In un contesto di crescente tensione politica, Giorgia Meloni ha espresso le sue opinioni riguardo al Manifesto di Ventotene e alle risposte della sinistra, durante il Consiglio dell’Unione Europea tenutosi a Bruxelles. La premier italiana ha sottolineato la necessità di un approccio equilibrato e pragmatico su temi cruciali come la sicurezza, l’immigrazione e la competitività economica.
Meloni e il Manifesto di Ventotene: una reazione controversa
A margine del Consiglio UE, Giorgia Meloni ha affrontato le critiche ricevute per le sue dichiarazioni sul Manifesto di Ventotene, un testo storico che promuove valori di libertà e autodeterminazione. La premier ha dichiarato di non condividere il messaggio contenuto nel manifesto, evidenziando come alcuni passaggi suggeriscano che il popolo non sia in grado di autodeterminarsi. Meloni ha espresso il suo sconcerto per la reazione della sinistra, definita illiberale e nostalgica, e ha denunciato gli insulti ricevuti in aula, sottolineando una perdita del senso della misura da parte dei suoi avversari politici.
La premier ha affermato: “Nel momento in cui si distribuisce quel testo, che messaggio voleva dare la sinistra? Io non lo condivido. Sono rimasta sconvolta dalla reazione illiberale e nostalgica che ho visto ieri in aula”. Queste parole evidenziano un clima di tensione politica, dove le differenze ideologiche si fanno sempre più marcate.
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La posizione italiana sulla sicurezza e il piano di riarmo
Durante il summit, Meloni ha ribadito il sostegno dell’Italia all’Ucraina, sottolineando l’importanza delle garanzie di sicurezza per Kiev, in particolare attraverso l’estensione dell’articolo 5 della NATO. Ha anche evidenziato che, sebbene il dibattito attuale si concentri sulla competitività , ci sono obiettivi ambiziosi da perseguire. La premier ha apprezzato il riferimento alla neutralità tecnologica e all’automotive nella dichiarazione finale del Consiglio, e ha richiesto un taglio degli oneri burocratici entro la fine del 2025.
In merito al piano di riarmo europeo, Meloni ha dichiarato che le risorse disponibili sembrano molte, ma sono in gran parte virtuali. Ha chiarito che l’Italia non chiude a prestiti per la difesa, ma che ogni decisione sarà valutata attentamente, poiché non sono ancora stati definiti i dettagli. Inoltre, ha specificato che le garanzie europee per la difesa non si tradurranno in eurobond, pur lasciando aperta la possibilità di discussione su questo tema.
Immigrazione e cooperazione europea
Un altro tema affrontato da Meloni è stato quello dell’immigrazione, per il quale ha auspicato un’accelerazione nella creazione di una lista europea dei Paesi considerati sicuri. Secondo la premier, tale lista potrebbe risolvere molte problematiche legate alla gestione dei flussi migratori. Durante il summit, Meloni ha incontrato i suoi omologhi danese e olandese, promovendo una nuova riunione informale tra alcuni Stati membri per discutere soluzioni innovative, come il protocollo con l’Albania.
La premier ha sottolineato che la cooperazione tra i Paesi europei è fondamentale per affrontare le sfide legate all’immigrazione. La sua posizione si allinea con la necessità di trovare risposte condivise e pragmatiche, in un contesto dove le pressioni migratorie continuano a rappresentare una questione cruciale per l’Unione Europea.
Riflessioni finali sulla competitività e le sfide economiche
Infine, Meloni ha espresso preoccupazione per le conseguenze economiche di eventuali misure di protezione commerciale, facendo riferimento alle stime della presidente della BCE, Christine Lagarde, che prevede una contrazione del PIL. Ha sottolineato l’importanza di una risposta ponderata e ha accolto con favore la decisione della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di rinviare l’attivazione delle contromisure.
La premier ha confermato che incontrerà Donald Trump negli Stati Uniti, senza fornire una data precisa, ma sottolineando l’importanza di mantenere aperti i canali di comunicazione con gli Stati Uniti su questioni economiche e di sicurezza. Questi sviluppi evidenziano un periodo di intensa attività diplomatica e politica, in cui l’Italia cerca di affermare la propria posizione all’interno dell’Unione Europea e nel contesto internazionale.
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