Cresce il numero di studenti che rinunciano all’ora di religione nelle scuole italiane

Nel 2023-2024, oltre 1.164.000 studenti italiani si sono esonerati dall’ora di religione, con Firenze al primo posto (51,5%). Un cambiamento significativo nelle scelte educative delle nuove generazioni.

Cresce il numero di studenti che rinunciano all'ora di religione nelle scuole italiane

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La scelta di non frequentare l’ora di religione sta diventando sempre più comune tra gli studenti italiani. Secondo i dati recenti, un numero record di ragazzi ha optato per attività alternative, segnando un cambiamento significativo nelle preferenze educative. Questo fenomeno è stato analizzato dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti , che ha fornito un aggiornamento sulle scelte degli studenti nelle scuole statali italiane.

Aumento degli esonerati: i numeri parlano chiaro

Nel corso dell’anno scolastico 2023-2024, il numero degli studenti esonerati dall’ora di religione ha raggiunto la cifra di 1.164.000, un incremento di 68.000 unità rispetto all’anno precedente. Questo corrisponde a una percentuale che è passata dal 15,5% del 2022-2023 al 16,6% attuale. L’aumento costante di studenti che scelgono di non partecipare a questa ora di lezione evidenzia un cambiamento nelle convinzioni e nelle preferenze educative delle nuove generazioni.

L’analisi di questi dati rivela non solo un trend in crescita, ma anche una diversificazione delle scelte educative. Gli studenti sembrano sempre più propensi a esplorare alternative che riflettono le loro convinzioni personali o il desiderio di dedicarsi ad altre attività. Questo cambiamento potrebbe essere influenzato da vari fattori, tra cui la crescente pluralità culturale e religiosa presente nel paese.

Firenze e altre città: i luoghi simbolo della scelta

Firenze emerge come la città con la percentuale più alta di studenti che non seguono l’ora di religione, con un sorprendente 51,5%. Questo dato è emblematico di una tendenza che si sta diffondendo anche in altre città italiane. Bologna segue con il 47,3%, mentre Aosta e Biella registrano rispettivamente il 43,6% e il 40,6%. Anche Mantova, Brescia, Trieste e Torino mostrano percentuali significative, attestandosi tra il 37% e il 40%.

Queste cifre non solo indicano una crescente disaffezione verso l’ora di religione, ma riflettono anche un cambiamento culturale più ampio. Le famiglie e gli studenti sembrano sempre più inclini a scegliere percorsi educativi che rispecchiano le loro convinzioni personali, piuttosto che seguire tradizioni consolidate. Questo fenomeno potrebbe avere ripercussioni significative sul modo in cui la religione viene insegnata e percepita nelle scuole italiane.

Istituti con il maggior numero di esonerati

Analizzando i dati a livello di singoli istituti, si nota che l’Olivetti di Ivrea detiene il record con il 90,7% degli studenti del professionale e l’87,9% di quelli del tecnico che hanno scelto di non seguire l’ora di religione. È importante considerare che la presenza di studenti adulti nei corsi serali può influenzare queste percentuali. Altri istituti che si distinguono per l’alto numero di esonerati includono il Sassetti-Peruzzi di Firenze , la primaria Nazario Sauro di Monfalcone e l’istituto professionale Carrara di Novellara .

Nei licei, il Leon Battista Alberti di Firenze si posiziona al primo posto con l’84,65% di studenti esonerati. Anche le scuole medie e dell’infanzia mostrano percentuali elevate, con la Rodari di Torre Pellice che raggiunge l’83,7% e la San Giacomo di Brescia che si attesta all’83,58%. Questi dati suggeriscono che la scelta di non partecipare all’ora di religione non è limitata a un solo tipo di istituto, ma si estende a diverse fasce scolastiche.

Analisi delle percentuali a livello nazionale

A livello nazionale, gli istituti professionali si confermano come i più inclini a registrare studenti esonerati, con una percentuale del 27,83%. Gli istituti tecnici seguono con il 25,31%, mentre i licei si attestano al 18,48%. Le scuole primarie, medie e dell’infanzia mostrano percentuali che variano tra il 15,77% e il 12,4%. Questi dati evidenziano un panorama educativo in evoluzione, dove le scelte degli studenti stanno cambiando in modo significativo.

Il crescente numero di esonerati dall’ora di religione potrebbe portare a una riflessione più profonda su come le scuole affrontano l’insegnamento della religione e su quali alternative potrebbero essere offerte agli studenti. La situazione attuale rappresenta un’opportunità per riconsiderare il ruolo della religione nell’educazione e per promuovere un ambiente scolastico più inclusivo e rispettoso delle diverse convinzioni.