Il clima politico a Buenos Aires si è acceso nella notte e nelle prime ore della mattina di domenica, dopo la sentenza che ha condannato l’ex presidente argentina Cristina Kirchner a sei anni di carcere per corruzione. Da un lato, i militanti vicini alla leader di sinistra si erano radunati in segno di solidarietà davanti alla sua abitazione. Dall’altro, diversi giovani sostenitori di Javier Milei, l’esponente di destra, hanno organizzato una festa a pochi isolati di distanza, tra canti e brindisi per celebrare la decisione della giustizia.
Il raduno e lo sgombero dei militanti pro cristina kirchner
All’alba di domenica, le forze dell’ordine hanno sgomberato il presidio formato da attivisti e simpatizzanti dell’ex presidente davanti alla sua casa a Buenos Aires. La manifestazione aveva lo scopo di mostrare vicinanza a Cristina Kirchner, che in seguito alla condanna rischia l’arresto imminente. Molti erano rimasti nella notte per mantenere la presenza e manifestare pacificamente il dissenso rispetto alla sentenza. L’intervento della polizia ha messo fine al raduno, con i militanti che sono stati dispersi rapidamente. Le immagini e i racconti della notte raccontano di momenti di tensione, ma senza incidenti gravi.
Polarizzazione e giustizia
Questo episodio conferma la forte polarizzazione della politica argentina, con gruppi opposti che reagiscono in maniera netta anche alle decisioni giudiziarie. Lo sgombero è stato giustificato dalle autorità come misura necessaria per garantire ordine pubblico e sicurezza stradale, dato che la zona era bloccata fin dal tardo pomeriggio del giorno precedente.
I festeggiamenti dei sostenitori di javier milei a pochi isolati di distanza
A circa dieci isolati di distanza dall’abitazione di Cristina Kirchner, un gruppo di giovani simpatizzanti di Javier Milei ha organizzato una festa per celebrare la condanna e il probabile arresto della leader della sinistra argentina. La scena è stata descritta dal quotidiano La Nación come un mix di canti, balli e brindisi.
Lo striscione più visibile riportava la scritta “un brindisi alla libertà”, mentre volantini e manifesti raffiguravano immagini simboliche, come quella del ministro della sicurezza Patricia Bullrich con un bicchiere in mano da cui usciva “lacrime di sinistra”, rappresentate come champagne personalizzato con un leone. Questi gesti hanno sottolineato la contrapposizione netta fra due posizioni politiche opposte.
L’atmosfera era decisamente di festa, con giovani che esprimevano entusiasmo per una svolta giudiziaria considerata storica nel contrasto alla corruzione politica nel paese. Questi eventi sottolineano il ruolo centrale che la figura di Cristina Kirchner ha nel dibattito pubblico argentino, ancora molto acceso dopo anni di tensioni politiche.
Una svolta giudiziaria divisiva
La sentenza di condanna a sei anni per cristina kirchner
Il tribunale ha inflitto a Cristina Kirchner una condanna a sei anni di reclusione, riconoscendola colpevole di corruzione legata al suo mandato presidenziale. La sentenza fa seguito a un processo che ha analizzato accuse legate a fondi pubblici utilizzati in modo illecito durante il suo governo.
La decisione del giudice apre la strada a un possibile arresto, che potrebbe essere eseguito nei prossimi giorni. La condanna rappresenta uno dei momenti più significativi nei recenti sviluppi politici in Argentina, dove la giustizia ha indagato su diversi esponenti di spicco, scatenando reazioni contrastanti tra società e classe politica.
L’ex presidente, figura polarizzante sia in patria che all’estero, ha già annunciato che ricorrerà contro la sentenza. Intanto, il caso continua a dominare le cronache nazionali, con riflessi importanti sulla stabilità politica e sulle alleanze future nel panorama argentino.
La condanna a Cristina Kirchner resta al centro di un dibattito serrato, tra chi vede un passo verso la legalità e chi denuncia un processo strumentale legato a lotte di potere interne. Nel frattempo, la città di Buenos Aires resta divisa, con manifestazioni, feste e tensioni continue.