La recente decisione di Ásthildur Lóa Thórsdóttir di dimettersi dalla carica di ministra per l’Infanzia in Islanda ha suscitato un acceso dibattito pubblico. La vicenda, risalente a trentasei anni fa, coinvolge una relazione con un ragazzo minorenne, che ha portato alla nascita di un figlio. La premier Kristrún Frostadóttir ha definito la situazione “seria”, mentre l’ex ministra ha espresso rammarico per le conseguenze della sua scelta.
La relazione controversa e le dimissioni
Ásthildur Lóa Thórsdóttir ha rassegnato le dimissioni dopo che alcune rivelazioni sulla sua vita passata sono emerse sui media islandesi. La ministra ha spiegato che, a 22 anni, ha avuto una relazione con un ragazzo di 15 anni, fornendogli supporto psicologico all’interno di un’associazione religiosa chiamata Trú og líf . In un’intervista, ha dichiarato: «Sono passati trentasei anni, tante cose sono cambiate, fosse accaduto oggi mi sarei comportata in modo diverso». Questa affermazione ha sollevato interrogativi sulla sua condotta professionale e sulla natura della relazione.
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa RUV, il padre del bambino è Eirík Ásmundsson, che all’epoca viveva una situazione familiare complessa. La legge islandese stabilisce che l’età del consenso è fissata a 15 anni, ma vieta relazioni sessuali tra insegnanti o mentori e minori di 18 anni, qualora questi ultimi dipendano finanziariamente o lavorino per il partner. La situazione legale ha quindi suscitato preoccupazioni sulla responsabilità della ministra nel suo ruolo di consulente.
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Dettagli sulla relazione e la vita del bambino
La relazione tra Thórsdóttir e Ásmundsson è stata mantenuta segreta, ma il giovane padre era presente alla nascita del loro figlio. Durante il primo anno di vita, il bambino ha vissuto con entrambi i genitori. Tuttavia, la situazione è cambiata quando Thórsdóttir ha incontrato il suo attuale marito. Documenti rivelati dall’agenzia RUV indicano che, nonostante il padre avesse espresso il desiderio di vedere il figlio, la ministra negò il consenso. Per 18 anni, Ásmundsson ha continuato a versare i contributi per il mantenimento del bambino, nonostante la mancanza di un rapporto diretto.
Questa situazione ha sollevato interrogativi sulla gestione della relazione da parte della ministra e sul suo impatto sulla vita del bambino. La questione ha riacceso il dibattito sull’etica delle relazioni tra adulti e minorenni, soprattutto in contesti in cui l’adulto ha un ruolo di responsabilità.
L’incontro con la premier e le conseguenze politiche
La settimana scorsa, una parente di Eirík Ásmundsson ha tentato di contattare direttamente la premier Kristrún Frostadóttir, portando a un confronto tra le due donne. Dopo aver discusso della situazione, la premier ha chiesto le dimissioni di Thórsdóttir. In merito alla questione, Frostadóttir ha commentato: «È una faccenda seria, e io ne so poco più di quanto ne sa il pubblico islandese». Questo scambio ha evidenziato la delicatezza della situazione e la necessità di trasparenza in ambito politico.
Nonostante le dimissioni, Ásthildur Lóa Thórsdóttir ha annunciato che rimarrà in Parlamento, continuando a svolgere il suo ruolo di rappresentante. La vicenda ha sollevato interrogativi non solo sulla sua carriera politica, ma anche sulla percezione pubblica delle relazioni tra adulti e minorenni, specialmente in contesti professionali e di supporto. La questione rimane aperta e continuerà a essere oggetto di discussione in Islanda.