Il governo impugna la legge sul terzo mandato trentino, fugatti parla di attacco all’autonomia
Il governo impugna la legge sul terzo mandato elettorale in Trentino, suscitando reazioni forti da parte di Maurizio Fugatti e rivelando tensioni interne sull’autonomia speciale delle regioni italiane.

Il governo ha impugnato la legge trentina sul terzo mandato elettorale, scatenando tensioni istituzionali tra provincia autonoma di Trento e governo centrale, con posizioni contrastanti anche all’interno dell’esecutivo. - Unita.tv
La decisione del governo di impugnare la legge sul terzo mandato elettorale della provincia autonoma di Trento ha suscitato forti reazioni a livello locale. Il presidente della provincia, Maurizio Fugatti, ha definito l’azione un atto di peso istituzionale che mina le prerogative dell’autonomia trentina. La questione si inserisce in un contesto politico delicato dove i rapporti tra enti locali e governo centrale restano al centro del dibattito.
L’impugnazione del governo contro la legge sul terzo mandato trentino
Il 2025 vede una nuova battaglia istituzionale sul tema dell’autonomia speciale delle regioni italiane. Il governo ha deciso di impugnare la legge approvata in Trentino che permette il cosiddetto terzo mandato per le cariche elettive locali. Secondo la visione governativa, la norma non rientrerebbe nelle competenze attribuite alla provincia autonoma. Maurizio Fugatti, presidente di Trento, ha giudicato questa mossa come un intervento pesante e mirato, con chiari intenti politici.
Sentenza della corte costituzionale sulla regione campania
A sostegno della posizione trentina si richiama una sentenza della corte costituzionale, quella riguardante la regione Campania, da cui emerge che le autonomie speciali detengono un potere legislativo esclusivo in certe materie, tra cui quella del mandato elettorale. Fugatti ha sottolineato come questo principio dovrebbe garantire al Trentino la libertà di decidere sulle regole interne senza ingerenze esterne.
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Il ruolo dei ministri della lega nella controversia
La posizione dei ministri della Lega su questo tema ha un peso significativo. Secondo quanto dichiarato da Fugatti, i rappresentanti del Carroccio hanno votato contro l’impugnazione promossa dal governo centrale. Questo voto è stato interpretato come un tentativo di salvaguardare le prerogative dell’autonomia territoriale del Trentino, confermando un dissenso all’interno dello stesso esecutivo.
Questa situazione ha fatto emergere differenze di vedute nel governo sulla gestione delle competenze delle regioni autonome. La scelta di alcuni ministri di contrastare l’impugnazione segnala la complessità degli equilibri interni e il possibile impatto sulle future decisioni riguardanti la gestione dell’autonomia. La questione non ha avuto ancora sviluppi politici immediati, ma rappresenta un segnale chiaro delle tensioni esistenti.
Voto contrario e implicazioni istituzionali
Questa situazione indica come all’interno del governo ci siano posizioni non uniformi e il tema del terzo mandato elettorale diventi un banco di prova per gli equilibri politici, ha spiegato un analista politico.
Fugatti evita di alimentare crisi governative ma conferma l’impatto istituzionale
Fugatti ha evitato di entrare nel merito di possibili ripercussioni politiche nazionali, dichiarando di non occuparsi delle dinamiche governative più ampie. Ha riconosciuto tuttavia che la scelta del governo di impugnare la legge rappresenta un fatto grave sotto il profilo istituzionale per la provincia autonoma. Ha parlato di “presa d’atto” della situazione prima di valutare gli eventuali passi successivi per la difesa dell’autonomia trentina.
Riforma dello statuto provinciale in corso
In parallelo, il presidente ha ricordato che in Trentino è in corso un percorso di riforma dello statuto provinciale che riguarda aspetti diversi dalla regolamentazione del mandato elettorale. Questa riforma si muove quindi su un piano separato e non immediatamente legato alla questione del terzo mandato. Indica però che gli uffici locali stanno lavorando per definire nuovi assetti istituzionali senza perdere il focus sulle competenze di autonomia.
Lo scontro attuale tra provincia di Trento e governo centrale conferma come i temi legati all’autonomia speciale rimangano fonte di confronto e rivendicazioni concrete. Il bilancio tra diritto regionale e controllo statale appare ancora molto difficile da gestire, con implicazioni non solo politiche ma anche giuridiche per le province autonome. La situazione continua a evolversi mentre si attendono le decisioni future sul ricorso in corso.