La direzione centrale per i Servizi elettorali del dipartimento Affari interni e territoriali del ministero dell’Interno ha reso disponibili i fac-simile delle schede elettorali per i referendum abrogativi in programma l’8 e 9 giugno 2025. Questi quesiti si concentrano su temi caldi come il lavoro e la cittadinanza, con schede distinte per colore, ciascuna contenente il testo integrale dei quesiti. L’uscita di questi modelli rappresenta la fase preparatoria alla consultazione popolare, offrendo un’anticipazione ai cittadini sull’aspetto grafico e i contenuti del voto.
Caratteristiche e colori delle schede per i referendum sul lavoro
Le schede elettorali proposte per i referendum abrogativi sono differenziate per colore, in modo da semplificare l’identificazione dei quesiti al seggio. Il primo quesito riguarda il contratto di lavoro a tutele crescenti e la disciplina dei licenziamenti illegittimi e viene presentato su una scheda verde chiaro. Questo referendum punta a cancellare la normativa che vieta il reintegro dei lavoratori licenziati ingiustamente nelle imprese con più di 15 dipendenti, qualora l’assunzione sia avvenuta dopo il 7 marzo 2015, data di entrata in vigore del Jobs Act. Attualmente, in questi casi il reintegro non è previsto anche se il giudice riconosce illegittimo il licenziamento. La domanda di voto chiede esplicitamente se si vuole annullare il decreto legislativo del 4 marzo 2015, n. 23, e successive modifiche apportate fino al 2024 da diverse leggi e sentenze della Corte costituzionale. Il quesito si concentra sulla riforma introdotta dal contratto a tutele crescenti, in particolare sul meccanismo che limita la tutela del reintegro nei licenziamenti considerati ingiusti.
Abrogazione parziale delle tutele nei licenziamenti per piccole imprese
Il secondo referendum indicato sulla scheda di colore arancione riguarda una questione molto sentita nel mercato del lavoro italiano: i licenziamenti nelle piccole imprese con meno di 16 dipendenti. Oggi la legge stabilisce un tetto massimo di sei mensilità come risarcimento in caso di licenziamento illegittimo, anche quando il giudice reputi ingiustificata la cessazione del rapporto di lavoro. Questo limite riguarda circa 3,7 milioni di lavoratori impiegati nelle piccole aziende, secondo i dati della Cgil. Il quesito referendario provoca un dibattito sull’opportunità di cancellare l’articolo 8 della legge 15 luglio 1966 n. 604, come modificato nel 1990, ma limitatamente alla parte che definisce il limite massimo dell’indennità a sei mensilità e le maggiorazioni per anzianità superiore ai 10 o 20 anni. In pratica, si chiede ai cittadini se vogliono tornare a una situazione senza un tetto rigido sull’ammontare dell’indennizzo in caso di licenziamento illegittimo.
Il contesto normativo e le implicazioni dei referendum per lavoratori e imprese
Le due schede descritte rappresentano solo una parte dei quattro referendum su lavoro e cittadinanza in programma a giugno 2025. I quesiti nascono da una serie di modifiche legislative e sentenze della Corte costituzionale accumulate negli ultimi anni, che hanno in qualche modo ridisegnato i diritti dei lavoratori in caso di licenziamento. Il Jobs Act del 2015 ha introdotto il contratto a tutele crescenti proprio per diminuire l’accesso al reintegro e stabilire percentuali massime per le indennità. Questi cambiamenti si sono tradotti in un diverso equilibrio tra protezione del lavoratore e possibilità per le aziende di gestire il personale, soprattutto nelle grandi imprese. Le piccole aziende hanno regole meno rigide ma con limiti chiari sull’indennizzo, che con il referendum rischiano di essere stravolte. Gli esiti della consultazione potrebbero modificare il quadro giuridico, determinando nuove dinamiche in materia di lavoro e licenziamenti.
Cosa possono aspettarsi gli elettori nei seggi tra 8 e 9 giugno 2025
Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 gli elettori italiani saranno chiamati a votare non solo per questi quattro referendum, ma anche a pronunciare il loro giudizio su quesiti complessi e tecnici. Le schede differenziate per colore accompagneranno i cittadini, guidandoli nelle scelte con i testi integrali dei referendum a portata di mano. Questa trasparenza punta a facilitare la comprensione diretta dei contenuti dei referendum senza dover cercare altrove i testi ufficiali. La consultazione rappresenta un passaggio importante per misurare l’umore sociale su temi fondamentali come la salvaguardia degli occupati e la disciplina delle assunzioni e licenziamenti. I risultati potrebbero orientare futuri interventi legislativi e indirizzi del governo più sensibili alle richieste di tutela da parte dei lavoratori.