Il parlamento europeo ha confermato giovedì 25 aprile 2025 con una risoluzione non legislativa l’urgenza di combinare gli obiettivi climatici con la competitività dell’industria dell’Unione europea. La risoluzione, approvata con 381 voti favorevoli, 173 contrari e 13 astensioni, risponde al patto per l’industria pulita proposto dalla Commissione europea. Il testo evidenzia priorità come il sostegno a investimenti nelle tecnologie a basso impatto ambientale, la protezione del mercato interno da concorrenza esterna sleale, lo snellimento delle procedure autorizzative e un piano energetico per contenere i costi. Viene inoltre richiesto un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere adeguato alle esigenze industriali e climatiche.
Investimenti nella decarbonizzazione industriale e ruolo della banca dedicata
Al centro della risoluzione europea c’è il riconoscimento della nuova banca europea per la decarbonizzazione industriale, che rappresenta uno strumento fondamentale per canalizzare risorse verso tecnologie pulite. I deputati chiedono di selezionare i finanziamenti basandosi su criteri chiari: effetto tangibile sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, potenziale di espansione su larga scala e sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime e fonti energetiche. Secondo il parlamento, si deve stimolare la domanda interna usando appalti pubblici e privati rivolti a prodotti e soluzioni a basso impatto ambientale.
Tutela contro concorrenza sleale e dumping
Per evitare che le industrie europee subiscano svantaggi, il testo sollecita una tutela più efficace contro il dumping, cioè la concorrenza sleale e la sovrapproduzione da parte di Paesi extra UE. Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere viene indicato come uno strumento essenziale per equilibrare i costi ambientali tra prodotti nazionali ed esteri, soprattutto in vista dell’eliminazione graduale delle quote gratuite nel sistema europeo di scambio di emissioni .
Procedure autorizzative più snelle per sostenere piccole imprese e innovazione
La risoluzione dedica spazio alla necessità di semplificare le norme e di snellire le procedure burocratiche che spesso rallentano i progetti di innovazione e transizione verde, specie nelle piccole imprese. I parlamentari chiedono di ridurre gli ostacoli nell’accesso ai finanziamenti, con procedure più rapide per le domande e minori obblighi di rendicontazione, soprattutto per iniziative di dimensioni ridotte.
Gestione del carbonio come elemento chiave
Viene inoltre evidenziata la necessità di prevedere una base giuridica chiara per riconoscere la gestione del carbonio – comprese le attività di cattura, stoccaggio, trasporto e utilizzo – come un elemento chiave della strategia per raggiungere gli obiettivi climatici. Questa operazione potrebbe coinvolgere settori industriali particolarmente difficili da decarbonizzare, dove le emissioni sono difficili da eliminare con le tecnologie tradizionali.
Il piano d’azione per un’energia più accessibile e infrastrutture transfrontaliere
Il parlamento sostiene il recente piano d’azione per mantenere l’energia a prezzi accessibili, mettendo l’accento sulle misure dirette a potenziare le infrastrutture energetiche che attraversano i confini nazionali. Le regole frammentate e la pianificazione degli investimenti ancora gestita a livello nazionale impediscono un’efficace integrazione dei mercati elettrici.
Per favorire l’elettrificazione e l’approvvigionamento sicuro, il testo invita gli Stati membri, i gestori delle reti di trasmissione e la Commissione a intensificare gli sforzi per facilitare lo scambio transfrontaliero. L’obiettivo è quello di realizzare un mercato dell’energia europeo più collegato, in grado di rispondere rapidamente a variazioni della domanda e a shock nei rifornimenti energetici.
Dichiarazioni e motivazioni del parlamento sul patto per l’industria pulita
Tom Berendsen, relatore per il parlamento e membro del PPE, ha definito la sfida che affronta l’industria europea come di grande portata. Ha evidenziato che “mantenere un settore produttivo solido è fondamentale per la competitività e la sovranità strategica”. Il patto per l’industria pulita rappresenta una strategia che punta a ridurre le emissioni mantenendo posti di lavoro e autonomie industriali.
Berendsen ha sollecitato la Commissione a intensificare i suoi sforzi con urgenza, sottolineando che “il tempo disponibile si sta esaurendo”. Secondo lui, la cooperazione tra Paesi dell’Unione Europea resta un fattore decisivo per garantire una politica industriale europea efficace e sostenibile.
Il patto per l’industria pulita: obiettivi e settori coinvolti
La Commissione Europea ha presentato il patto per l’industria pulita nel febbraio 2025, con l’intento di rafforzare la resilienza e la competitività del settore industriale europeo. Il piano indirizza soprattutto due comparti principali: le industrie ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite emergenti.
Tra gli obiettivi c’è la riduzione dei costi energetici attraverso un piano dedicato. Si punta a stimolare la domanda interna per prodotti e servizi sostenibili, ampliando nel contempo i fondi destinati alla transizione ecologica. Il patto favorisce inoltre il riciclo e il riuso dei materiali lungo tutta la catena di approvvigionamento, garantendo accesso facilitato a materie prime critiche. Infine, prevede lo sviluppo di competenze mirate per sostenere settori strategici ed essenziali per l’economia europea.