il 2 giugno al quirinale tra politica, referendari e ospiti illustri: Meloni tra i protagonisti
Il ricevimento del 2 giugno al Quirinale ha riunito politici, economisti e artisti, con la premier Giorgia Meloni protagonista tra dialoghi leggeri e preparativi per referendum ed elezioni regionali.

Il 2 giugno 2025 al Quirinale si è tenuto un ricevimento istituzionale con la partecipazione di leader politici, tra cui Giorgia Meloni, e personalità di spicco di economia, cultura e scienza, nel contesto delle imminenti consultazioni elettorali e referendarie. - Unita.tv
Il 2 giugno 2025 ha visto il tradizionale ricevimento ai giardini del Quirinale, occasione in cui si sono incontrati rappresentanti delle istituzioni, esponenti politici e personalità di rilievo del mondo dell’economia, della cultura e della scienza. In un clima ormai estivo a Roma, tra strette di mano e battute, si sono intrecciati i temi del prossimo referendum dell’8 e 9 giugno e la campagna elettorale per le regionali di autunno.
l’arrivo di Giorgia Meloni e il clima al quirinale
Giorgia Meloni, attesa protagonista della manifestazione, si è presentata con un abito a maniche corte di pizzo celeste che l’ha resa subito riconoscibile. La premier ha attraversato i vialetti del Quirinale tra una folla di ospiti e giornalisti, stringendo mani e scambiando battute con molti dei presenti. Il suo atteggiamento cordiale e leggero ha contraddistinto la giornata, anche se per motivi di agenda ha potuto scambiare solo un rapido saluto con la segretaria del Pd, Elly Schlein. Tra loro un “come stai?” e un “sto bene, grazie” che ha tracciato un breve momento di dialogo civile.
La gestione del momento
La calura romana non ha frenato Meloni, seguita con attenzione da Patrizia Scurti, capo del suo staff, che si è occupata di ogni dettaglio, dall’accompagnarla sugli spostamenti fino a porgerle un bicchiere d’acqua. Non sono mancati momenti di leggerezza, per esempio quando ha scherzato con Massimo Garavaglia, presidente leghista della commissione Finanze del Senato, o ha risposto con un semplice “ma noooo” a chi le chiedeva dei referendum, segno del riserbo sul tema.
La presenza del governo e i leader politici
Al ricevimento ha partecipato gran parte degli esponenti politici principali, a segnare l’importanza dell’evento come momento istituzionale e di confronto. Tra loro Matteo Salvini, accompagnato dalla compagna Francesca Verdini, ha preferito mantenere un profilo più riservato, evitando dialoghi con i cronisti. Non è mancato Antonio Tajani, vicepremier come Meloni, che ha colto l’occasione per ricordare l’arrivo a Roma del piccolo Adam, il bambino palestinese unico sopravvissuto insieme alla madre a una tragedia familiare.
A completare il quadro politico c’era tutto il gruppo dirigente di Fratelli d’Italia insieme ai capigruppo di quasi tutti i partiti presenti in Parlamento, sia di maggioranza sia di opposizione. Tra questi spiccavano nomi come Matteo Renzi, Carlo Calenda e il vicepresidente della commissione europea, Raffaele Fitto. La varietà di presenze riflette l’attenzione delle forze politiche verso le prossime sfide elettorali e referendarie.
Ospiti di rilievo tra economia, cultura e scienza
Il parterre del 2 giugno ha ospitato anche numerosi personaggi di rilievo provenienti dal mondo dell’economia e della cultura. Al ricevimento si sono visti nomi di spicco come John Elkann, presidente di Stellantis, accompagnato dalla moglie Lavinia Borromeo, e Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa San Paolo. Anche Matteo Colaninno, ad di Piaggio, era presente insieme all’ex governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
Un valore scientifico aggiunto
Nel campo scientifico è apparso il premio nobel Giorgio Parisi, la cui presenza ha conferito un valore aggiunto all’evento. Dal settore culturale sono arrivati Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano, e il regista Marco Bellocchio. Completavano la formazione artisti come Paola Cortellesi, Claudia Gerini e Geppi Cucciari. Al ricevimento non mancavano i direttori delle testate italiane più importanti, che hanno seguito gli incontri tra i protagonisti e gli ospiti.
L’evento del 2 giugno è scivolato via tra momenti di colloquio, scambi istituzionali e apparizioni di rilievo, nella cornice storica del Quirinale, poco prima di impegni politici chiave come il referendum e le elezioni regionali in programma nel 2025. Gli occhi restano puntati sulle mosse dei leader e sulle decisioni che usciranno da queste consultazioni.