Elezioni amministrative 2025 e referendum su lavoro e cittadinanza: tutte le date e i quesiti in programma

In primavera, i comuni italiani andranno al voto per eleggere sindaci e consigli comunali, mentre si svolgeranno referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza tra il 25 maggio e il 9 giugno.
In primavera si terranno le elezioni amministrative in molti comuni italiani e cinque referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza, con votazioni tra fine maggio e inizio giugno. - Unita.tv

In primavera, centinaia di comuni italiani torneranno al voto per eleggere sindaci e consigli comunali. Contemporaneamente, in molti territori, i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi su referendum abrogativi riguardanti importanti temi legati al lavoro e alla cittadinanza. Le operazioni di voto si concentrano tra fine maggio e inizio giugno. Vediamo tutte le tappe, i Comuni coinvolti e i dettagli dei cinque quesiti referendari che animeranno il dibattito politico e sociale.

Il calendario delle elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario e speciale

Il principale appuntamento con le urne per le elezioni amministrative 2025 nelle regioni a statuto ordinario è fissato per domenica 25 e lunedì 26 maggio. In questi due giorni, i cittadini aventi diritto in tanti comuni potranno recarsi ai seggi per eleggere il sindaco e rinnovare i consigli comunali. Gli orari di voto saranno domenica dalle 7 fino alle 23, mentre il lunedì si voterà dalle 7 alle 15.

Per molti Comuni sarà necessario un secondo turno, cioè il ballottaggio, che si terrà domenica 8 e lunedì 9 giugno. L’eventuale turno di ballottaggio riguarda quei Comuni dove nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta al primo turno.

Anche le regioni a statuto speciale hanno fissato date proprie, ma simili, per le rispettive tornate elettorali amministrative. In Friuli-Venezia Giulia le urne si sono aperte domenica 13 e lunedì 14 aprile, con il ballottaggio domenica 27 e lunedì 28 aprile. In Trentino-Alto Adige il voto si è svolto domenica 4 maggio, con eventuale secondo turno domenica 18 maggio. In Sicilia si vota contemporaneamente alle regioni a statuto ordinario, domenica 25 e lunedì 26 maggio, e il ballottaggio si terrà domenica 8 e lunedì 9 giugno. In Sardegna invece le elezioni coincidono con i referendum nazionali, domenica 8 e lunedì 9 giugno, mentre il ballottaggio è previsto domenica 22 e lunedì 23 giugno.

Le modalità di voto e l’organizzazione dei seggi elettorali

Il sistema di voto resta tradizionale, con i seggi che apriranno nella mattinata di domenica e chiuderanno la sera alle 23. Il giorno successivo, lunedì, si tornerà ai seggi dalle 7 alle 15, orari utili anche per chi non ha potuto recarsi a votare la domenica.

Gli elettori possono trovare comunicazioni sui seggi e i documenti necessari, oltre che eventuali indicazioni per il voto assistito. Questo sistema garantirà che tutte le persone interessate possano partecipare alle elezioni in sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti.

Il doppio giorno di voto – domenica e lunedì – serve a estendere la partecipazione e a rendere più agevole andare alle urne, soprattutto in caso di impegni lavorativi o personali durante il fine settimana.

Il ruolo dei referendum popolari: cinque quesiti su lavoro e cittadinanza

Parallelamente al possibile turno di ballottaggio per le amministrative, domenica 8 e lunedì 9 giugno si terranno cinque referendum popolari abrogativi. Questi riguardano importanti disposizioni in materia di lavoro e cittadinanza, e gli elettori sono chiamati a esprimersi con un semplice sì o no.

Per la validità di questi referendum è necessario il quorum. Devono quindi andare a votare almeno la metà più uno degli aventi diritto. Lo prescrive l’articolo 75 della Costituzione, che stabilisce anche come la proposta sia approvata solo se ottiene la maggioranza dei voti validi.

I quesiti si distinguono per argomento e colore della scheda che verrà consegnata agli elettori. La prima scheda è verde, poi arancione, grigia, rosa e gialla. Ognuno riguarda settori specifici.

I contenuti dei cinque quesiti referendari: le richieste di abrogazione

Il primo quesito, con scheda verde, riguarda il cosiddetto Jobs Act. Si chiede di abrogare il decreto legislativo del 2015 che disciplina il contratto di lavoro a tutele crescenti e le norme sui licenziamenti illegittimi. In pratica, si propone di cancellare la riforma che ha introdotto maggiori dettagli sulla protezione dei lavoratori con contratti a tempo indeterminato.

Il secondo quesito riguarda invece le piccole imprese e la legge sui licenziamenti individuali. La votazione si concentra su un articolo del 1966 integrato nel 1990 che regola l’indennità e le procedure di licenziamento nelle piccole aziende. Si propone l’abrogazione parziale delle disposizioni che riguardano le modalità di calcolo e le soglie massime di indennizzo.

Il terzo quesito, con scheda grigia, mira a cancellare alcune norme sui contratti a termine. In particolare riguarda limiti di durata e condizioni per il rinnovo di contratti a tempo determinato secondo il decreto legislativo del 2015. Si punta a eliminare frasi precise che regolano la durata massima e le condizioni per allungamenti di contratti temporanei.

Il quarto quesito, su scheda rosa, riguarda la sicurezza sul lavoro e la responsabilità solidale. Si vuole sopprimere l’articolo che esclude la responsabilità di committente, appaltatore o subappaltatore in caso di infortunio legato ai rischi specifici dell’attività di imprese appaltatrici o subappaltatrici. L’abrogazione modificherebbe quindi la tutela legale nelle catene di appalto.

Infine, il quinto quesito, su scheda gialla, tocca la cittadinanza italiana. Si propone di dimezzare da dieci a cinque anni la residenza legale necessaria allo straniero extracomunitario maggiorenne per richiedere la cittadinanza. Il voto riguarda un articolo della legge sulla cittadinanza che contiene attualmente limiti temporali più lunghi.

Come seguire la consultazione e quali sono le scadenze importanti

Le date sono fissate e gli elettori sono invitati a partecipare sia alle amministrative sia ai referendum. Gli orari scelti per il voto cercano di agevolare la partecipazione, con aperture sia in orario domenicale sia lunedì mattina.

Le amministrazioni comunali, i partiti e le associazioni sono già mobilitati su tutto il territorio nazionale per informare gli elettori sulle modalità di voto, i contenuti dei quesiti e le norme di comportamento anti-covid che, a oggi, risultano ancora applicate in alcune realtà.

Le prossime settimane saranno decisive per le campagne informative, soprattutto per i referendum, considerata la complessità dei testi e le implicazioni sui diritti dei lavoratori e sugli stranieri residenti. Lo svolgimento corretto del voto sarà monitorato con attenzione dagli organi competenti.