Giorgia Meloni al Congresso di Azione: “La libertà ha un costo, serve unità in Occidente”

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, interviene al Congresso di Azione a Roma, sottolineando l’importanza della difesa europea e delle alleanze con gli Stati Uniti per garantire la libertà.
Giorgia Meloni al Congresso di Azione: "La libertà ha un costo, serve unità in Occidente" Giorgia Meloni al Congresso di Azione: "La libertà ha un costo, serve unità in Occidente"
Giorgia Meloni al Congresso di Azione: "La libertà ha un costo, serve unità in Occidente" - unita.tv

Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha partecipato al Congresso nazionale di Azione tenutosi a Roma, dove ha affrontato temi cruciali riguardanti la sicurezza e le alleanze internazionali. Invitata dal leader Carlo Calenda, la premier ha espresso la sua posizione riguardo alla difesa dell’Europa e alle relazioni con gli Stati Uniti, sottolineando l’importanza di mantenere un’unità forte tra le nazioni occidentali.

Difesa e sicurezza: il prezzo della libertà

Durante il suo intervento, Meloni ha chiarito che le spese destinate alla difesa e alla sicurezza non sono solo necessarie, ma rappresentano un investimento fondamentale per la libertà. Ha criticato le dichiarazioni di alcuni leader, tra cui Elly Schlein, che mettono in discussione l’alleanza con gli Stati Uniti e la necessità di spendere risorse per la sicurezza europea. La premier ha affermato: “Se chiedi a qualcuno di garantire la tua difesa, devi sapere che quel qualcuno non lo farà gratis”. Questa affermazione evidenzia la sua convinzione che l’Europa debba assumersi le proprie responsabilità nella difesa, piuttosto che contare esclusivamente su potenze esterne.

Meloni ha anche risposto a interpretazioni errate delle sue dichiarazioni precedenti, chiarendo che il suo sostegno all’Italia e all’Europa rimane fermo. Ha ribadito che il ruolo dell’Italia deve essere quello di lavorare per rafforzare l’unità dell’Occidente, un obiettivo che considera di grande valore. La premier ha espresso il suo disappunto per le critiche ricevute, sottolineando che non intende sostituire alleati, ma piuttosto costruire un’alleanza solida e coesa.

Le relazioni con gli Stati Uniti e l’unità dell’Occidente

Meloni ha colto l’occasione per ringraziare Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, per il suo supporto alla causa dell’unità occidentale. Ha evidenziato l’importanza di affrontare le divergenze, come quelle sui dazi, con un approccio ragionato e non impulsivo. La premier ha sottolineato che è fondamentale trovare un equilibrio nelle relazioni commerciali, evitando reazioni affrettate che potrebbero compromettere la stabilità economica.

La questione dei dazi è stata un punto cruciale del suo discorso. Meloni ha riconosciuto che esistono divergenze significative, ma ha insistito sulla necessità di un dialogo costruttivo per raggiungere un accordo che possa beneficiare tutte le parti coinvolte. La sua posizione si concentra sulla cooperazione e sulla ricerca di soluzioni comuni, piuttosto che sull’adozione di misure unilaterali.

Critiche dell’opposizione: il punto di vista di Elly Schlein

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha risposto alle affermazioni di Meloni, definendo il governo attuale come improvvisato e privo di una chiara strategia di politica estera. Ha sottolineato i conflitti interni tra i membri del governo, in particolare tra Antonio Tajani e Matteo Salvini, evidenziando l’assenza di una posizione unitaria sulla difesa comune europea e sul piano di riarmo.

Schlein ha criticato la retorica di Meloni, sostenendo che non ci sia una reale alternativa tra essere asserviti agli Stati Uniti e rompere l’alleanza con la NATO. Ha proposto, invece, un’integrazione più profonda e un’autonomia strategica per l’Europa, suggerendo che l’Italia dovrebbe adottare un approccio più assertivo nei confronti delle politiche americane, piuttosto che limitarsi a minimizzare le problematiche.

La segretaria del PD ha concluso il suo intervento affermando che le contraddizioni della politica nazionalista di Meloni rischiano di danneggiare le imprese e le famiglie italiane, relegando il Paese a un ruolo marginale all’interno dell’Unione Europea. La sua critica si basa sulla convinzione che una posizione più forte e coesa dell’Italia in Europa sia fondamentale per affrontare le sfide globali attuali.