Fugatti spera che il governo non impugni la legge sul terzo mandato per le autonomie speciali
Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, esprime preoccupazione per un possibile intervento del governo sulla legge sul terzo mandato nelle autonomie speciali italiane, sottolineando le differenze con la Campania.

Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, difende il diritto delle autonomie speciali di permettere il terzo mandato, criticando un possibile intervento del governo centrale dopo la sentenza della Corte costituzionale sulla Campania. - Unita.tv
La questione del terzo mandato nelle autonomie speciali italiane è tornata al centro dell’attenzione dopo le parole di Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, durante il festival delle Regioni a Venezia. Fugatti ha espresso la sua posizione riguardo al possibile intervento del governo sulla legge locale, riferendosi anche alla recente sentenza della Corte costituzionale sulla Campania. Il confronto tra istituzioni e governo sul futuro delle autonomie è un tema vivo in Italia, con forti implicazioni politiche.
La posizione di mauro fugatti sul terzo mandato nelle autonomie speciali
Maurizio Fugatti ha dichiarato con chiarezza di augurarsi che il governo non impugni la legge approvata in Trentino che consente il terzo mandato per i rappresentanti delle autonomie speciali. Lo ha detto di fronte a un pubblico attento al festival delle Regioni, a Venezia, sottolineando come la sentenza della Consulta sulla Campania non riguardi direttamente le autonomie speciali, perché queste territori godono di particolari prerogative previste dalla Costituzione.
Il presidente della Provincia di Trento ha messo in evidenza come una eventuale impugnazione da parte del governo nazionale rappresenterebbe una scelta politica netta e non solo un atto formale o giuridico. Fugatti ha espresso una posizione molto chiara, sottolineando che nonostante la pronuncia della Corte costituzionale che riguarda la regione Campania, il caso Trentino e gli altri territori a statuto speciale seguono regole differenti e specifiche.
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Secondo Fugatti, imporre il limite massimo di mandati senza considerare la specificità delle autonomie speciali significherebbe mancare di rispetto a quei principi sanciti dalla Costituzione e alle prerogative di quelle realtà territoriali. Questa posizione conferma la volontà del Trentino di mantenere una certa indipendenza dal governo centrale su questioni istituzionali delicate.
Il dibattito politico e giuridico sul ruolo del governo verso le autonomie speciali
Il confronto tra le autonomie speciali e il governo centrale si fonda su un equilibrio complesso e fragile, soprattutto quando si tratta di leggi che regolano il funzionamento delle istituzioni locali. Maurizio Fugatti ha ricordato che il Parlamento potrebbe intervenire modificando leggi o statuendo nuove norme, ma che questo intervento avrebbe un peso strettamente politico più che tecnico o giuridico.
Sentenza e implicazioni sulle autonomie
Il riferimento alla sentenza della Corte costituzionale sulla Campania è particolarmente significativo. La Consulta ha bocciato alcune norme relative ai mandati in Campania, una regione a statuto ordinario, aprendo un dibattito sugli effetti che potrebbe avere il suo pronunciamento su altri enti territoriali. Fugatti ha fatto notare che il precedente della Campania non dovrebbe essere esteso automaticamente alle autonomie speciali come Trentino, Alto Adige o Friuli Venezia Giulia.
L’ipotesi di un’impugnazione da parte del governo si presenta però come una strada percorribile, ma non priva di conseguenze politiche. Il rischio di configurare una crisi istituzionale o un irrigidimento delle posizioni è reale, soprattutto nel contesto politico italiano attuale. Soprattutto tra le Regioni che godono di statuti speciali, la prospettiva di questa impugnazione viene vista come una minaccia ai loro poteri, più che come una semplice questione giuridica.
Le implicazioni per il rapporto fra autonomie speciali e governo centrale
La possibilità che il governo impugni leggi come quella sul terzo mandato crea un precedente rilevante per il rapporto tra Stato e autonomie speciali. Questi territori godono di un regime differente e di poteri più ampi rispetto alle regioni ordinarie, e qualsiasi interferenza da parte del governo su materie che rientrano nella loro autonomia rappresenta un passo significativo.
Maurizio Fugatti ha ricordato che in passato qualcuno aveva ipotizzato una strada simile, ma un intervento in questo senso da parte del governo oggi sarebbe comunque un segnale politico forte. In un sistema come quello italiano, dove il bilanciamento tra poteri locali e centrali è molto delicato, azioni di questo tipo possono alterare gli equilibri già esistenti.
Ruolo della corte costituzionale e la protezione delle autonomie
La sentenza della Corte costituzionale sulla Campania dimostra come la questione dei mandati amministrativi non sia affatto semplice e coinvolga diversi livelli di governo. Le autonomie speciali hanno però una protezione costituzionale che rende complicato, nonché inusuale, un intervento governativo diretto su certe leggi. Per questo, la posizione di Fugatti si può leggere come l’appello di un’esponente politico attento a difendere le prerogative territoriali e a evitare conflitti con Roma.
Il dibattito continuerà nelle prossime settimane, con tutte le parti interessate pronte a confrontarsi nelle sedi politiche e istituzionali all’interno del quadro delle autonomie italiane. Intanto le dichiarazioni di Fugatti, raccolte al festival delle Regioni, segnano la tensione esistente sul tema e il possibile sviluppo dei rapporti tra governo e territori speciali.