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Intesa Italia-usa sui dazi: scetticismo e divisioni politiche sull’accordo di luglio 2025

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Intesa Italia-USA sui dazi, ma emergono divisioni politiche. - Unita.tv
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L’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sui dazi ha acceso un acceso dibattito politico in Italia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani difende l’intesa raggiunta sostenendo che chiude una fase di incertezza e scongiura una guerra commerciale. Di segno opposto, le voci dell’opposizione accusano la posizione europea di arrendersi al sovranismo americano. Emergenza quindi le differenze di vedute anche in merito ai possibili impatti sull’economia e sulle imprese italiane.

Tajani: l’intesa dazi evita uno scontro commerciale e tutela il sistema Italia-ue

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani definisce l’accordo tra Stati Uniti e Ue una svolta che mette fine a mesi di incertezza nei rapporti commerciali. Secondo lui, l’intesa impedisce il rischio concreto di una guerra dei dazi tra le due sponde dell’Atlantico, una preoccupazione che aveva già generato tensioni tra governi e imprese.

Tajani invita a considerare la misura dei dazi imposti, pari al 15%, ritenendola una soglia sostenibile. La percentuale non dovrebbe compromettere le esportazioni italiane e la competitività dell’intera Unione. Il ministro sottolinea la necessità di valutare in seguito benefici e svantaggi, settore per settore, per capire l’effettivo impatto di ogni clausola dell’accordo.

Rileva inoltre come l’Italia abbia sostenuto fin dall’inizio il lavoro della Commissione europea nelle trattative con Washington. Secondo Tajani, l’azione della Commissione si è svolta nell’interesse collettivo dell’Ue e va riconosciuta come un impegno indispensabile per tutelare le imprese europee e la stabilità commerciale.

Farnesina: sostegno immediato alle imprese italiane nel confronto con i dazi americani

Dal punto di vista operativo, Tajani annuncia un incontro alla Farnesina fissato per il pomeriggio del 28 luglio 2025. L’obiettivo è chiamare a raccolta i rappresentanti del mondo imprenditoriale italiano per un confronto diretto.

Durante la riunione, verranno illustrate le caratteristiche dell’accordo e le modalità con cui le aziende possono affrontare i possibili effetti dei dazi. Il ministro ritiene necessario ascoltare le esigenze specifiche degli imprenditori, per calibrare interventi di sostegno adeguati alle loro esigenze.

Aggiunge che si lavorerà per mettere a punto un piano d’azione che favorisca l’export italiano, superando le barriere doganali e la competizione protezionista. Il dialogo tra istituzioni e imprese appare centrale per adattare rapidamente le politiche commerciali a una situazione in evoluzione.

Le critiche di Renzi: l’accordo con Washington rappresenta una resa di Europa al sovranismo

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, contesta duramente l’intesa raggiunta. Definisce il testo non un “accordo” ma la “resa incondizionata” dell’Europa al sovranismo promosso dagli Stati Uniti di Trump, ormai percepito come una minaccia anche per i legami transatlantici.

Renzi sostiene che questa linea di politici sovranisti fa male ai rapporti economici globali e agli equilibri geopolitici. Accusa gli Stati Uniti di agire contro i propri alleati, imponendo dazi che danneggiano innanzitutto le economie europee, con ricadute negative anche per gli stessi americani sul medio periodo.

Il leader di Italia Viva collega poi il sovranismo alla perdita di libertà e sviluppo economico per l’Italia. Invita a considerare questo scenario come un rischio concreto per i vantaggi derivanti dalla cooperazione internazionale.

Renzi fa un parallelismo con l’era del Piano Marshall, quando l’America guidava le alleanze globali in modo inclusivo. Il cambio di strategia però, segnala, potrebbe far perdere agli Usa il ruolo di guida morale ed economica nei decenni futuri.

Calenda critica Von Der Leyen: manca autorevolezza nel rappresentare l’Unione Europea

La posizione di Carlo Calenda, leader di Azione, si concentra soprattutto sulla figura della presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen. Dopo la formalizzazione dell’accordo con gli Usa, Calenda definisce la strategia dell’Ue fallimentare.

Calenda sostiene che il vertice di Bruxelles ha mostrato come Von Der Leyen non possieda la statura politica e la forza necessarie a rappresentare con efficacia l’Unione europea in un contesto internazionale così delicato.

Le sue parole mettono in dubbio la capacità della Commissione di tutelare gli interessi europei in trattative di alto livello, indebolendo la posizione negoziale contro potenze globali come gli Stati Uniti.

Secondo Calenda questo deficit di autorevolezza si riflette negli esiti dell’accordo, percepito come sbilanciato e privo di garanzie sufficienti per le aziende e i cittadini europei.

L’intesa sui dazi rimane quindi al centro di aspre discussioni politiche in Italia, tra chi ne vede un freno a possibili frizioni commerciali e chi denuncia un cedimento alla pressione americana che mette a rischio interessi europei e nazionali. Nel breve termine le istituzioni italiane si preparano a sostenere le imprese in questa fase di passaggio e valutare con attenzione ogni dettaglio dell’accordo.

Ultimo aggiornamento il 28 Luglio 2025 da Serena Fontana

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Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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