La Corte dei Conti Ue mette in luce l’opacità dei finanziamenti alle Ong: ecco cosa emerge dal rapporto

La Corte dei Conti dell’Unione Europea denuncia la mancanza di trasparenza nella gestione dei 7,4 miliardi di euro destinati alle Ong tra il 2021 e il 2024, richiedendo miglioramenti urgenti.
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Il recente rapporto della Corte dei Conti dell’Unione Europea ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla gestione dei finanziamenti destinati alle organizzazioni non governative . Tra il 2021 e il 2024, sono stati versati circa 7,4 miliardi di euro, ma la mancanza di trasparenza nella loro distribuzione e utilizzo è stata evidenziata come un problema cruciale. La relatrice del rapporto, Laima Andrikiene, ha sottolineato che, sebbene si tratti di somme ingenti, è fondamentale garantire che questi fondi siano gestiti in modo chiaro e responsabile, specialmente per quanto riguarda le attività di lobbying e l’autonomia delle Ong.

La mancanza di trasparenza nei finanziamenti

La Corte dei Conti Ue ha messo in evidenza che la trasparenza è un aspetto essenziale nella gestione dei fondi europei. Attualmente, il quadro informativo è confuso, in particolare per le organizzazioni che operano nel settore ambientale. La relatrice Andrikiene ha affermato che è necessario migliorare la chiarezza delle informazioni riguardanti le attività di lobbying delle Ong. Questo è particolarmente rilevante poiché tali organizzazioni giocano un ruolo importante nella formulazione delle politiche europee.

Nonostante siano stati registrati progressi dal 2018, la Corte ha sottolineato che la Commissione Europea deve intensificare i controlli e uniformare la classificazione delle Ong. Inoltre, è necessario migliorare la qualità dei dati relativi alle spese e garantire che le Ong rispettino i valori fondamentali dell’Unione Europea. La Corte ha anche evidenziato che, sebbene il processo di assegnazione dei fondi sia stato semplificato, la completezza e l’accuratezza delle informazioni rimangono problematiche.

Raccomandazioni per una maggiore chiarezza

Il rapporto della Corte dei Conti ha formulato diverse raccomandazioni alla Commissione Europea. In primo luogo, è stata evidenziata l’assenza di una visione d’insieme affidabile riguardo alle Ong. La Corte ha notato che la definizione di Ong non è sempre uniforme tra la Commissione, i partner e le autorità nazionali. Inoltre, l’inserimento delle Ong nel sistema di trasparenza finanziaria si basa principalmente su autocertificazioni, il che solleva interrogativi sulla loro affidabilità.

La Corte ha raccomandato di rendere le informazioni più complete e tempestive, aumentando la frequenza degli aggiornamenti. Un altro punto interessante emerso dal rapporto è che le piccole Ong tendono a ricevere punteggi più bassi rispetto alle organizzazioni di medie e grandi dimensioni nella valutazione della trasparenza volontaria. Questo potrebbe indicare una disparità di trattamento che necessita di essere affrontata.

La risposta della Commissione Europea

In risposta al rapporto, la Commissione Europea ha dichiarato di prendere seriamente in considerazione le raccomandazioni della Corte dei Conti. Ha avviato un processo per rafforzare gli strumenti interni di monitoraggio e rendicontazione, mostrando un’apertura a migliorare la trasparenza nel settore. Tuttavia, la Commissione ha anche sottolineato che la responsabilità per l’attuazione delle raccomandazioni ricade spesso sugli Stati membri, suggerendo che un approccio collaborativo sia essenziale per affrontare le problematiche sollevate.

La questione della trasparenza nei finanziamenti alle Ong è cruciale non solo per garantire un uso corretto dei fondi pubblici, ma anche per mantenere la fiducia dei cittadini nell’operato delle istituzioni europee. La Corte dei Conti ha quindi lanciato un appello affinché si intraprendano azioni concrete per migliorare la situazione attuale, evidenziando l’importanza di un sistema di monitoraggio robusto e di una comunicazione chiara e trasparente.