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Decreto Bollette 2025: blocco di incentivi e misure contro il Made in Italy

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Decreto Bollette 2025: blocco di incentivi e misure contro il Made in Italy
Decreto Bollette 2025: blocco di incentivi e misure contro il Made in Italy - unita.tv
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Il Decreto Bollette 2025 ha suscitato un acceso dibattito a causa del blocco di alcune misure significative, tra cui l’incentivo per l’acquisto di elettrodomestici. Le discussioni si concentrano ora su come affrontare le problematiche generate da queste decisioni, che potrebbero avere ripercussioni negative sul settore del Made in Italy. Questo articolo analizza le principali misure bloccate e le conseguenze per i cittadini e le imprese.

Blocco del bonus elettrodomestici: cosa comporta

Tra le misure più rilevanti che hanno subito un arresto c’è il bonus elettrodomestici, inizialmente previsto per incentivare l’acquisto di apparecchiature a basso consumo energetico. La proposta iniziale includeva un Click Day, ma questa è stata successivamente abbandonata in favore di uno sconto in fattura, pensato per semplificare le procedure burocratiche e garantire un rimborso ai fornitori attraverso un credito d’imposta.

Attualmente, il blocco di questa misura ha generato preoccupazioni tra i rivenditori e i consumatori. L’agevolazione prevedeva uno sconto del 30% sul prezzo di listino, un’opportunità che avrebbe potuto facilitare l’accesso a elettrodomestici più efficienti dal punto di vista energetico. Tuttavia, con l’iter attualmente fermo, si sta cercando di capire come procedere per non danneggiare il settore, con l’ipotesi di eliminare il requisito minimo della classe energetica B per ampliare la platea di beneficiari.

Misure di emergenza e polizze contro eventi catastrofali

Un altro aspetto del Decreto Bollette 2025 riguarda la polizza contro eventi catastrofali, che avrebbe dovuto essere prorogata di sette mesi oltre la scadenza prevista per il 31 gennaio. Questa misura era considerata fondamentale per garantire una maggiore protezione alle famiglie e alle imprese in un contesto di crescente vulnerabilità agli eventi climatici estremi. Tuttavia, le nuove regole impongono restrizioni significative, rendendo difficile l’estensione delle coperture assicurative.

Le difficoltà nel prolungare le polizze potrebbero avere un impatto diretto sulla sicurezza economica di molte famiglie, che si trovano a dover affrontare rischi elevati senza adeguate protezioni. La situazione richiede un’analisi approfondita e un intervento tempestivo per garantire che le misure di protezione siano accessibili e efficaci.

Cambiamenti nelle tasse sui veicoli aziendali

Un ulteriore cambiamento significativo riguarda le tasse sui veicoli aziendali. La nuova normativa modifica il calcolo del fringe benefit per i mezzi dati in uso promiscuo, abbandonando il criterio delle emissioni di CO₂ in favore di quello legato al tipo di alimentazione del veicolo, che può essere elettrica, a benzina o diesel. Questa modifica si applica esclusivamente ai veicoli acquistati nel 2025, escludendo quelli già in uso o prenotati negli anni precedenti.

Questa decisione ha suscitato preoccupazioni tra le aziende, che potrebbero trovarsi a dover affrontare costi maggiori per i veicoli già in circolazione. La nuova normativa potrebbe influenzare le scelte aziendali in merito all’acquisto di mezzi a basse emissioni, rendendo più difficile la transizione verso un parco veicolare più sostenibile.

Ultimo aggiornamento il 28 Marzo 2025 da Matteo Bernardi

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Matteo Bernardi

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