Il professor ORSINI, docente di sociologia generale, è stato ospite del programma “Cartabianca” su Rete Quattro, dove ha espresso le sue preoccupazioni riguardo agli sviluppi della guerra in Ucraina e al recente annuncio della presidente della Commissione Europea, URSULA VON DER LEYEN, sul riarmo dell’Unione Europea. ORSINI ha sottolineato l’importanza di riflettere sulle scelte strategiche dell’Europa in un contesto di crescente tensione internazionale.
La posizione dell’Unione Europea e il rischio di escalation
Durante la trasmissione, ORSINI ha evidenziato che l’Unione Europea si trova a un bivio cruciale: da un lato, la possibilità di perseguire un percorso di pace con la Russia, dall’altro, l’opzione di un riarmo che potrebbe portare a un conflitto aperto. Secondo il professore, l’idea di riarmarsi contro la Russia implica la pianificazione di un futuro caratterizzato da un alto rischio di guerra. Ha espresso preoccupazione per il dibattito pubblico in Italia, ritenendo che le risorse destinate alla difesa dovrebbero essere orientate verso il Nord Africa e i Balcani, piuttosto che confrontarsi con la potenza militare russa.
ORSINI ha menzionato paesi come Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco, sottolineando che l’Italia non dovrebbe cercare di competere con l’esercito russo, ma piuttosto mirare a rafforzare le proprie capacità militari rispetto ai vicini, in particolare nei Balcani.
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La telefonata tra Putin e Trump: un passo verso la pace?
Il docente ha anche commentato la recente telefonata tra il presidente russo PUTIN e l’ex presidente statunitense TRUMP, evidenziando che, sebbene possa sembrare che l’accordo abbia portato a una sospensione temporanea dei bombardamenti sulle infrastrutture energetiche ucraine, in realtà ha contribuito a ridurre il rischio di un’escalation nucleare. ORSINI ha ricordato che nel settembre 2022 la Russia era molto vicina all’uso di armi nucleari, e che l’Ucraina ha affrontato seri pericoli. Ha quindi sottolineato che, sebbene si sia fatto un passo avanti, la pace rimane un obiettivo lontano.
Critiche al progetto di riarmo dell’Unione Europea
Il professor ORSINI ha espresso forti critiche nei confronti del progetto di riarmo dell’Unione Europea, definendolo un’iniziativa destinata al fallimento. Ha avvertito che, anche con un aumento delle spese militari, l’Europa non potrebbe prevalere nella guerra contro la Russia, specialmente senza il supporto degli Stati Uniti. Ha citato le dichiarazioni di TRUMP, che ha chiarito di non voler investire ulteriormente in Ucraina, suggerendo che l’Europa potrebbe trovarsi a dover affrontare un conflitto diretto con Mosca.
Secondo ORSINI, l’idea che la Russia debba distruggere 27 paesi per avere la meglio sull’Unione Europea è errata; basterebbe colpire i principali stati membri come Germania, Francia e Italia. Ha avvertito che, in caso di guerra, l’Italia potrebbe subire gravi danni, poiché non dispone di un sistema di difesa aerea adeguato per contrastare i missili avanzati russi.
La vulnerabilità dell’Italia e la necessità di una strategia autonoma
Il docente ha proseguito affermando che l’Italia possiede solo cinque sistemi di difesa aerea, di cui uno è stato distrutto e un altro è attualmente in uso da parte dell’Ucraina. Ha avvertito che la Russia ha stabilito una presenza militare in Egitto, il che rappresenta una minaccia diretta per l’Italia, che potrebbe essere colpita in pochi minuti. ORSINI ha esortato il governo italiano a distaccarsi dalle politiche di VON DER LEYEN e a concentrarsi sulla propria sicurezza nazionale.
Ha sottolineato che la difesa comune dell’Europa dipende dai paesi più grandi e che non si può chiedere a nazioni come Lussemburgo o Malta di contribuire in modo significativo. ORSINI ha concluso affermando che la guerra è un fenomeno complesso, influenzato dalle azioni reciproche di Russia e Occidente, e che è fondamentale ripristinare un dialogo costruttivo per evitare ulteriori escalation.
L’atteggiamento dell’Unione Europea verso l’Ucraina
Infine, ORSINI ha commentato la posizione dell’Unione Europea riguardo al sostegno militare all’Ucraina, evidenziando che l’atteggiamento attuale è molto rigido. Ha notato che il governo italiano, guidato da GIORGIA MELONI, sembra adottare una posizione più cauta rispetto al passato, con segnali di un possibile distacco da ZELENSKY. Secondo ORSINI, se il conflitto dovesse continuare a questo ritmo, l’esercito ucraino rischia di collassare, portando a una situazione sul campo estremamente critica e pericolosa. La situazione rimane quindi tesa e incerta, con sviluppi che potrebbero avere ripercussioni significative nei prossimi giorni.
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