Consiglio Ue: le divisioni tra i leader europei si fanno evidenti nel summit di Bruxelles

Il Consiglio Europeo di Bruxelles, in corso fino al 21 marzo 2025, evidenzia le divisioni tra i leader su riarmo e difesa comune, con l’Ungheria contraria all’accordo finale.
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Consiglio Ue: le divisioni tra i leader europei si fanno evidenti nel summit di Bruxelles - unita.tv

Il Consiglio Europeo di Bruxelles ha messo in luce le fratture all’interno dell’Unione Europea, con solo 26 dei 27 leader pronti a firmare la bozza delle conclusioni. La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha cercato di coordinare i temi cruciali, tra cui il riarmo, la difesa comune, l’immigrazione e il bilancio fino al 2028. Tuttavia, le divergenze tra i membri rimangono significative, rendendo difficile raggiungere un consenso su questioni fondamentali.

Le sfide del piano di riarmo europeo

Il summit, che si concluderà il 21 marzo 2025, ha evidenziato la necessità di ulteriori incontri per affrontare i temi discussi. La situazione geopolitica, con i negoziati di pace tra Stati Uniti e Russia in programma a Gedda, richiede una posizione chiara da parte dell’Europa. Tuttavia, l’unità è compromessa, con il Consiglio Ue che si mostra frammentato su come gestire i fondi destinati al piano di riarmo e sulla strategia di difesa contro la Russia. Sebbene ci sia un consenso generale sul supporto all’Ucraina e sulla ricerca di una pace duratura, le modalità di attuazione rimangono incerte.

Le reazioni dei leader europei

La pace tra Ucraina e Russia, mediata da Trump, Putin e Zelensky, sta proseguendo, ma gli obiettivi restano poco chiari. L’Ungheria ha già annunciato che non firmerà l’accordo finale, sostenendo che il riarmo contraddice l’obiettivo di pace. Gli altri leader, invece, sembrano propendere per una strategia di “pacificazione attraverso la forza”, cercando di garantire all’Ucraina il supporto necessario per negoziare da una posizione di forza.

Le distanze tra i leader e le proposte di finanziamento

Il Consiglio ha visto emergere tensioni significative tra i vari leader riguardo ai finanziamenti per il piano di riarmo. La Francia e l’Italia stanno spingendo per un approccio che preveda eurobond, mentre i Paesi “frugali” come Germania, Olanda e Austria si oppongono a ulteriori indebitamenti. La posizione dell’Italia, guidata da Giorgia Meloni, è quella di mantenere un equilibrio tra il sostegno all’Ucraina e la necessità di non compromettere le relazioni con gli Stati Uniti.

La strategia del governo italiano

Giorgia Meloni ha ribadito l’importanza di sostenere l’Ucraina e ha annunciato che l’Italia sarà protagonista nella ricostruzione del paese, con una conferenza convocata a Roma nei prossimi mesi. Tuttavia, ha anche messo in guardia contro l’idea di un aumento del debito pubblico per finanziare il riarmo, sottolineando che le cifre annunciate sono più simboliche che concrete. La sua proposta di estendere l’articolo 5 della NATO all’Ucraina, senza un immediato coinvolgimento militare, rappresenta una posizione cauta che cerca di mantenere l’unità europea senza compromettere i legami con gli Stati Uniti.

Le prospettive future per l’Unione Europea

Il Consiglio Europeo si trova di fronte a una situazione complessa, con la necessità di trovare un equilibrio tra le diverse posizioni dei membri. Le tensioni interne potrebbero avere ripercussioni significative sulla capacità dell’Unione di affrontare le sfide future. La mancanza di un consenso chiaro su questioni fondamentali come il riarmo e la difesa comune mette in discussione la coesione dell’Unione Europea, rendendo urgente la ricerca di un approccio condiviso per garantire stabilità e sicurezza nel continente.

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