Home Governo impugna la legge sul terzo mandato in provincia di Trento, tensioni nella maggioranza di Fugatti

Governo impugna la legge sul terzo mandato in provincia di Trento, tensioni nella maggioranza di Fugatti

Il governo impugna la legge trentina sui mandati del presidente Fugatti, creando tensioni tra Lega e Fratelli d’Italia e incertezze nella giunta provinciale di Trento.

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Il governo ha impugnato la legge trentina che estende a tre i mandati del presidente provinciale, scatenando tensioni e divisioni nella maggioranza di centrodestra guidata da Fugatti, in particolare tra Lega e Fratelli d’Italia. - Unita.tv

La decisione del governo di impugnare la legge trentina che estende da due a tre i mandati del presidente della provincia di Trento ha acceso paure e tensioni nella giunta provinciale guidata da Maurizio Fugatti, leader della Lega. In un contesto politico delicato, questa mossa potrebbe scuotere gli equilibri interni, soprattutto tra le forze alleate che sostengono la maggioranza. I riflettori sono puntati soprattutto sui rapporti a volte tesi tra la Lega e Fratelli d’Italia, protagonisti di varie frizioni recenti.

Le implicazioni politiche dell’impugnazione del governo sulla legge trentina

L’impugnazione da parte dell’esecutivo nazionale della norma che consente al presidente della provincia di cumulare tre mandati consecutivi anziché due ha sollevato dubbi e incertezze nella locale maggioranza. La legge era stata approvata dal consiglio provinciale di Trento, dove Fugatti può contare su 19 consiglieri su 21, una maggioranza solida ma non immune da tensioni.

Fonti vicine al governatore hanno sottolineato che l’impugnazione rappresenta una decisione più politica che tecnica. Non a caso, Fugatti resta titolare della potestà di rivedere la composizione della sua giunta e i rapporti con i suoi assessori, in particolare con Francesca Gerosa, vicepresidente e assessora all’istruzione, che appartiene a Fratelli d’Italia. Nei mesi scorsi, Gerosa ha fronteggiato una mozione di sfiducia promossa dal consigliere provinciale Claudio Cia, già esponente di FdI, che adesso minaccia di riproporla.

Posizioni critiche e il ruolo di cia

Cia ha sempre mantenuto ferma la sua posizione di critica e ha confermato all’ANSA di voler parlare con il presidente Fugatti prima di procedere. Anche se fino ad oggi Fugatti ha evitato qualsiasi rimpasto, la situazione resta fluida e potrebbe evolvere in nuovi assetti interni.

La fragile alleanza tra lega e fratelli d’Italia in provincia di Trento

Il rapporto tra Lega e Fratelli d’Italia a Trento non ha mai raggiunto una stabilità piena. Uno degli elementi più evidenti sono state le elezioni comunali recenti, dove i due partiti spesso hanno sostenuto candidati differenti, portando a una competizione diretta in alcune realtà. A quel punto, Fratelli d’Italia ha guadagnato terreno sottraendo voti alla Lega, invertendo le prospettive della consultazione precedente.

Un segnale importante di questa instabilità risale al 2021, quando due consigliere provinciali, Katia Rossato e Alessia Ambrosi, hanno abbandonato la Lega per formare il gruppo di Fratelli d’Italia, che fino allora non aveva rappresentanti al consiglio provinciale. La divisione tra i partiti si è riflessa anche nella formazione della giunta Fugatti bis, nell’autunno 2023. Fratelli d’Italia aveva spinto per l’incarico di vicepresidente alla propria esponente Francesca Gerosa, mentre Fugatti preferiva Achille Spinelli.

La scelta di gerosa e le negoziazioni romane

Dopo negoziazioni dure, anche a livello romano, la scelta è caduta su Gerosa, ma la contesa ha lasciato tracce nel clima della giunta. Questi contrasti sottolineano la difficoltà di mantenere un’alleanza omogenea all’interno della maggioranza provinciale.

La spaccatura interna a fratelli d’Italia sul terzo mandato e le conseguenze in consiglio provinciale

Il tema del terzo mandato ha provocato una rottura profonda in Fratelli d’Italia trentino. A poco più di un mese dalla votazione in consiglio provinciale, il partito si è spaccato nettamente. Due consiglieri, Carlo Daldoss e Daniele Biada, hanno spezzato la linea del gruppo votando a favore del terzo mandato nonostante le indicazioni contrarie del partito. Questa scelta li ha portati a lasciare Fratelli d’Italia, riducendo i consiglieri provinciali del partito da quattro a due.

La frattura interna riflette anche uno scontro di idee su come gestire i rapporti con la Lega e sulla direzione politica da assumere nei confronti del governo provinciale. Il voto sul terzo mandato ha evidenziato interessi e strategie differenti e non ha facilitato un clima di unità dentro il centrodestra trentino.

Nuove tensioni nel centrodestra provinciale dopo il voto del consiglio dei ministri

Dopo la decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge trentina, il quadro politico locale si complica ancora. La mossa del governo scatena nuove discussioni, che non riguardano ormai solo la validità normativa della norma, ma mettono in risalto le divisioni all’interno della coalizione di maggioranza.

Con la relativa solidità numerica non messa in discussione da questa fase, la vera sfida è politica: trovare un equilibrio tra le diverse anime del centrodestra e gestire gli attriti tra Lega e Fratelli d’Italia. La tensione resta palpabile nelle riunioni e nelle consultazioni istituzionali, anche perché il futuro della giunta Fugatti appare legato alle scelte sulle deleghe e ai rapporti tra alleati.

Il contesto in provincia di Trento segnala un periodo di difficoltà politica che riguarda sia la stabilità del governo provinciale sia i rapporti interni ai partiti della maggioranza. La posizione del governo nazionale, con l’impugnazione, lascia spazio a ulteriori sviluppi delicati nei prossimi mesi.