Le famiglie milanesi coinvolte in oltre 1600 cantieri fermi hanno avuto l’opportunità di esprimere le loro preoccupazioni direttamente al sindaco Beppe Sala. L’incontro, avvenuto a Palazzo Marino, ha messo in luce le difficoltà che queste persone affrontano quotidianamente a causa di un blocco che dura da anni, legato a inchieste della Procura e a problematiche burocratiche. Le famiglie chiedono un intervento legislativo urgente per poter riprendere possesso delle abitazioni per le quali hanno investito i loro risparmi.
La situazione delle famiglie coinvolte
Durante l’incontro, i rappresentanti del Comitato Famiglie Sospese e Vite in Attesa hanno illustrato la loro condizione. “Le famiglie non hanno colore politico. Siamo tutti cittadini che hanno investito i risparmi di una vita in una casa e ora ci troviamo senza un tetto”, ha dichiarato un portavoce del comitato. Questo grido di aiuto evidenzia la frustrazione e l’ansia di chi ha visto i propri sogni di stabilità svanire a causa di un sistema che sembra non dare risposte.
Filippo Borsellino, uno dei portavoce, ha condiviso la sua esperienza personale, raccontando come, grazie ai risparmi accumulati con fatica, abbia acquistato un appartamento nel complesso residenziale LAC a Baggio. Tuttavia, la sua gioia è stata offuscata dall’incertezza legata alla situazione attuale. “Le soluzioni avrebbero dovuto arrivare già da tempo, ma i problemi persistono”, ha aggiunto, sottolineando la necessità di un intervento immediato da parte delle istituzioni.
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La richiesta di un intervento legislativo
Le famiglie hanno chiesto al sindaco di sostenere una richiesta di intervento legislativo che possa risolvere la situazione di stallo. “Desideriamo riappropriarci del nostro diritto alla casa, un diritto che abbiamo conquistato con sacrifici e rinunce”, ha affermato Borsellino. La richiesta di un intervento normativo è vista come l’unica via per superare l’attuale impasse e garantire una soluzione a lungo termine per le famiglie coinvolte.
Inoltre, il portavoce ha evidenziato l’importanza della trasparenza e della collaborazione tra le istituzioni e i cittadini. “Abbiamo bisogno di dati chiari e informazioni precise sullo stato dei cantieri e delle abitazioni coinvolte. Sappiamo che il numero reale di case bloccate supera di gran lunga le 1625 che siamo riusciti a mappare”, ha dichiarato, evidenziando la necessità di un approccio più sistematico e coordinato.
Un tavolo di confronto per trovare soluzioni
Il sindaco Sala ha accolto la richiesta delle famiglie, acconsentendo a istituire un tavolo di confronto che coinvolga anche la Procura della Repubblica e i costruttori. Questo tavolo avrà l’obiettivo di analizzare la situazione e proporre soluzioni concrete per superare il blocco attuale. “Siamo soddisfatti che il sindaco abbia mostrato disponibilità a collaborare”, ha concluso Borsellino, esprimendo la speranza che questo possa portare a risultati tangibili per le famiglie in difficoltà .
L’incontro rappresenta un passo importante verso la risoluzione di una problematica che ha colpito numerose famiglie milanesi, costrette a vivere nell’incertezza e nel disagio. La volontà di lavorare insieme per trovare soluzioni è un segnale positivo, ma ora è fondamentale che le promesse si traducano in azioni concrete.
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