La recente edizione del festival del giornalismo di Leali delle Notizie ha messo al centro i racconti da zone difficili come Gaza e Cisgiordania, riconoscendo il lavoro rischioso di chi prova a tenere viva la verità in luoghi di guerra. Il premio in memoria di Daphne Caruana Galizia ha voluto dare voce a chi subisce violenze ma continua a documentare la realtà. In sei giorni il festival ha affrontato temi politici, sociali e ambientali, coinvolgendo migliaia di persone anche sui social.
Un riconoscimento significativo per chi rischia la vita nel lavoro di cronaca
L’evento più toccante della manifestazione è stata la consegna del premio dedicato alla giornalista maltese Daphne Caruana Galizia, uccisa per il suo lavoro di inchiesta. Hanno ricevuto questo riconoscimento collettivo i giornalisti operanti a Gaza e in Cisgiordania, che in prima linea subiscono conseguenze pesanti, anche in vite umane, per raccontare i fatti. A ritirare il premio è stato Samir Al Qaryouti, rappresentante dei giornalisti palestinesi, che ha preso la parola davanti al pubblico nel corso di un talk con Barbara Schiavulli, storico inviata di guerra. Il figlio di Daphne, Emanuel Delia, ha consegnato simbolicamente il premio, sottolineando il valore del coraggio e della determinazione contro la repressione.
La scelta dei premiati ha voluto evidenziare quanto il lavoro dei reporter nelle zone di conflitto rimanga un’impresa pericolosa e fondamentale insieme. Non si tratta solo di cronaca, ma di testimonianza, che può diventare un’arma e allo stesso tempo una protezione per chi vive sotto assedio o occupazione militare. In questi territori molti giornalisti hanno perso la vita continuando a informare, mantenendo un legame diretto con il territorio e le persone coinvolte.
Il festival non si è limitato a celebrare il lavoro degli operatori sul campo, ma ha dedicato ampio spazio ai grandi nodi che attraversano la nostra epoca. Tra i sei giorni di appuntamenti si sono affrontati i conflitti internazionali più complessi e la geopolitica globale, con uno sguardo che ha toccato la situazione media in diverse aree del mondo. Si è parlato molto anche di come l’intelligenza artificiale stia cambiando il modo di lavorare nel giornalismo, mettendo sul tavolo rischi e opportunità. Oltre al racconto della cronaca e delle tensioni politiche, i panel hanno coinvolto anche tematiche sociali come il patriarcato e l’impatto dell’uomo sull’ambiente, senza tralasciare l’inquinamento e i cambiamenti climatici.
Temi e dibattiti : dallo scenario geopolitico ai nuovi media
Questo mix di discorsi ha stimolato confronti serrati tra esperti, giornalisti e attivisti, offrendo allo stesso tempo un quadro sullo stato attuale del giornalismo e sulle pressioni crescenti che deve affrontare. Non è mancato un approfondimento sul ruolo dei nuovi media e sulle sfide che si presentano nel veicolare notizie vere e giuste a un pubblico che cambia continuamente. I relatori hanno portato esperienze dirette e dati, facendo emergere quanto oggi l’informazione debba fare i conti con fenomeni sempre più complessi e interconnessi.
Impatto social e numeri del festival 2025
In termini di visibilità, la manifestazione ha avuto un risultato che conferma il suo peso nel mondo dell’informazione indipendente e non solo. Sui social media sono stati superati i 400mila utenti raggiunti e si sono contate più di 150mila interazioni con i vari contenuti pubblicati. Questi numeri mostrano quanto il festival sia riuscito a coinvolgere non solo addetti ai lavori, ma anche pubblico giovane e curioso. La comunicazione online ha evidenziato un interesse diffuso verso temi di attualità, spesso legati alla realtà dei conflitti e a questioni globali, ma raccontati con un linguaggio adatto a raggiungere più persone.
Luca Perrino, presidente di Leali delle Notizie, ha spiegato che la loro associazione resta un punto di riferimento molto valido per chi cerca informazione autentica e per il pubblico generico che vuole capire meglio il mondo attraverso la voce di chi lavora sul campo. Nel 2025 il festival sembra quindi aver confermato l’appetito di confronti e di riflessione critica che circonda l’attività giornalistica.
Un festival che guarda alle nuove generazioni e alla memoria
L’edizione 2025 è partita con la quarta edizione del premio Leali Young, dedicato alla memoria della giornalista Cristina Visintini. Quest’anno il focus è stato su guerre e pace, due argomenti sempre attuali e che intrecciano molteplicità di storie raccontate da giovani reporter. Il momento simbolico del premio ha aperto la strada a una settimana densa di incontri, workshop e dibattiti.
Accanto agli appuntamenti, il festival ha ospitato quattro mostre dedicate alla memoria di figure importanti del giornalismo italiano e internazionale. Tra queste, quella su Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra nel 1985. La mostra ha cercato di far capire come il racconto delle mafie e delle ingiustizie continui a essere una tematica centrale per capire il Paese. Questi spazi espositivi hanno dato corpo e forza alle storie raccontate durante i panel, mettendo in mostra documenti, fotografie e materiali originali.
Il festival di Leali delle Notizie conferma un impegno forte verso le nuove generazioni e verso chi cerca di raccontare anche le verità più complicate, mettendo al centro il valore del giornalismo come strumento per capire e agire nel mondo di oggi.