Il 28 settembre la Valle d’Aosta vivrà una doppia tornata elettorale con le votazioni per i sindaci e il rinnovo del Consiglio regionale. Il decreto ufficiale è stato pubblicato nel bollettino della Regione con la firma del presidente Renzo Testolin. Nel calendario è previsto un ipotetico ballottaggio per i Comuni il 12 ottobre, mentre il nuovo Consiglio regionale si riunirà per la prima volta il 28 del mese. La consultazione elettorale di settembre viene accompagnata da una serie di incognite, con un referendum confermativo fissato per il 10 agosto sull’adozione di una nuova legge elettorale.
Calendario elettorale valdostano con doppia chiamata al voto
Il presidente della Regione Valle d’Aosta ha confermato il 28 settembre come data unica per le elezioni comunali e per quelle regionali. In questa giornata gli elettori saranno chiamati a scegliere i nuovi sindaci in diversi Comuni e a rinnovare il Consiglio regionale. Nel caso in cui nessun candidato sindaco superasse il 50% dei voti nei Comuni interessati, è previsto un turno di ballottaggio il 12 ottobre.
Il Consiglio regionale, dopo le elezioni, si riunirà per la prima volta il 28 ottobre per avviare i lavori del nuovo mandato. Questa convocazione segna l’avvio ufficiale dell’attività istituzionale del nuovo Consiglio. La simultaneità della doppia consultazione, scelta che ospita voto per gli enti locali e per l’assemblea regionale, comporta un’organizzazione complessa sotto il profilo logistico e di gestione dei seggi.
Le elezioni in Valle d’Aosta del prossimo autunno rappresentano un momento cruciale per la politica della regione, viste la contemporanea definizione degli amministratori locali e di quelli regionali.
Il referendum del 10 agosto: cambiamenti alla legge elettorale e la sfida della rappresentanza di genere
Prima dell’appuntamento elettorale di settembre, la Valle d’Aosta sarà chiamata a pronunciarsi su una consultazione inedita: il referendum confermativo del 10 agosto. Si tratta del primo referendum di questo tipo previsto nella regione, volto a ratificare modifiche sostanziali alla legge elettorale.
La legge oggetto del referendum cambia il sistema di voto introducendo la possibilità per gli elettori di esprimere tre preferenze anziché una sola. Inoltre, prevede misure per garantire la rappresentanza di genere nei Consigli comunali e in quello regionale, una novità che interessa la composizione democratica del territorio.
La richiesta di referendum arriva da sette consiglieri regionali, in adesione allo statuto speciale. Nello stesso tempo, un comitato esterno aveva tentato di promuovere la stessa consultazione raccogliendo firme ma senza raggiungere la soglia necessaria per la validazione. Questo rende il voto del 10 agosto particolarmente rilevante, perché sarà la prima volta che gli elettori valdostani saranno chiamati a decidere direttamente su una legge elettorale.
Le critiche da Roma sulle norme elettorali e la sospensione parziale della legge valdostana
Il nuovo quadro elettorale regionale non si presenta esente da contestazioni. A maggio scorso, il Consiglio dei ministri ha impugnato alcune parti della legge regionale che regolano la convivenza tra elezioni comunali e regionali. L’impugnativa riguarda aspetti specifici che Roma ritiene incompatibili con la normativa nazionale.
Il nodo principale riguarda il limite ai mandati dei sindaci nei piccoli Comuni. La legge valdostana stabilisce delle regole particolari, meno restrittive rispetto alle norme di valenza nazionale. In aggiunta, sono al centro delle critiche le regole sulla composizione delle Giunte comunali che impediscono l’ingresso di assessori tecnici, cioè figure non elette ma nominate per le loro competenze specifiche.
Queste divergenze fra legge regionale e statuto statale sollevano dubbi sulla validità dell’election day così com’è previsto in Valle d’Aosta. L’impugnazione della legge induce un clima di attesa per chiarimenti giuridici e possibili modifiche in vista delle prossime elezioni.
La gestione elettorale in Valle d’Aosta resta quindi sotto osservazione, con un calendario fitto di appuntamenti ma anche di incognite politiche e normative. Il voto del 10 agosto potrebbe segnare una svolta sul metodo di espressione degli elettori, mentre la consultazione del 28 settembre definirà le nuove leadership territoriali.
Ultimo aggiornamento il 25 Luglio 2025 da Andrea Ricci