Il ministro Valditara affronta temi cruciali per la scuola italiana in un’intervista a Mattino Cinque
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, interviene su divieto di schwa e asterischi nelle scuole, affronta aggressioni scolastiche e annuncia misure per la sicurezza del personale docente.

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Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è stato protagonista di un’intervista nel programma Mattino Cinque News, dove ha affrontato questioni rilevanti per il mondo scolastico. Tra i temi discussi, il divieto di utilizzare schwa e asterischi nelle comunicazioni ufficiali delle scuole, come stabilito dal Ministero dell’Istruzione e del Merito la scorsa settimana.
Il divieto di schwa e asterischi: una questione di rispetto linguistico
Durante l’intervista, Valditara ha sottolineato l’importanza di preservare la lingua italiana, definendola un patrimonio culturale di grande valore. Ha spiegato che l’uso di forme neutre come schwa e asterischi non è conforme alle regole grammaticali italiane, come evidenziato dall’Accademia della Crusca. “Imporre tali forme sarebbe un atto di violenza linguistica,” ha dichiarato il ministro, evidenziando la necessità di rispettare le tradizioni linguistiche.
Valditara ha anche fatto riferimento a come la lingua si evolve nel tempo, ma ha ribadito che le forme neutre non fanno parte del linguaggio comune. Ha citato esempi di termini moderni, come “internet” e “sport“, che sono stati assimilati nella lingua italiana attraverso l’uso quotidiano, contrariamente a schwa e asterischi, che non sembrano avere una diffusione simile.
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Le posizioni di Von der Leyen e il linguaggio inclusivo
Il ministro ha poi commentato le recenti iniziative di Ursula Von der Leyen riguardo al linguaggio inclusivo, criticando l’idea di sostituire termini tradizionali come “marito” e “moglie” con “partner“. Valditara ha descritto tali proposte come una perdita di tempo e un’imposizione che non rispetta la cultura linguistica italiana. “Noi parliamo di marito e moglie, non di partner,” ha affermato, sottolineando l’importanza di mantenere la ricchezza della lingua italiana.
Aggressioni a scuola: un fenomeno in crescita
Un altro tema affrontato dal ministro è stato quello delle aggressioni nel contesto scolastico, un problema che ha assunto proporzioni preoccupanti. Valditara ha evidenziato che il mondo della scuola è uno dei più colpiti da questi episodi. Ha raccontato un episodio in cui una docente ha subito una mancanza di rispetto da parte di uno studente, il quale non riconosceva la sua autorità. Questo, secondo il ministro, è sintomatico di un più ampio fallimento sociale, dove l’autorità e l’autorevolezza degli insegnanti vengono messe in discussione.
Misure contro le aggressioni e assicurazione sanitaria per i docenti
Per affrontare il problema delle aggressioni, Valditara ha annunciato misure concrete, come il rafforzamento del voto di condotta e l’introduzione di attività di cittadinanza solidale in sostituzione delle sospensioni. Inoltre, ha proposto sanzioni economiche per i genitori di studenti che aggrediscono il personale scolastico, con multe che possono variare da 500 a 10.000 euro. Una proposta più drastica prevede l’arresto in flagranza per chi aggredisce un docente.
Infine, il ministro ha rivelato l’intenzione di introdurre un’assicurazione sanitaria per i dipendenti scolastici, che prevede un rimborso per prestazioni sanitarie fino a 3.000 euro. Questo progetto, che partirà nel 2026, rappresenta un passo significativo per garantire la sicurezza e il benessere del personale scolastico, con un investimento di 60 milioni di euro all’anno.