La parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza è stata duramente colpita da un razzo israeliano. Il bilancio è tragico: tre morti e molti feriti. Il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, ha scelto proprio questa chiesa per celebrare la messa domenicale, chiudendo così la sua visita di solidarietà. Un gesto forte, che vuole portare vicinanza a una comunità ferita e a tutta la città, stretta nella morsa del conflitto e del dolore.
Il Patriarca A Gaza: vicinanza e sostegno alle vittime
Pizzaballa è rimasto a Gaza per qualche giorno, arrivando venerdì scorso con un chiaro intento: esserci, stare vicino a chi ha perso tanto e soffre. La chiesa della Sacra Famiglia è stata colpita giovedì, con conseguenze pesanti. Terminare la visita con la messa proprio lì, nel cuore del quartiere ferito, è stato un segnale concreto di solidarietà.
Durante incontri e momenti di preghiera, il cardinale ha più volte espresso la sua preoccupazione non solo per i cristiani, che vivono in condizioni difficili, ma per tutti gli abitanti di Gaza. La sua presenza vuole essere una testimonianza diretta, un modo per condividere dolore e speranza in una città dove la paura è quotidiana, tra minacce e operazioni militari.
La comunità cristiana di Gaza, un’isola sotto assedio
La Sacra Famiglia è uno dei pochi luoghi di culto cristiano rimasti a Gaza. Qui vive una piccola comunità, spesso emarginata, rifugiata da anni in mezzo a tensioni che sembrano non finire mai. L’attacco del 28 novembre 2025 ha colpito duramente anche il parroco, padre Gabriel Romanelli, che ha comunque concelebrato la messa con il cardinale, nonostante le ferite.
Questa realtà racconta il peso pesante della guerra sui civili, su chi appartiene a minoranze religiose. La parrocchia è un punto di riferimento, un luogo dove condividere la fede e trovare sostegno. Ma ora è stata scossa fino alle fondamenta da un’esplosione improvvisa. L’escalation recente ha reso ancora più difficile la vita dei cristiani, spesso soli e in balia degli eventi che scuotono la regione.
Speranza e impegno: le parole del Patriarca Alla Sacra Famiglia
Durante la messa, Pizzaballa ha puntato tutto sulla speranza e sulla promessa di non lasciare soli i fedeli. Si è rivolto direttamente a chi vive nella parrocchia, assicurando che la comunità non sarà dimenticata. Ha mostrato preoccupazione per tutti a Gaza, dove la sofferenza è una compagna quotidiana.
I presenti hanno ascoltato le parole del cardinale insieme a padre Romanelli, simbolo di fede e resistenza nonostante le ferite. Questo momento liturgico vuole mantenere viva la speranza e tenere alta l’attenzione internazionale sulle condizioni in cui si trova la popolazione sotto assedio. Il gesto di Pizzaballa si inserisce nel più ampio impegno cristiano nella regione, un invito costante a portare pace e umanità in un territorio segnato dalla guerra.
Questa tappa del viaggio del Patriarca conferma la sua volontà di restare vicino a una delle comunità più fragili, di raccontare da vicino la realtà sul campo. Da Gaza arriva un messaggio chiaro: bisogna fermare le violenze su civili e luoghi di culto, in una situazione ancora troppo tesa e difficile.
Ultimo aggiornamento il 20 Luglio 2025 da Andrea Ricci