La Turchia, sotto la guida del presidente Recep Tayyip Erdogan, sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella geopolitica europea, specialmente in relazione al conflitto russo-ucraino. La recente evoluzione delle dinamiche internazionali ha portato a un rinnovato interesse per il paese, che si trova al crocevia tra Europa e Asia. Questo articolo esplora le implicazioni di questa situazione, analizzando il contesto storico e politico attuale.
La posizione di Erdogan nel conflitto russo-ucraino
Nel 2022, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si era trovato in una posizione strategica per mediare un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Le sue dichiarazioni, come quella in cui Mario Draghi lo definì “un dittatore di cui talvolta si ha bisogno”, evidenziano la complessità delle relazioni internazionali. Nonostante le critiche, Erdogan ha dimostrato di essere un attore chiave nel tentativo di stabilire un dialogo tra le parti in conflitto. Tuttavia, la responsabilità di non aver raggiunto un accordo è stata oggetto di dibattito, con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’ex premier britannico Boris Johnson che si sono accusati reciprocamente di aver ostacolato il processo.
La lega dei volenterosi e il nuovo assetto europeo
Tre anni dopo, la Turchia è stata invitata a Londra dal premier britannico Keir Starmer a unirsi alla “lega dei volenterosi”, un’iniziativa che mira a ristrutturare la sicurezza europea in un contesto post-NATO. Questo nuovo gruppo intende creare un’alleanza sotto la protezione di un ombrello nucleare anglo-francese, con l’obiettivo di formare un esercito europeo che supporti l’Ucraina nella sua resistenza contro la Russia. La scelta di includere la Turchia, nonostante le sue controversie interne ed esterne, riflette un cambiamento significativo nelle strategie di alleanza in Europa.
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Macron e il rinnovamento degli ordini internazionali
Il presidente francese Emmanuel Macron ha svolto un ruolo cruciale nel convocare vertici informali che mirano a ristrutturare gli attuali ordini internazionali, superando le tradizionali strutture della NATO e dell’Unione Europea. La sua decisione di escludere Grecia e Cipro dalla “lega dei volenterosi” ha suscitato discussioni, dato che entrambi i paesi sono membri dell’Unione Europea e parte dell’eurozona. Questo passo strategico evidenzia la volontà di Macron di rafforzare la posizione della Francia e della Turchia nel nuovo contesto geopolitico.
Le tensioni interne in Turchia e le ripercussioni internazionali
Recentemente, Erdogan ha affrontato critiche per l’arresto del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, un oppositore politico. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla stabilità interna della Turchia e sul suo impatto sulle relazioni internazionali. La situazione è particolarmente delicata, poiché Erdogan si trova a dover bilanciare le pressioni interne con le aspettative dei partner internazionali. Se l’arresto di Imamoglu fosse avvenuto prima di un importante incontro a Roma, avrebbe potuto complicare ulteriormente le dinamiche tra i leader europei e il presidente turco.