruzione postbellica, fornendo così un sostegno concreto oltre agli aiuti finanziari già stanziati finora.
Questa posizione segna una svolta rispetto agli anni precedenti quando molti fondi erano stati bloccati senza però prevederne utilizzi alternativi chiari. Ora invece emerge chiaramente la volontà politica europea non solo di punire economicamente Mosca ma anche dare strumenti tangibili al governo ucraino per affrontare conseguenze immediate del conflitto.