Dazi di Trump: il dibattito politico in Italia si intensifica tra tensioni e posizioni divergenti

Il dibattito sui dazi americani infiamma la politica italiana: il ministro Antonio Tajani sostiene l’approccio europeo, mentre Matteo Salvini chiede trattative dirette con Washington. Incontro Meloni-Vance a Roma previsto per il 18 aprile.
Dazi di Trump: il dibattito politico in Italia si intensifica tra tensioni e posizioni divergenti Dazi di Trump: il dibattito politico in Italia si intensifica tra tensioni e posizioni divergenti
Dazi di Trump: il dibattito politico in Italia si intensifica tra tensioni e posizioni divergenti - unita.tv

L’introduzione dei dazi da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, lo scorso 2 aprile 2025, ha innescato un acceso dibattito all’interno della politica italiana. La questione ha messo in evidenza le frizioni nella Maggioranza di governo, con dichiarazioni contrastanti tra i vari esponenti politici. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha espresso la sua opinione in merito, sottolineando le competenze della Commissione Europea e la necessità di un approccio unitario.

La posizione della Lega e la richiesta di trattative dirette

La Lega, partito guidato da Matteo Salvini, ha chiesto insistentemente al governo italiano di avviare trattative dirette con gli Stati Uniti riguardo ai dazi. Secondo il leader della Lega, è fondamentale che l’Italia si faccia sentire direttamente a Washington, piuttosto che passare attraverso i canali ufficiali dell’Unione Europea. Tuttavia, Antonio Tajani ha risposto a queste richieste affermando che solo la Commissione Europea ha la competenza per trattare con gli Stati Uniti su questioni di questo tipo. Il ministro ha chiarito che le norme e i trattati internazionali stabiliscono chiaramente le regole da seguire.

Tajani ha ribadito che non è compito dell’Italia intraprendere negoziati diretti, ma piuttosto è responsabilità della Commissione Europea. Le sue dichiarazioni hanno messo in luce la posizione di Forza Italia, che si schiera a favore di un approccio più europeo e coordinato, piuttosto che di una strategia isolazionista proposta dalla Lega.

Le preoccupazioni di Tajani e l’allarmismo sui dazi

Antonio Tajani ha anche espresso preoccupazione per il clima di allarmismo che si è creato attorno alla questione dei dazi. Durante un’intervista al programma di Rai Uno, “Cinque Minuti”, ha affermato che non c’è motivo di panico, sottolineando che l’impatto economico previsto per l’Unione Europea sarebbe limitato. Secondo le sue stime, se i dazi venissero confermati, l’Unione potrebbe subire una perdita di circa lo 0,2-0,3% del proprio prodotto interno lordo.

Il ministro ha invitato a mantenere la calma e a concentrarsi su strategie di dialogo e cooperazione. Ha sottolineato l’importanza di proteggere l’industria europea e ha anticipato che potrebbero arrivare risposte già nel corso del prossimo Consiglio del Commercio, dove si discuterà della questione dei dazi americani.

Le prospettive future e il ruolo di Giorgia Meloni

In vista di un incontro previsto per il 18 aprile a Roma tra il premier Giorgia Meloni e JD Vance, vice di Trump, Tajani ha ribadito che non è possibile condurre trattative individuali. Tuttavia, ha riconosciuto che Meloni potrebbe svolgere un ruolo significativo nel cercare di persuadere gli Stati Uniti a rivedere la loro posizione sui dazi. La relazione tra Meloni e Trump è nota e potrebbe influenzare le dinamiche future.

Il governo italiano si trova quindi di fronte a una sfida complessa, in cui le posizioni divergenti all’interno della Maggioranza potrebbero avere ripercussioni significative sulla strategia da adottare nei confronti degli Stati Uniti. Mentre la Lega spinge per un approccio diretto, Forza Italia e Tajani insistono sulla necessità di mantenere un fronte unito a livello europeo, evidenziando l’importanza di seguire le procedure stabilite.