Governo italiano e Israele: Crosetto condanna le azioni militari di Netanyahu e parla delle manifestazioni per Gaza
Il ministro della difesa Guido Crosetto critica le operazioni militari di Israele a Gaza, chiedendo un cambio di strategia e avvertendo sui rischi umanitari per i civili coinvolti.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto critica le operazioni militari israeliane a Gaza, denunciando il rischio umanitario e chiedendo soluzioni politiche, mentre commenta con cautela le manifestazioni italiane di solidarietà, evidenziandone possibili strumentalizzazioni politiche. - Unita.tv
Il ministro della difesa Guido Crosetto si è espresso sulle recenti operazioni militari di Israele a Gaza, sottolineando la fine della giustificazione militare dietro le azioni intraprese mesi fa. Le sue dichiarazioni arrivano in un momento di tensione internazionale, con proteste in Italia e nel mondo a sostegno dei civili palestinesi. Crosetto ha affrontato anche il tema delle manifestazioni italiane, commentando il clima politico e sociale attorno alla vicenda.
Critica alle azioni militari di netanyahu e la situazione a gaza
Guido Crosetto ha spiegato che le ragioni militari presentate all’inizio delle operazioni israeliane a Gaza sono ormai superate da tempo. Secondo il ministro, non ci sono più motivi validi per continuare con attacchi che mettono in pericolo la popolazione civile. A suo giudizio, ogni ulteriore intervento militare rischia di causare morti innocenti senza nessun vantaggio strategico. Ha definito la scelta di Netanyahu “totalmente sbagliata e controproducente”, perché alimenta l’odio e rafforza le posizioni di chi vuole la distruzione dello stato israeliano.
Escalation e conseguenze
Il riferimento è alle azioni aggressive condotte dopo il termine dei primi obiettivi, rimarcando come questa escalation non porti a soluzioni ma ad un aggravarsi del conflitto. Crosetto ha ribadito che Israele deve rivedere la propria strategia, tenendo conto delle conseguenze sulle persone comuni, donne e bambini inclusi. Il ministro chiede un cambio di metodo perché la guerra non può giustificare vittime civili sempre più numerose. Il nodo centrale del suo intervento riguarda proprio il rischio umanitario che già si è materializzato a Gaza.
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Il ruolo di hamas e le alternative alla guerra
Pur condannando l’azione militare, Crosetto ha sottolineato che Hamas rappresenta un nemico da combattere e da rimuovere dal territorio palestinese. Ha però precisato che l’eliminazione del movimento jihadista non può più affidarsi alla sola forza militare, che ha fallito nel risolvere il problema senza aggravare la crisi umanitaria. Secondo il ministro, servono strumenti diversi, probabilmente politici o diplomatici, per affrontare efficacemente la presenza di Hamas.
Appello alla comunità internazionale
Il richiamo è rivolto alla comunità internazionale affinché intervenga con altre soluzioni rispetto agli attacchi aerei o alle operazioni di terra. In questo senso, Crosetto mette in guardia dal tollerare come “danni collaterali” la morte di civili, definendola una soglia superata che lo stato di Israele deve riconoscere. La posizione proposta spinge a considerare nuove vie di mediazione, che evitino la distruzione e la sofferenza delle popolazioni coinvolte.
Le manifestazioni italiane per gaza e la posizione di crosetto
Il ministro ha commentato anche la manifestazione prevista per il 7 giugno in Italia a sostegno di Gaza. Ha affermato di non avere difficoltà a partecipare a un evento per denunciare la morte di civili innocenti, donne e bambini, ma ha messo in guardia sulle finalità di alcune frange della protesta. Crosetto teme che una parte dei partecipanti, pur spacciandosi per pacifisti, voglia invece cavalcare la situazione per alimentare odio contro il governo italiano e alcuni suoi membri come Giorgia Meloni, Antonio Tajani e lui stesso.
Clima politico e sociale in italia
Ha suggerito che la manifestazione, al di là delle presunte motivazioni umanitarie, sarà caratterizzata da tensioni politiche e da un clima di intolleranza verso la maggioranza politica. Questa valutazione riflette il quadro complesso dell’opinione pubblica italiana, spaccata tra solidarietà per i civili palestinesi e critiche all’azione del proprio governo. Crosetto ha messo in evidenza il ruolo ambiguo di alcuni manifestanti, denunciando un utilizzo politico della protesta.
Questi elementi indicano una gestione delicata del dibattito dentro il paese, in cui si mescolano ragioni umanitarie, scelte di politica estera e scontri interni. Il ministro della difesa ha evidenziato la necessità di distinguere le motivazioni vere da quelle strumentali nelle azioni di piazza, lasciando aperta la domanda su come gestire in futuro simili manifestazioni senza degenerare in conflitti interni.
L’attenzione ai civili e la critica agli attacchi militari sono al centro del discorso pubblico in Italia, mentre la crisi israelo-palestinese resta un tema di grande tensione e complessità, con ricadute dirette anche sulla scena politica nazionale.