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Indagine antitrust su Ferrovie dello Stato: Rfi accusata di ostacolare Sncf nell’alta velocità

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Indagine antitrust su Ferrovie dello Stato: Rfi accusata di ostacolare Sncf nell'alta velocità
Indagine antitrust su Ferrovie dello Stato: Rfi accusata di ostacolare Sncf nell'alta velocità - unita.tv
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L’Autorità garante della concorrenza ha avviato un’inchiesta su Ferrovie dello Stato e la sua controllata Rfi, accusate di aver rallentato l’ingresso dell’operatore francese Sncf nel mercato dell’alta velocità italiana. Questo sviluppo potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama ferroviario nazionale, già caratterizzato dalla presenza di Trenitalia e Italo.

L’oggetto dell’indagine

L’Antitrust ha avviato un’indagine nei confronti di Ferrovie dello Stato e Rfi, il gestore della rete ferroviaria italiana, per presunti abusi di posizione dominante. Secondo le prime informazioni, le due società avrebbero ostacolato l’ingresso di Sncf, che intende avviare le sue operazioni in Italia a partire dal 2026. L’operatore francese ha pianificato di offrire 13 corse giornaliere di andata e ritorno lungo le tratte Torino/Milano/Venezia e Torino/Milano/Roma/Napoli, già servite da Trenitalia e Italo. Sncf ha calcolato che tale numero di corse sia essenziale per coprire i costi e garantire un ritorno sull’investimento.

I piani di Sncf

Sncf ha presentato una richiesta formale a Rfi per l’assegnazione delle tratte, proponendo di stipulare un accordo quadro della durata di 15 anni. Tuttavia, la procedura di assegnazione ha subito ritardi significativi a causa di problematiche tecniche e di regolazione del traffico. Questi ritardi hanno spinto Sncf a contattare l’Antitrust nel giugno 2024, denunciando un comportamento ostruzionistico da parte di Rfi. La società francese ha espresso preoccupazione per la mancanza di progressi e per le difficoltà incontrate nel tentativo di entrare nel mercato italiano.

Le accuse contro Rfi

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di approfondire la questione, avviando un’indagine su Rfi. Secondo l’Agcm, la società monopolista nella gestione della rete ferroviaria nazionale avrebbe messo in atto una strategia abusiva per ostacolare l’accesso di nuovi operatori. Questa condotta avrebbe come obiettivo il mantenimento dello status quo, consentendo a Trenitalia, altra controllata di Ferrovie dello Stato, di mantenere le sue quote di mercato senza dover affrontare la concorrenza di Sncf. L’indagine potrebbe rivelare ulteriori dettagli su come Rfi abbia gestito le richieste di Sncf e sul possibile impatto di tali azioni sul mercato del trasporto passeggeri ad alta velocità in Italia.

Implicazioni per il mercato ferroviario

L’apertura di questa indagine da parte dell’Antitrust rappresenta un passo importante per garantire la concorrenza nel settore ferroviario italiano. Se le accuse contro Rfi dovessero risultare fondate, potrebbero esserci conseguenze significative per la gestione della rete ferroviaria e per le dinamiche di mercato. La presenza di un nuovo operatore come Sncf potrebbe portare a un miglioramento dei servizi e a una maggiore competitività, beneficiando i passeggeri e contribuendo a un sistema di trasporto più efficiente. La situazione rimane in evoluzione, con l’Antitrust che continuerà a monitorare gli sviluppi e a valutare le azioni necessarie per garantire un mercato equo e competitivo.

 

Ultimo aggiornamento il 5 Maggio 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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