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Cancellazione dell’ultimo minuto al parlamento europeo blocca la direttiva contro il greenwashing

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Il Parlamento europeo si trova a un punto di stallo dopo la cancellazione improvvisa dell’ultimo trilogo dedicato alla direttiva contro il greenwashing. Questa decisione, presa poche ore prima dell’incontro finale, ha sollevato critiche da parte dei presidenti delle commissioni competenti e dei co-rapporteurs, che denunciano un’interruzione del dialogo istituzionale e un danno al processo legislativo. Il provvedimento avrebbe dovuto rafforzare le regole sull’affidabilità delle dichiarazioni ambientali fatte dalle aziende per tutelare i consumatori e promuovere pratiche commerciali più trasparenti.

La cancellazione improvvisa del trilogo e le reazioni dei presidenti delle commissioni parlamentari

Meno di tre ore prima dell’avvio della riunione decisiva tra Parlamento, Commissione europea e Consiglio Ue, è arrivata la notizia che la presidenza del Consiglio non intendeva proseguire con i negoziati. Anna Cavazzini , presidente della commissione Mercato interno e tutela dei consumatori, insieme ad Antonio Decaro , presidente della commissione Ambiente, clima e sicurezza alimentare hanno espresso forte disappunto per questa scelta.

Secondo loro questo modo di procedere rischia di creare un precedente negativo nel percorso legislativo europeo. La sospensione improvvisa mina le procedure istituzionali consolidate ed espone a conflitti inutili tra co-legislatori. Dopo due anni intensi di lavoro su questa direttiva fondamentale per migliorare l’informazione ambientale ai cittadini europei si perde così una tappa cruciale senza motivazioni chiare.

I due esponenti sottolineano che privare il Parlamento della possibilità di concludere l’accordo significa bloccare misure utili a combattere il fenomeno del greenwashing. Questo termine indica pratiche ingannevoli in cui aziende pubblicizzano prodotti o servizi come ecologici senza prove sufficienti o verificate.

Gli obiettivi della direttiva: contrastare il greenwashing per proteggere consumatori e imprese sostenibili

La normativa in discussione punta a rendere più affidabili le affermazioni ambientali presenti nelle campagne pubblicitarie o sulle etichette dei prodotti venduti nell’Ue. L’intento è garantire ai consumatori informazioni corrette sui benefici realizzati in termini ambientali evitando messaggi fuorvianti o esagerati.

Un aspetto centrale riguarda anche l’equità tra imprese: chi già opera seguendo criteri sostenibili potrebbe subire svantaggi competitivi se altri attori utilizzano dichiarazioni ingannevoli per attirare clienti sensibili alle tematiche ecologiche.

La direttiva avrebbe quindi favorito una concorrenza più corretta sul mercato interno europeo incentivando comportamenti responsabili da parte delle aziende verso ambiente e società civile.

Posizione dei co-rapporteurs durante la conferenza stampa: disponibilità al dialogo ma critica sulla decisione

Durante una conferenza stampa tenuta lo stesso giorno della cancellazione Sandro Gozi dalla commissione Mercato interno insieme a Tiemo Wölken dalla commissione Ambiente hanno spiegato ai giornalisti i motivi del loro disappunto rispetto alla scelta presa dal Consiglio Ue.

Entrambi hanno ribadito l’importanza della direttiva nel quadro degli impegni europei sul clima e sulla tutela del consumatore sottolineando come fosse necessario portarla avanti rapidamente dopo anni di confronto tecnico-politico dettagliato fra tutte le parti coinvolte.

Hanno inoltre manifestato disponibilità a riprendere subito i negoziati appena possibile affinché si possa tornare al tavolo istituzionale con spirito costruttivo ed evitare ulteriormente ritardi nella definizione definitiva delle norme anti-greenwashing richieste dall’opinione pubblica europea sempre più attenta alle questioni ambientali nei processi d’acquisto quotidiani.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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