L’europarlamento ha dato il via libera a un finanziamento straordinario da oltre 280 milioni di euro destinato ad Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Moldova e Bosnia ed Erzegovina. Questi fondi serviranno a sostenere la ripresa dopo le pesanti alluvioni che hanno colpito diverse regioni tra settembre e ottobre del 2024. Il contributo arriva dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea e punta a coprire danni materiali ma anche interventi urgenti per la protezione civile.
Stanziamenti europei per i paesi colpiti dalle inondazioni
Il Parlamento europeo ha espresso un consenso netto con 643 voti favorevoli, solo 13 contrari e alcune astensioni. La somma totale di quasi 281 milioni sarà suddivisa in modo preciso tra i sei Stati coinvolti:
- Austria riceverà circa 42,8 milioni
- Repubblica Ceca otterrà una quota consistente da circa 114 milioni
- Polonia si vedrà assegnati circa 76 milioni
- Slovacchia avrà una somma più contenuta pari a poco più di due milioni
- Bosnia ed Erzegovina riceverà quasi 46 milioni
- Moldova potrà contare su un contributo minore pari a circa centonovantacinquemila euro
Questi fondi mirano soprattutto alla ricostruzione delle infrastrutture danneggiate come strade, ponti o reti idriche. Saranno inoltre impiegati per sostenere chi ha perso la casa con sistemazioni temporanee adeguate fino al ritorno alla normalità.
Interventi previsti con i finanziamenti europei
Le risorse messe a disposizione dall’EUSF non si limiteranno alle riparazioni immediate ma abbracceranno varie azioni complementari necessarie dopo eventi così devastanti. Oltre ai cantieri che riguardano strutture pubbliche essenziali si lavorerà sul miglioramento delle misure preventive contro future catastrofi simili.
Tra gli obiettivi indicati c’è anche la tutela dei siti culturali messi in pericolo dagli allagamenti. L’attenzione su questo punto è fondamentale perché molti monumenti storici rischiano dannose infiltrazioni d’acqua o cedimenti strutturali dovuti proprio alle condizioni eccezionali verificatesi durante le piogge intense.
Infine saranno organizzate operazioni di pulizia estese nelle zone maggiormente colpite dalla furia delle acque; queste attività sono indispensabili non solo per motivazioni igienico-sanitarie ma anche ambientali.
Solidarietà politica e richieste al bilancio europeo futuro
I deputati europei hanno voluto manifestare vicinanza concreta alle persone direttamente coinvolte nelle tragedie naturali degli ultimi mesi attraverso un messaggio pubblico rivolto alle vittime e ai loro familiari.
Nel corso della votazione è emersa l’esigenza che la Commissione europea riveda sensibilmente il tetto massimo del Fondo di solidarietà oppure ne preveda uno nuovo nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale . Si tratta infatti di uno strumento cruciale capace d’intervenire rapidamente quando calamità ambientali causano gravi danno economici e socialì nei Paesi membri o candidati.
È stato sottolineato inoltre come l’Unione debba continuare ad affrontare temi legati al cambiamento climatico attraverso politiche mirate sia sul piano continentale sia nazionale; prevenire disastri naturali resta una priorità nel contesto attuale caratterizzato da fenomenologie meteorologiche sempre più intense e imprevedibili.
Storia ed efficacia del fondo europeo di solidarietà
Il Fondo europeo di solidarietà esiste dal lontano 2002 ed è diventato lo strumento principale con cui Bruxelles offre sostegno post-catastrofe agli Stati membri dell’UE così come ad alcuni Paesi candidati. Dalla sua istituzione sono stati erogati oltre nove miliardi seicento milioni distribuitì su cento trentaseiesimi eventi critici rilevanti verificatisì tra Europa occidentale, centrale e orientale più Regno Unito incluso fino al momento della Brexit ufficiale nel passato recente.
Tra questi episodi figurano principalmente calamità naturali quali terremoti, tempeste violente o appunto grandi inondazioni; accanto però vi sono state emergenze sanitarie importanti dove il fondo ha fornito supporto finanziario decisivo nella gestione delle crisi epidemiche esplose negli anni scorsi nei territori coinvolti.
Questa lunga esperienza conferma quanto sia vitale mantenere attivo questo meccanismo che garantisce risposte rapide senza dover attendere lungaggini burocratiche tipiche dei canali ordinari dei bilanci nazionali o comunitari ordinari.