La 25esima edizione dell’Edelman Trust Barometer: un’analisi della fiducia globale e italiana

L’Edelman Trust Barometer 2025 rivela un clima di sfiducia crescente in Italia, con solo il 15% degli italiani ottimisti sul futuro e un forte risentimento verso governi e aziende.

La 25esima edizione dell’Edelman Trust Barometer: un’analisi della fiducia globale e italiana

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L’Edelman Trust Barometer, giunto alla sua 25esima edizione, offre un’analisi approfondita sulla fiducia a livello globale, con un focus particolare sull’Italia. I risultati evidenziano un clima di sfiducia crescente, specialmente nelle democrazie occidentali, influenzato da fattori geopolitici e sociali. Questo report mette in luce le preoccupazioni degli italiani riguardo al futuro e il loro atteggiamento verso le istituzioni.

La fiducia globale e il contesto italiano

L’analisi globale del Barometro della Fiducia mostra che l’Italia mantiene un indice di fiducia stabile al 50%, posizionandosi tra i paesi europei con un livello di fiducia relativamente alto, superato solo dai Paesi Bassi. In cima alla classifica si trovano Cina, Indonesia e India, tutte con indici superiori al 75%. Al contrario, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Germania, Corea del Sud e Giappone si collocano nella parte bassa della classifica. Un aspetto interessante è che i paesi con un’età demografica e uno sviluppo economico più giovani tendono a mostrare un maggiore ottimismo. Inoltre, le nazioni che non godono di una piena democrazia, come gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita, tendono a esprimere una visione più positiva, sollevando interrogativi sulla relazione tra libertà di espressione e percezione della fiducia.

La percezione del futuro tra gli italiani

Un dato allarmante emerso dal report è la scarsa fiducia degli italiani nel futuro. Solo il 15% degli intervistati crede che la prossima generazione vivrà in condizioni migliori rispetto a quelle attuali. Questo pessimismo è condiviso anche a livello globale, dove solo il 36% della popolazione ha una visione positiva riguardo al futuro. In tutti i paesi sviluppati, meno di una persona su cinque si esprime in termini ottimistici. Questo scenario riflette una crescente preoccupazione per le sfide economiche e sociali che caratterizzano il presente.

Risentimento e attivismo ostile

Un altro aspetto significativo riguarda il risentimento diffuso tra gli italiani. Circa il 68% degli intervistati esprime la sensazione che i governi e le aziende non operino per il bene comune, ma piuttosto per tutelare gli interessi di una ristretta élite. Questo sentimento è accompagnato da una crescente paura di discriminazione e pregiudizi, con un incremento di 10 punti rispetto all’anno precedente. In questo contesto, l’attivismo ostile emerge come una risposta legittima per molti italiani, con il 39% che approverebbe forme di attivismo che includono attacchi online e disinformazione. Questo fenomeno è particolarmente accentuato tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, dove il 56% approva almeno una di queste azioni.

Fiducia nei media e nelle istituzioni

Analizzando i dati specifici per l’Italia, emerge un quadro complesso riguardo alla fiducia nelle istituzioni. Tra il 2021 e il 2025, la fiducia nei leader di governo è diminuita di 11 punti, raggiungendo il 75%. Anche la fiducia nei manager e nei giornalisti ha subito un calo simile. Attualmente, il 56% degli italiani esprime fiducia nelle imprese, il 52% nei media, il 51% nelle ONG e solo il 40% nel governo. È interessante notare che, nonostante il calo di fiducia, il settore dei media ha visto un incremento di 4 punti rispetto all’anno precedente, suggerendo una maggiore fiducia nei confronti dell’informazione tradizionale.

Settori tecnologici e telecomunicazioni

Infine, il report evidenzia la fiducia nei settori tecnologico e delle telecomunicazioni. In Italia, il settore tech ha registrato un indice di fiducia del 76%, in linea con la media globale, nonostante un leggero calo. Al contrario, il settore delle telecomunicazioni ha visto un incremento di 2 punti, raggiungendo il 62%. Questo aumento potrebbe essere attribuito alla forte concorrenza che spinge i prezzi verso il basso, migliorando così la percezione dei consumatori.

L’Edelman Trust Barometer offre quindi uno spaccato della fiducia a livello globale e nazionale, rivelando sfide significative per le istituzioni e una crescente necessità di rispondere alle preoccupazioni dei cittadini.