
Fratelli d’Italia propone di superare il limite di due mandati per i presidenti di regione, aprendo un dibattito che potrebbe cambiare gli equilibri nel centrodestra e influenzare le elezioni regionali del 2025. - Unita.tv
Nel pieno della campagna elettorale per le regionali autunnali del 2025, Fratelli d’Italia apre al confronto sul superamento del limite ai mandati per i presidenti di regione. Un tema destinato a scuotere gli equilibri nel centrodestra, coinvolgendo direttamente personaggi come Luca Zaia e Vincenzo De Luca, e mettendo in tensione alleanze consolidate. La proposta potrebbe cambiare la partita elettorale, con riflessi evidenti sulla governance regionale e nazionale.
La posizione di fratelli d’italia sul terzo mandato
Il partito guidato da Giorgia Meloni ha convocato l’esecutivo per avviare un dibattito senza preclusioni sulla possibilità di estendere a tre i mandati consentiti ai governatori regionali. Attualmente, la legge stabilisce un massimo di due mandati consecutivi, limite che impedirebbe a figure quali Luca Zaia, presidente del Veneto, e Vincenzo De Luca, governatore della Campania, di ricandidarsi senza modifiche normative. Fratelli d’Italia giustifica la proposta come una necessità, soprattutto in vista delle prossime elezioni in cui Zaia e De Luca rappresentano nomi di peso.
L’evoluzione della proposta meloniana
Il tema non è nuovo, ma la mossa del partito meloniano arriva dopo il no del governo a una precedente iniziativa legislativa in Trentino. L’idea è passata da una disponibilità generica ad una proposta concreta, con dichiarazioni pressanti da parte di esponenti come Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli. Quest’ultimo ha dichiarato che “non esiste una chiusura ideologica al terzo mandato, ma che il problema vero consiste nell’attuale norma che permette alle singole regioni di decidere autonomamente il numero dei mandati.” Chiama quindi in causa una legislazione nazionale unica.
Le reazioni contrastanti degli alleati e dei protagonisti regionali
La novità comunicata da Fratelli d’Italia ha colto di sorpresa diversi alleati nella coalizione. Forza Italia ha risposto con prudenza, confermando una posizione contraria al terzo mandato, come espresso da Maurizio Gasparri. La Lega, come spesso accaduto, mantiene una posizione ambigua, mentre all’interno di Fratelli d’Italia, in particolare tra i veneti, l’apertura alla proposta ha alimentato discussioni.
La posizione di zaia e l’importanza del veneto
Luca Zaia si è dichiarato sorpreso dall’iniziativa, consapevole che non sarà semplice ottenere un consenso unanime tra tutte le regioni. Il Veneto resta il nodo centrale perché un’eventuale apertura ai terzi mandati consentirebbe allo stesso Zaia di tentare una quarta candidatura, in palio un ruolo politico di peso. In questo contesto, il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha ricordato che già esiste un documento – chiamato “documento di Venezia” – in cui si invita il governo a considerare l’ipotesi di sbloccare i mandati.
Nonostante la complessità della materia, la questione è ritenuta aperta e in via di approfondimento. I governatori sembrano inclini a voler discutere la possibilità, anche se ogni decisione appare lontana da una soluzione immediata.
Le modalità di intervento sul limite ai mandati e le prossime fasi politiche
Il dibattito sull’estensione del numero di mandati non potrà passare attraverso un decreto legge, considerato uno strumento troppo delicato per una materia che riguarda il sistema elettorale. La strada più probabile resta quella di un disegno di legge specifico, che potrebbe essere presentato e discusso in Parlamento nei prossimi mesi. Durante la riunione di via della Scrofa, alcuni membri di Fratelli d’Italia hanno ipotizzato anche la possibilità di inserire l’intervento sotto forma di emendamento a un provvedimento già all’esame delle Camere, per accelerare i tempi.
L’iter richiederà certamente un confronto tra le diverse forze politiche, e un accordo tra i leader del centrodestra, vista la delicatezza dell’argomento. Maurizio Gasparri ha sottolineato l’importanza di un’intesa tra i vertici dei partiti, mentre Matteo Salvini ha ricordato che “la definizione delle candidature per le sei regioni al voto – tra cui Veneto, Campania e Puglia – è questione di pochi giorni.”
L’apertura di Fratelli d’Italia potrebbe ribaltare le strategie politiche, soprattutto per i territori dove i governatori in carica sono molto forti. La possibilità di rimettere in campo Zaia rischia di modificare gli equilibri nella coalizione e nelle urne, creando nuove dinamiche e tensioni tra i partiti.
Il futuro governo regionale di molte regioni dipenderà anche da questi sviluppi, con uno sguardo fisso al quadro complessivo della politica italiana nei mesi che precedono il 2027. La partita sul terzo mandato si annuncia come uno dei nodi da sciogliere più importanti nell’agenda politica di questo anno.