Impresa Pizzarotti racconta la sfida della pista per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026

L’Impresa Pizzarotti, guidata da Riccardo Garrè, investe 81,6 milioni di euro per realizzare lo Sliding Centre a Cortina d’Ampezzo, creando opportunità lavorative e puntando alla sostenibilità ambientale in vista delle Olimpiadi del 2026.

Impresa Pizzarotti racconta la sfida della pista per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026

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La realizzazione dello Sliding Centre di Cortina d’Ampezzo rappresenta una delle sfide più ambiziose per l’Impresa Pizzarotti. Con un investimento di 81,6 milioni di euro, l’azienda ha intrapreso un progetto che non solo deve soddisfare le esigenze delle Olimpiadi invernali del 2026, ma deve anche affrontare le sfide ingegneristiche e ambientali legate alla costruzione di una pista per bob, slittino e skeleton. Riccardo Garrè, amministratore delegato di Impresa Pizzarotti, ha condiviso con Adnkronos i dettagli di questa avventura iniziata ufficialmente il 31 gennaio 2024.

La scelta di affrontare la sfida

Riccardo Garrè ha spiegato che l’azienda ha deciso di partecipare all’appalto nonostante le difficoltà iniziali, tra cui una prima gara andata deserta. “Abbiamo una storia di 115 anni e un team di ingegneri e tecnici altamente specializzati”, ha affermato Garrè. Questa esperienza ha fornito la fiducia necessaria per affrontare un progetto così complesso. L’azienda ha condotto valutazioni ingegneristiche, economiche e tecniche, decidendo di procedere nonostante le critiche e lo scetticismo diffuso. “Abbiamo mantenuto la rotta, consapevoli degli ostacoli e delle difficoltà che ci attendevano”, ha aggiunto.

L’inizio dei lavori in cantiere è avvenuto il 19 febbraio 2024, segnando l’inizio di un’intensa attività di costruzione. Ogni venerdì, i vertici dell’azienda si sono riuniti in conference call per monitorare i progressi. La realizzazione della pista ha comportato l’implementazione di una centrale di refrigerazione innovativa, che utilizza acqua e glicole al posto dell’ammoniaca, aumentando la potenza frigorifera a 3.150 kilowatt. Questa innovazione ha presentato sfide gestionali significative, ma il team ha affrontato il progetto con calma e determinazione.

Il team di lavoro e l’impatto occupazionale

Nel corso dei lavori, il cantiere ha visto la presenza di circa 135 persone, creando opportunità di lavoro e sviluppo per i subappaltatori, molti dei quali provenienti dalla provincia di Belluno. “Abbiamo collaborato con 115 fornitori, gestendo la complessità della sicurezza e dell’ambiente”, ha spiegato Garrè. L’età media dei lavoratori era relativamente bassa, con una significativa presenza di giovani sotto i 40 anni e rappresentanti di 21 nazioni diverse, un aspetto che ha contribuito a un ambiente di lavoro inclusivo.

Tuttavia, il progetto non è stato esente da polemiche riguardanti l’impatto ambientale. Garrè ha rassicurato che la pista è progettata per essere ecologicamente sostenibile, con un tetto verde che riduce l’impatto ambientale. Inoltre, è in corso un’importante iniziativa di rinaturazione, con la piantumazione di 10.000 alberi per compensare i 850 tagliati. Gli edifici in costruzione richiamano l’architettura locale e l’uso di legno è stato enfatizzato per integrarsi con l’ambiente circostante.

La cerimonia di inaugurazione e il supporto istituzionale

Il momento culminante del progetto è stata la cerimonia di pre-omologazione, che ha visto la partecipazione di autorità locali e nazionali, tra cui il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Garrè ha descritto l’atmosfera del cantiere come un “formicaio”, dove l’emozione era palpabile ma mai caotica. “Abbiamo mantenuto i nervi saldi fino all’ultimo secondo”, ha affermato, sottolineando la coesione del team.

Il presidente Paolo Pizzarotti ha espresso la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, evidenziando la responsabilità che l’azienda ha nei confronti dell’immagine dell’Italia. “Mancare questo obiettivo sarebbe stata una figura assurda per il Paese”, ha dichiarato Garrè, evidenziando l’importanza di dimostrare che l’Italia è in grado di mantenere le promesse.

Un futuro promettente per Cortina

La realizzazione della pista non rappresenta solo un traguardo economico, ma anche un’opportunità per il rilancio di Cortina d’Ampezzo. La comunità ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e collaborazione, superando le iniziali resistenze. Garrè ha sottolineato l’importanza del dialogo con le autorità locali e le forze dell’ordine, che hanno contribuito a garantire un ambiente di lavoro sicuro e produttivo.

Il progetto ha dimostrato che, quando si lavora in sinergia, è possibile raggiungere obiettivi ambiziosi. “Abbiamo festeggiato con una cena a Cortina, riconoscendo il merito di ciascuno”, ha concluso Garrè. Con la pre-omologazione prevista per il 30 marzo e il completamento dei lavori fissato per il 5 novembre 2025, l’attenzione è ora rivolta alla consegna finale alla Fondazione Milano Cortina, in vista delle Olimpiadi.