Il Partito Democratico ha ribadito il suo appoggio al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dopo un incontro definito “costruttivo” con una sua delegazione. Il Pd però spinge per segnali concreti di cambiamento, soprattutto su urbanistica e diritto alla casa, temi chiave per la città che sta cambiando. Sullo sfondo ci sono le indagini in corso sulla gestione dell’urbanistica, che coinvolgono Sala e l’assessore Giancarlo Tancredi.
Indagini sull’urbanistica, Sala pronto a rispondere in Consiglio comunale
Il sindaco Sala è atteso in Consiglio comunale per chiarire le accuse legate all’inchiesta sull’urbanistica milanese. Coinvolto anche l’assessore Giancarlo Tancredi, per il quale la Procura ha chiesto i domiciliari. La situazione ha messo in allarme giunta e maggioranza. Nonostante tutto, però, c’è ottimismo sul fatto che l’amministrazione possa arrivare fino al 2027, termine naturale del mandato. Sala ha più volte respinto le accuse, sottolineando che le indagini non riflettono il suo operato. Intanto Tancredi, che ha guidato le principali questioni urbanistiche negli ultimi anni, si prepara a intervenire in Aula e ha già pronta una lettera di dimissioni.
Il Pd vuole una svolta: urbanistica al centro
Il Pd insiste su un cambio di passo, partendo proprio dall’urbanistica. A Milano, questo tema tocca da vicino anche la casa, lo sviluppo della città, l’accessibilità e l’idea di spazi pubblici. Alessandro Capelli, segretario milanese del Pd, ha indicato queste questioni come prioritarie, su cui aprire un confronto con cittadini e centrosinistra. Il partito ritiene fondamentale che l’assessore Tancredi faccia un passo indietro, per recuperare trasparenza e fiducia, viste le accuse che lo riguardano. Ora si tratta di trovare un sostituto che garantisca continuità e affidabilità, non necessariamente un politico, per portare avanti il Piano di governo del territorio e il Piano casa. Quest’ultimo prevede la costruzione di circa 10mila appartamenti per la classe media su terreni comunali.
San Siro, la vendita resta un nodo da sciogliere
Uno dei temi più delicati è la vendita dello stadio di San Siro, una partita aperta da anni. Il Comune vuole cedere lo stadio e le aree vicine a Inter e Milan, ma le indagini rischiano di bloccare tutto. Sala ha chiesto al Pd un impegno chiaro e compatto per approvare la delibera che serve alla vendita. I tempi sono stretti: il documento dovrebbe arrivare in Giunta la prossima settimana, poi passare alle commissioni e infine al voto in Consiglio. L’obiettivo è chiudere entro il 31 luglio. Il Pd però nutre dubbi sulla possibilità di farcela e si preparano nuove discussioni. Dal 10 novembre scatterà il vincolo di tutela per i 70 anni del secondo anello dello stadio, che impedirà la demolizione, un punto centrale per il progetto di rifacimento proposto da Inter e Milan.
Divisioni nella maggioranza, Sala chiede unità per andare avanti
Nel Pd restano divisioni sulla vendita dello stadio. Nelle ultime settimane si sono aggiunti consiglieri contrari, complici anche le tensioni nate con le nuove indagini. Sala ha chiesto unità e sostegno per portare avanti il mandato senza tentennamenti. La sua posizione è ferma anche sulle accuse: non si riconosce in esse e difende il lavoro dell’amministrazione. Il passo indietro di Tancredi resta cruciale per la tenuta della giunta, mentre nelle prossime settimane si deciderà la linea da seguire. Tra urgenze urbanistiche, casa e il destino di San Siro, Milano si prepara a un periodo delicato sotto molti aspetti, politici e amministrativi.
Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Matteo Bernardi