Al seggio numero 15 di Varese, durante le recenti votazioni, è scoppiato un episodio di discriminazione transfobica. Una scrutatrice ha risposto con parole offensive a chi aveva chiesto perché non fossero state eliminate le file separate per genere, come previsto dalle normative attuali. Mauro Sabbadini, presidente di Arci Varese, e Marta Gilardi, collaboratrice di Arci e Arcigay Varese, hanno denunciato la situazione. La questione ha riacceso il dibattito sulla tutela dei diritti e sul rispetto nei luoghi dedicati alla democrazia.
Il contesto dell’episodio e la reazione immediata
L’episodio si è verificato mentre gli elettori attendevano il proprio turno di fronte a file poste in base al genere. La scrutatrice incaricata, interrogata sul motivo per cui le file continuassero a essere divise, ha risposto usando un linguaggio discriminatorio e transfobico, dichiarando che “si eliminassero loro” e che “gli scarti vanno eliminati”. Queste dichiarazioni sono immediatamente state viste da chi era presente come un grave segno di mancanza di rispetto verso le persone transgender.
Nonostante la presidente di seggio non abbia ascoltato direttamente le parole incriminate, è stata informata dell’accaduto e ha deciso di verbalizzare quanto successo. È un passaggio decisivo perché permette di ufficializzare la denuncia e creare un documento valido per le autorità competenti. La scrittura del verbale dimostra un impegno a non sottovalutare la situazione e a garantire che quanto accaduto non rimanga impunito.
La posizione di arci e arcigay varese e le richieste alle autorità
Arci e Arcigay Varese hanno preso posizione immediata contro l’episodio. Mauro Sabbadini e Marta Gilardi hanno segnalato formalmente l’accaduto al Comune di Varese e alla Prefettura. Nel documento inoltrato si richiede l’identificazione della scrutatrice coinvolta e un intervento sanzionatorio rapido. L’associazione sottolinea che i luoghi dove si esercita la democrazia non devono mai diventare spazi per l’odio o la discriminazione.
Arci ha descritto l’episodio come un “caso di grave discriminazione transfobica”. Questo tono è stato scelto per evidenziare l’urgenza della questione e per indicare che la violenza verbale non può passare inosservata soprattutto in un contesto istituzionale come quello elettorale. La comunicazione pubblica da parte delle associazioni riflette la volontà di creare un ambiente più inclusivo e sicuro per tutti.
Il commento di arcigay varese sull’importanza del rispetto durante le elezioni
Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese, ha rilanciato la necessità di garantire rispetto e sicurezza all’interno dei seggi. Secondo lui, le elezioni devono essere momenti in cui si esercita la democrazia senza che nessuno venga vittima di insulti o discriminazioni. In particolare ha sottolineato che chi svolge un ruolo pubblico, come quello di scrutatore o presidente di seggio, ha il dovere di trattare in modo corretto tutte le persone, incluse quelle transgender.
Boschini ha ricordato quanto sia fondamentale mantenere un ambiente privo di violenza verbale, dove ogni cittadino possa votare senza paura di essere offeso o escluso. Il suo intervento mette in evidenza un bisogno diffuso di maggiore formazione e sensibilità tra chi opera in ambito elettorale. In tal senso, il controllo e la vigilanza da parte delle autorità locali diventano essenziali per evitare il ripetersi di casi simili.
Le implicazioni per i diritti e la democrazia in italia
Questo episodio conferma quanto permanga una certa difficoltà nella società italiana ad accogliere pienamente le persone transgender, specie in contesti pubblici e istituzionali. Il seggio, simbolo centrale del diritto di voto e della partecipazione democratica, non dovrebbe mai rappresentare un luogo dove si celano atteggiamenti discriminatori o ostilità.
Le associazioni chiamano a intervenire in modo deciso e rapido per impedire che episodi simili si diffondano e danneggino chiunque voglia esercitare i propri diritti. La denuncia e la registrazione ufficiale del caso testimoniano la necessità di tutelare i diritti civili attraverso interventi concreti da parte delle istituzioni. Si tratta di un passaggio importante per ribadire la centralità del rispetto nelle funzioni pubbliche e garantire un clima di civile convivenza.