Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, ha ufficializzato le sue dimissioni dopo una lunga fase di tensioni con cittadini e associazioni, in particolare attorno alla delicata questione dell’ex stabilimento siderurgico Ilva. La decisione arriva dopo un confronto acceso davanti a Palazzo di Città, che ha anticipato sedute istituzionali cruciali sul futuro ambientale ed economico della città.
Le dimissioni di Bitetti tra contestazioni e accuse di minacce
Il 25 luglio 2025, Piero Bitetti, sindaco di Taranto e guida di una coalizione di centrosinistra, ha formalizzato la sua rinuncia al mandato. La scelta è stata annunciata subito dopo un confronto con rappresentanti di comitati e associazioni ambientaliste e civiche, radunati fuori dalla sede comunale. L’incontro ha evidenziato un clima di forte dissenso rispetto alla gestione della situazione ex Ilva da parte dell’amministrazione.
Nella lettera depositata all’Ufficio protocollo, il primo cittadino ha definito il proprio ruolo “inagibile politicamente”. Bitetti ha segnalato anche episodi di tensione durante l’incontro, con riferimenti a comportamenti che hanno assunto connotazioni minacciose nei suoi confronti, da parte di alcuni attivisti. Questa dinamica ha aggravato il disagio istituzionale e sociale, contribuendo a un clima di impasse difficile da superare.
Questa scelta segna una crisi profonda in un momento di particolare rilievo per Taranto, dove il ruolo del sindaco è sempre stato centrale nel tentativo di bilanciare esigenze ambientali, economiche e sociali legate al complesso siderurgico.
Il contesto istituzionale: consiglio comunale monotematico e vertice al ministero
Il confronto in piazza avveniva a pochi giorni dal Consiglio comunale monotematico convocato per il 30 luglio 2025. L’assemblea era chiamata a discutere l’accordo sulla decarbonizzazione dello stabilimento ex Ilva, una proposta formulata dal governo nazionale. Tale accordo mira a ridurre progressivamente l’impatto ambientale delle attività industriali, contemperando la riconversione economica con la tutela dei livelli occupazionali.
Il giorno successivo, il 31 luglio, è previsto un incontro istituzionale presso il Ministero della Transizione Ecologica e della Mitività , che riunirà rappresentanti di diversi enti locali e ministeriali coinvolti nel processo decisionale. Il vertice dovrà formalizzare un’intesa definitiva, recependo le osservazioni e le indicazioni degli attori territoriali.
L’assenza del sindaco di Taranto in queste sedi rischia di complicare i rapporti tra istituzioni e società civile, soprattutto in un quadro di pressioni forti da parte di comitati ambientalisti e lavoratori siderurgici. Gli esiti di questi appuntamenti avranno un impatto significativo sulla direzione futura dello stabilimento e sulla qualità della vita in città.
La questione ex Ilva tra tensioni sociali e sfide ambientali
L’ex Ilva di Taranto rappresenta una delle questioni più complesse a livello nazionale, per la contaminazione ambientale provocata dalle produzioni siderurgiche e per il ruolo occupazionale che riveste nel territorio. Da anni, la fabbrica è al centro di proteste, vertenze e piani di riconversione che faticano a trovare un equilibrio concreto.
I comitati nati intorno alla tutela della salute e dell’ambiente hanno mantenuto una forte pressione sull’amministrazione comunale, criticando le scelte di gestione e la lentezza nel ridurre le emissioni tossiche. Al contempo, il blocco produttivo o drastici ridimensionamenti metterebbero a rischio migliaia di posti di lavoro, creando una spaccatura sociale rilevante.
Questo doppio nodo ha generato più dibattiti, talvolta degenerati in episodi di confronto acceso anche fuori dalle sedi ufficiali, come dimostra la recente protesta davanti a Palazzo di Città. Il problema rimane al centro dell’agenda politica locale e nazionale, con la necessità di trovare soluzioni che non generino nuove crisi, né sul fronte ambientale né su quello sociale.
La partita per il futuro di Taranto continua a giocarsi tra livelli istituzionali e mobilitazioni dal basso, mentre l’assenza del sindaco apre un nuovo capitolo di incertezza.
Ultimo aggiornamento il 28 Luglio 2025 da Davide Galli