Il Congresso della Lega, tenutosi a Firenze nel 2025, ha messo in luce le aspirazioni del partito e le richieste del suo elettorato. Durante l’evento, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari ha espresso il desiderio che Matteo Salvini torni a ricoprire il ruolo di Ministro dell’Interno. Questa richiesta ha suscitato una reazione entusiasta tra i partecipanti, che hanno accolto l’idea con una standing ovation. Nonostante la premier Giorgia Meloni avesse inizialmente escluso questa possibilità dopo l’assoluzione di Salvini, il tema è tornato prepotentemente alla ribalta grazie al sostegno di altri esponenti del partito, tra cui Massimiliano Romeo, Andrea Crippa e Claudio Durigon.
Le tensioni nella maggioranza
La richiesta di riportare Salvini al Viminale potrebbe riaccendere le tensioni all’interno della maggioranza di governo. I vertici della Lega sostengono che il partito rappresenti un elemento di stabilità per l’esecutivo, con Salvini che ha sottolineato come la Lega sia il “collante” necessario per garantire la durata del governo. In un messaggio diretto ai leader di M5S e PD, ha invitato entrambi a prendere atto della situazione, sottolineando che la Lega è fondamentale per la coesione dell’attuale amministrazione. Questa posizione, tuttavia, potrebbe generare attriti, soprattutto considerando il contesto politico attuale, caratterizzato da un clima di incertezze e rivalità tra i vari partiti.
Il sostegno di Elon Musk
Un momento sorprendente del congresso è stato l’intervento di Elon Musk, che ha partecipato tramite video collegamento. Musk ha espresso una visione condivisa con la Lega su temi cruciali come l’immigrazione e la guerra in Ucraina. Inoltre, ha sostenuto la necessità di rivedere le politiche commerciali con gli Stati Uniti, criticando le normative europee che, secondo lui, danneggiano le imprese italiane. Salvini ha colto l’occasione per ribadire l’importanza di trattare con gli Stati Uniti e di abbandonare quelle che ha definito “politiche suicide” dell’Unione Europea, che ostacolano la crescita economica.
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Le prospettive per le regionali e le riforme
Il congresso ha anche affrontato il tema delle elezioni regionali, con Massimiliano Romeo che ha sottolineato l’importanza di mantenere il controllo delle regioni attualmente governate dalla Lega, in particolare la Lombardia. Le questioni di Autonomia e federalismo fiscale sono state al centro del dibattito, con Luca Zaia che ha richiamato l’attenzione su questi impegni cruciali per il futuro del partito. La Lega si propone di affrontare queste sfide con determinazione, cercando di consolidare la propria posizione a livello nazionale.
Le novità dello statuto della Lega
Un altro punto saliente del congresso è stata l’approvazione delle modifiche allo statuto del partito. Il presidente del congresso, Giancarlo Giorgetti, ha annunciato che il nuovo statuto, il primo aggiornamento dal 2018, conferisce una dimensione nazionale alla Lega e stabilisce regole più chiare per la leadership. Il segretario del partito, Matteo Salvini, rimarrà in carica per quattro anni, mentre il numero dei vicesegretari aumenterà da tre a quattro. Queste modifiche mirano a rafforzare la struttura interna e a prevenire conflitti di leadership, come quello con il generale Vannacci, il quale potrà diventare vicesegretario solo dopo aver acquisito la tessera e aver trascorso sette anni di militanza nel partito.
Il congresso della Lega si è rivelato un momento cruciale per il partito, segnando una fase di rinnovamento e di sfide future, con un occhio attento alle dinamiche politiche italiane e internazionali.