Home Elezioni amministrative 2025: i comuni al voto tra sfide aperte e coalizioni frammentate

Elezioni amministrative 2025: i comuni al voto tra sfide aperte e coalizioni frammentate

Le elezioni di maggio coinvolgono oltre cento comuni italiani, tra cui Genova, Ravenna, Taranto e Matera, con sfide significative tra centrosinistra e centrodestra in contesti politici diversi.

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Le elezioni amministrative di maggio coinvolgono oltre cento comuni italiani, con sfide cruciali in quattro capoluoghi di regione—Genova, Ravenna, Taranto e Matera—dove centrosinistra e centrodestra si confrontano tra alleanze variabili e candidati chiave. - Unita.tv

Questa tornata elettorale coinvolge oltre cento comuni italiani, compresi quattro capoluoghi di regione. Genova, Ravenna, Taranto e Matera sceglieranno i loro sindaci entro fine maggio, con eventuali ballottaggi in programma a inizio giugno, in concomitanza con i referendum. Le elezioni rappresentano un momento importante per i partiti, con candidati e coalizioni che riflettono equilibri politici diversi da città a città.

Genova e la sfida tra centrosinistra e centrodestra

Genova rappresenta la sfida più osservata a livello nazionale. Qui il centrosinistra tenta una rivincita dopo la vittoria del centrodestra alle regionali di ottobre scorso quando Marco Bucci ha ottenuto la riconferma, superando di poco il candidato Andrea Orlando. La competizione per la poltrona di sindaco si gioca tra Pietro Picciocchi, vicesindaco e assessore al Bilancio sostenuto dal centrodestra e Silvia Salis, candidata civica del centrosinistra.

Centrodestra compatto per picciocchi

Il centrodestra ha unito diverse anime: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e Nuovo Psi, assieme a due liste civiche, hanno accolto Picciocchi come candidato. Avvocato con sei figli e due affidati, Picciocchi è stata la figura chiave dietro le giunte di Bucci. Sul fronte opposto, il centrosinistra ha superato tensioni interne, in particolare nel Pd, per convergere su Silvia Salis, ex atleta e vicepresidente vicaria del Coni, sostenuta da tutto il fronte progressista, dal M5s ad Avs, fino ai renziani di Italia Viva.

Questa elezione si rivela aperta, con un bilancio politico in gioco. Genova potrebbe ribaltare o confermare l’orientamento della scorsa tornata regionale e incidere sull’equilibrio nel nord-ovest.

Ravenna: il centrosinistra difende il territorio

Ravenna si prepara a sostituire Michele de Pascale, diventato presidente della regione Emilia-Romagna. Il candidato favorito è Alessandro Barattoni, segretario locale del Pd dal 2017, appoggiato da un’ampia coalizione che include Pd, Avs, M5s, e diversi gruppi civici. Questa alleanza ricalca quella che ha sostenuto de Pascale, cercando di conservare la tradizione di un’area storicamente “rossa”.

Centrodestra frammentato in campo

Il centrodestra appare frammentato in tre candidati, un segnale di difficoltà a trovare un accordo unitario. Fratelli d’Italia ha scelto Nicola Grandi, assicuratore e consigliere uscente, sostenuto anche da Forza Italia e civiche locali. La Lega ha puntato su Alvaro Ancisi, veterano di 85 anni con lunga esperienza in consiglio comunale, spesso all’opposizione. Infine, la lista civica La Pigna sostiene Veronica Verlicchi. Questa divisione indebolisce il fronte del centrodestra in una città dove il centrosinistra ha tradizionalmente una posizione forte.

L’esito delle elezioni a Ravenna confermerà o modificherà l’assetto politico locale, con un occhio alle possibilità di ripresa per il centrodestra in contesto fondamentalmente favorevole al centrosinistra.

Matera, centrodestra unito contro un centrosinistra diviso

A Matera il quadro è più variegato rispetto ad altri capoluoghi. Il centrodestra si presenta unito attorno ad Antonio Nicoletti. Lui rappresenta la coalizione composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e altri gruppi moderati. Questa compattezza nella corsa al Comune contrasta con il centrosinistra, che si frammenta tra tre candidati senza il simbolo del Pd.

Centrosinistra diviso e primarie ‘open’

Roberto Cifarelli, con il sostegno di nove liste, è il principale candidato del centrosinistra. Ex consigliere regionale eletto con il Pd, ha vinto le primarie ’Open’ indette da un gruppo di giovani, ma non riconosciute ufficialmente dai partiti. Tra gli altri, Cifarelli può contare sull’appoggio di pezzi di Italia Viva e Azione, quest’ultima con un proprio listino.

La presenza di Vincenzo Santochirico e Domenico Bennardi aggiunge elementi di complessità. Santochirico, avvocato e con esperienze politiche rilevanti in regione, aveva annunciato il ritiro per poi rimettersi in gioco con “Progetto Comune”, lista civica che mira a conquistare consensi progressisti. Bennardi è il sindaco uscente, eletto con il M5S e decaduto nel 2024 dopo le dimissioni di numerosi consiglieri.

Il risultato a Matera dipenderà dalla capacità delle liste di coalizzarsi o di sottrarre voti agli avversari, in una competizione segnata da una divisione interna tra progressisti.

Taranto e le difficoltà di ricomposizione politica

Taranto vive una situazione complessa dopo la fine anticipata della giunta guidata da Rinaldo Melucci, finita con le dimissioni di 17 consiglieri. Il centrosinistra prova il rilancio con Piero Bitetti, ex presidente del consiglio comunale, che si presenta con il sostegno del Pd e di altre sette liste. Bitetti è un volto noto della politica locale e punta a recuperare il controllo del Comune dopo una fase di crisi.

Movimento 5 stelle concorre autonomamente

Il Movimento 5 Stelle si presenta autonomamente, con la candidatura della giornalista Annagrazia Angolano, supportata dalla lista civica “Angolano sindaca”. La scelta di correre da soli riflette la distanza strategica dal centrosinistra e suggerisce una competizione a molte punte.

Il centrodestra ha indicato Luca Lazzàro, ex presidente di Confagricoltura Puglia, come candidato principale. Lazzàro gode dell’appoggio di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Liberale e Noi Moderati. A contestare questa candidatura c’è Francesco Tacente, protagonista di una lista civica accanto alla quale si collocano anche esponenti della Lega, che però non compare ufficialmente nella coalizione “Prima Taranto”.

La presenza di numerose liste civiche e la divisione tra partiti tradizionali complicano il quadro, rendendo incerta la direzione politica di Taranto dopo il voto.

L’esito delle elezioni in questi comuni porterà novità o conferme nelle amministrazioni locali. L’equilibrio politico si muove, mentre gli elettori valutano programmi e candidati in città con storie e problemi molto differenti. Il voto di maggio sarà un termometro importante per gli schieramenti in vista del futuro prossimo.