Flash mob contro l’esercitazione joint stars al porto di cagliari con una forte protesta simbolica

Cagliari ha ospitato una protesta simbolica contro l’esercitazione militare Joint Stars, con un flash mob al porto per sensibilizzare sui rischi delle manovre militari e il loro impatto sulla comunità.
A Cagliari una protesta simbolica al porto ha denunciato i rischi e le conseguenze dell’esercitazione militare Joint Stars nel sud Sardegna, coinvolgendo cittadini e associazioni in una forte mobilitazione contro la militarizzazione e per la pace. - Unita.tv

La città di Cagliari ha vissuto una giornata di protesta intensa e simbolica contro l’esercitazione militare Joint Stars, la più grande in quel momento nel mar Mediterraneo, proprio nelle acque del sud Sardegna. Gli antimilitaristi hanno scelto il porto come teatro di una rappresentazione drammatica, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi e le conseguenze delle manovre militari.

La scena di protesta al molo ichnusa e la simulazione del bombardamento

Il porto di Cagliari, davanti al molo Ichnusa dove è ancorata la nave Trieste, è stato il palcoscenico di un flash mob dai toni forti e toccanti. I manifestanti hanno inscenato una simulazione di bombardamento dall’alto. A quel punto sono entrate in scena delle madri vestite a lutto che hanno pianto i propri figli, rappresentati da piccole bare bianche. La messa in scena aveva lo scopo di far comprendere la tragedia umana che si nasconde dietro le esercitazioni militari e i conflitti.

Il racconto di gianfranco cau e il coinvolgimento emotivo

Il racconto di Gianfranco Cau, portavoce del Presidio del popolo sardo che ha organizzato la protesta, evidenzia come molte persone hanno vissuto la scena con grande coinvolgimento emotivo. “Molti sono scoppiati in lacrime, come se si identificassero con quel dramma”, ha detto. La protesta era quindi pensata non solo come un segnale politico, ma come un momento di riflessione profonda sulla vita e sulla guerra. A fare da sfondo la grande nave da guerra, simbolo visibile della presenza militare nella zona.

La sequenza della mobilitazione: dalla veglia al corteo nel centro di cagliari

La protesta non si è limitata al flash mob mattutino. La mobilitazione è iniziata nella notte con una veglia sotto la sede del Consiglio regionale, dove i manifestanti hanno passato alcune ore per mostrare il proprio dissenso contro la Joint Stars. All’alba, un corteo si è mosso per il centro città.

Il percorso ha attraversato via Roma e il Largo Carlo Felice, due delle arterie principali di Cagliari, fino ad arrivare al porto. La presenza degli attivisti ha provocato disagi alla circolazione, soprattutto nelle zone limitrofe al molo Ichnusa. Gli uomini indossavano tute bianche e mascherine a protezione di naso e bocca, un dettaglio visivo che richiamava la vulnerabilità e la fragilità della vita sotto la minaccia bellica.

Il simbolismo degli abiti nella protesta

Le donne hanno sfilato in abiti neri, simbolo del lutto e del dolore provocato dalla guerra. La partecipazione di altri gruppi e associazioni ha dato forza all’iniziativa, indicando la vasta condivisione dell’opposizione alla presenza militare e all’esercitazione interforze che coinvolgeva vari corpi della Difesa.

Il contesto dell’esercitazione joint stars e le ragioni della protesta

La Joint Stars è conosciuta come una delle esercitazioni militari più importanti in Italia e nell’area del Mediterraneo. Si svolge in mare aperto, proprio nelle acque del sud Sardegna, e coinvolge diverse branche delle forze armate, con l’obiettivo di migliorare la capacità operativa e la collaborazione tra eserciti.

Per i manifestanti però, questa esercitazione rappresenta una minaccia per la sicurezza locale e un pericolo per la pace civile. La critica si concentra sul peso che queste prove hanno sulle comunità costiere, sulle possibilità di incidenti e sulla militarizzazione degli spazi marittimi.

La denuncia principale riguarda il rischio di escalation e di danni per la popolazione, rappresentato idealmente proprio dalla scena di madri in lutto al porto. La presenza di tante associazioni che hanno aderito e il coinvolgimento dei cittadini dimostrano quanto la questione tocchi un tema sentito, legato tanto alla difesa del territorio quanto ai valori di pace e rispetto per il diritto internazionale.

La protesta di Cagliari, con una messa in scena tanto forte da suscitare emozioni genuine, sottolinea la frattura tra la politica delle esercitazioni militari e l’eco che queste hanno sulle realtà locali, soprattutto in Sardegna, terra che ospita una presenza militare rilevante e spesso contestata.