La giunta comunale di Bolzano, formata da esponenti SVP e centrodestra, ha ottenuto l’approvazione in consiglio comunale poco prima della mezzanotte, a un giorno dalla scadenza dei termini fissati. La composizione del nuovo esecutivo e l’approvazione del relativo programma segnano un passaggio cruciale nella governance cittadina, tra dibattiti accesi e critiche dall’opposizione. Il voto è arrivato dopo un primo tentativo saltato a causa di problemi legati alla distribuzione dei documenti ai consiglieri.
Composizione e approvazione della giunta comunale
La nuova giunta comunale di Bolzano è stata eletta con 24 voti favorevoli, rappresentando la maggioranza del consiglio. Il sindaco confermato è Claudio Corrarati, esponente della sua lista personale, che fa parte della coalizione di centrodestra con SVP. All’interno della giunta siedono anche Claudio Della Ratta, anch’egli della lista Corrarati, mentre per SVP sono stati nominati Stephan Konder e Johanna Ramoser. La rappresentanza del centrodestra si completa con Patrizia Brillo e Tritan Myftiu di Fratelli d’Italia, e Marco Caruso della Lega.
Un equilibrio politico nella coalizione
Questa formazione segna un equilibrio politico tra le componenti della coalizione, con una maggioranza che si è dimostrata compatta nel corso della votazione. Assieme all’elezione dei membri, è stato approvato anche il programma politico della coalizione. L’incontro inizialmente previsto per lunedì è stato annullato per problemi tecnici: alcuni consiglieri non avevano ricevuto i documenti necessari in tempo, una complicazione che ha ritardato il voto definitivo.
Le critiche mosse dall’opposizione in consiglio
Numerosi consigliere dell’opposizione si sono fatti sentire prima del voto, esprimendo dissenso su più punti riguardanti sia l’esecutivo sia il programma politico. Stefano Fattor del PD ha contestato il fatto che per l’ennesima volta la competenza sulla pianificazione territoriale sia affidata alla SVP, richiamando a un riequilibrio delle responsabilità. La posizione dei Verdi, rappresentata da Chiara Rabini, Rudi Benedikter e Cornelia Brugger, è stata dura soprattutto verso il primo atto ufficiale del sindaco: lo sgombero dei campi di senzatetto.
I Verdi hanno enfatizzato l’assenza, nel programma, di misure concrete sul multilinguismo, segnalando che si parla soltanto della tutela della lingua madre senza aperture alle altre lingue presenti in città. Angelo Gennacaro del movimento “Io sto con Bolzano” ha definito il programma poco incisivo e ha messo in dubbio la realizzabilità dell’aumento da sette a otto assessori nella giunta. Monica Franch del PD ha invece lanciato un’accusa diretta alla coalizione di centrodestra, parlando di “un approccio finalizzato più a ottenere poltrone che a risolvere problemi della città.”
Opposizione e punti di criticità
Polemiche sul programma e le sfide future
Non solo critiche a livello politico: la coalizione in giunta deve affrontare anche questioni specifiche rimaste irrisolte secondo alcune parti dell’opposizione. I rappresentanti del Team K, Mattia Cologna e Giuliana Dragogna, hanno messo in evidenza la mancanza di nuovi metodi per affrontare problemi importanti come la casa a prezzi accessibili, gli alloggi per studenti e la mobilità urbana. Questi temi tornano periodicamente nel dibattito cittadino, senza però finora trovare una soluzione chiara nel programma di giunta appena approvato.
Il nuovo esecutivo di Bolzano dovrà dunque confrontarsi con aspettative alte e con i dubbi espressi da molte realtà politiche. Le scelte su pianificazione territoriale, politiche sociali e gestione degli spazi urbani rappresenteranno test decisivi per la coalizione. Lo scontro politico apre la stagione amministrativa, con un consiglio chiamato a vigilare e una giunta pronta a intervenire sulla città.