Si è chiuso con il voto favorevole della destra il dibattito sulla riforma della giustizia. Nessun confronto con le opposizioni è stato accettato, e questa scelta ha fatto scattare le critiche del Partito Democratico. Per il Pd, il provvedimento non cambia davvero il sistema giudiziario, ma punta a mettere la magistratura sotto il controllo della politica. È una partita che riguarda la tenuta della democrazia e il rischio di sbilanciare i poteri dello Stato.
Pd all’attacco: “La maggioranza ha imposto la riforma senza ascoltare nessuno”
La segretaria dem, Elly Schlein, non ha usato mezzi termini. Secondo lei, la destra ha fatto passare la riforma solo grazie alla propria maggioranza numerica, chiudendo le porte a qualsiasi confronto con le altre forze politiche. E questo, sostiene, non è un tentativo di migliorare la giustizia, ma un modo per delegittimare i magistrati. Schlein parla chiaro: “la riforma serve a mettere il potere giudiziario sotto il controllo del governo, accentrando troppo potere nelle mani della maggioranza.”
La critica principale è che, saltando un dibattito vero e la possibilità di modifiche condivise, si mette a rischio la separazione dei poteri. La magistratura potrebbe perdere autonomia, con conseguenze pesanti per i diritti dei cittadini e per il funzionamento della democrazia.
Un pericolo già visto all’estero, l’allarme di Schlein
La leader del Pd richiama l’attenzione su quello che è successo in altri paesi. Prende come esempio l’Ungheria di Orbán e gli Stati Uniti sotto Trump. In quei casi, i governi hanno stretto il controllo sui media, approvato leggi per limitare il dissenso e cambiato le regole costituzionali per rafforzare il loro potere.
Per Schlein, l’Italia rischia di seguire la stessa strada. La riforma, dice, “mette in discussione gli equilibri sanciti dalla Costituzione.” E questo potrebbe aprire la porta a un indebolimento delle libertà civili e a un sistema istituzionale meno solido.
La battaglia politica si accende, opposizioni pronte a reagire
Le tensioni tra maggioranza e opposizione non si placano dopo l’approvazione della riforma. Il Pd e gli altri gruppi contro vedono il provvedimento come un attacco frontale alla giustizia e ai principi democratici. Per questo annunciano iniziative per bloccarne l’applicazione. La polemica si sposta così sul terreno politico e istituzionale, con appelli a cittadini e istituzioni per tenere alta la guardia sul futuro della democrazia.
Schlein ha ribadito il ruolo dell’opposizione come sentinella della Costituzione, pronta a monitorare ogni passo della riforma. Il suo invito è a una partecipazione attiva, “per evitare che queste modifiche aprano la strada a un governo più autoritario, che limiti i controlli e riduca la possibilità di alternanza.”
Le prossime settimane saranno decisive. Da come si muoveranno le istituzioni e la politica, dipenderà il futuro del sistema democratico italiano.
Ultimo aggiornamento il 23 Luglio 2025 da Davide Galli