Il presidente mattarella ricorda la legge 151/75 e il cambiamento radicale nel diritto di famiglia in italia
Il 50° anniversario della legge 151/75 segna un’importante riflessione sui diritti di famiglia in Italia, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza sociale e sostegno alle fragilità.

Il 50° anniversario della legge 151/75 celebra una riforma fondamentale del diritto di famiglia in Italia, che ha introdotto parità tra coniugi, tutela dei figli e maggiori diritti per donne e minori, invitando oggi a un impegno sociale oltre la sola applicazione normativa. - Unita.tv
Il 50° anniversario della legge 151/75, che ha rivoluzionato il diritto di famiglia in italia, rappresenta un momento di riflessione sul percorso compiuto per tutelare i diritti di donne, uomini e minori. Quel provvedimento ha riscritto profondamente il codice civile, riaffermando i principi di uguaglianza e rispetto tra coniugi e figli. Sergio Mattarella, presidente della repubblica, ha sottolineato come la semplice applicazione delle norme non sia sufficiente a garantire i diritti, ma serva una maggiore consapevolezza sociale e un concreto sostegno alle fragilità.
I cambiamenti nella famiglia italiana
La legge 151, entrata in vigore cinquant’anni fa, modificò in modo radicale il modo in cui la famiglia veniva regolata in italia. Prima di allora, la legislazione riconosceva un predominio quasi assoluto del marito nella gestione familiare, con la cosiddetta “potestà maritale” che limitava fortemente i diritti della moglie. Con questa riforma, invece, si affermò il principio di parità tra coniugi, annullando quelle discriminazioni che avevano radici profonde.
Il ruolo della comunione dei beni
Mattarella ha ricordato come il legislatore intervenne non solo sui rapporti personali ma anche su quelli patrimoniali, introducendo come regime ordinario la comunione dei beni, e valorizzando in questo modo il lavoro della donna all’interno della famiglia. La nuova legge sanciva che marito e moglie avessero pari responsabilità e potere decisionale, elementi che cambiarono la concezione tradizionale del matrimonio nel nostro paese. Questo passo fu un segnale importante sia per il diritto civile sia per la società italiana più in generale.
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Le istituzioni e la tutela delle famiglie oggi
Il ricordo di questa legge non si limita a una celebrazione formale. Il presidente Mattarella ha evidenziato come, ancora oggi, sia necessario che le istituzioni intervengano concretamente per sostenere le famiglie, soprattutto quelle più fragili. Le violenze contro le donne, spesso all’interno dell’ambito familiare, e gli abusi sui minori sono fenomeni che purtroppo permangono con gravità. Questi problemi richiedono non solo strumenti giuridici, ma anche interventi di natura sociale che favoriscano una cultura del rispetto della dignità di ogni individuo.
Promuovere una coscienza sociale
Al centro di questa attenzione c’è l’impegno a promuovere comportamenti rispettosi dei diritti, specie verso chi vive situazioni di vulnerabilità. Il presidente ha messo in guardia dal limitarsi a un approccio normativo astratto e ha chiesto una coscienza sociale che accompagni la legge. In effetti, ogni evoluzione legislativa deve trovare un’effettiva applicazione nel tessuto sociale per garantire un clima di coesione e sicurezza.
La revisione della potestà familiare e i diritti dei figli
Un altro aspetto che ha caratterizzato la legge del 1975 è la revisione della potestà familiare. La “patria potestà” esclusiva del padre venne eliminata, ampliando il coinvolgimento di entrambi i genitori nella crescita e tutela dei figli. La riforma eliminò ogni norma che sanciva il predominio del marito. Si affermò così un modello di famiglia basato sulla parità e sulla libertà della volontà dei coniugi, nonché sulla tutela dei diritti dei figli.
Modifiche al regime successorio
I cambiamenti introdotti riguardarono anche il regime successorio, con nuove norme che garantivano diritti alla moglie e ai figli naturali, riconoscendone la dignità e i legami. Questi interventi non solo aggiornarono il codice civile, ma segnarono un passo verso un’italia che riconosceva a tutti i membri della famiglia eguali diritti e dignità già sanciti dalla costituzione negli articoli 29 e 30.
Il provvedimento ottenne il consenso di un ampio schieramento parlamentare e modificò la società italiana rendendo il quadro familiare più equo e giusto. Questo cambiamento normativo ha avuto effetti duraturi, guidando le successive norme e pratiche legate ai rapporti familiari nel paese. Il 50° anniversario è quindi un’occasione per riflettere su quella trasformazione e sulla strada che resta da percorrere.