Camera dei Deputati: governo meno affollato durante le comunicazioni di Meloni

La seduta della Camera dei Deputati del 2 gennaio 2025 ha visto l’assenza di diversi ministri leghisti, mentre il premier Giorgia Meloni e i membri chiave del governo hanno affrontato critiche dall’opposizione.
Camera dei Deputati: governo meno affollato durante le comunicazioni di Meloni Camera dei Deputati: governo meno affollato durante le comunicazioni di Meloni
Camera dei Deputati: governo meno affollato durante le comunicazioni di Meloni - unita.tv

Questa mattina, i banchi del governo alla Camera dei Deputati si sono presentati meno affollati rispetto a quanto osservato nella giornata precedente al Senato, dove il premier Giorgia Meloni ha tenuto importanti comunicazioni in vista del Consiglio dell’Unione Europea. La seduta ha visto la presenza di alcuni membri chiave del governo, ma anche l’assenza di diversi ministri, in particolare quelli del partito di Matteo Salvini, attualmente impegnati all’estero.

La composizione del governo in aula

Durante la seduta, il premier Meloni si è seduta al centro dell’attenzione, con il ministro della Difesa, Guido Crosetto, posizionato alla sua destra. Alla sinistra del presidente del Consiglio, invece, si notava una sedia vuota, segno dell’assenza di alcuni membri del governo. Tra i ministri presenti, si sono distinti il titolare della Salute, Orazio Schillaci, e il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Non sono mancati anche Carlo Nordio, ministro della Giustizia, e Luca Ciriani, responsabile dei rapporti con il Parlamento. A completare il quadro, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha preso parte alla seduta, contribuendo alla discussione.

Un’ora prima dell’inizio della seduta, non si era vista alcuna presenza dei ministri leghisti, creando un certo fermento tra i deputati. Tuttavia, intorno alle 10.30, è arrivato in aula Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, portando un po’ di stabilità alla situazione.

Critiche e risposte sull’assenza dei ministri leghisti

L’assenza dei ministri del partito di Salvini non è passata inosservata e ha suscitato reazioni tra i membri dell’opposizione. Davide Faraone, deputato di Italia Viva, ha sollevato la questione durante il suo intervento, evidenziando come l’assenza dei ministri leghisti potesse influenzare il dibattito e le decisioni da prendere. La risposta è arrivata prontamente da Stefano Candiani, esponente della Lega, che ha difeso la posizione del suo partito. Candiani ha affermato che, nonostante le assenze, la maggioranza ha una sola risoluzione condivisa, mentre l’opposizione si presenta con cinque risoluzioni diverse, sottolineando così l’unità della maggioranza e respingendo le insinuazioni di divisioni interne.

Questa dinamica mette in luce le tensioni politiche all’interno del governo e le sfide che la maggioranza deve affrontare, soprattutto in un momento cruciale come quello delle comunicazioni del premier in vista di un Consiglio dell’Unione Europea. La situazione è un chiaro esempio delle complessità che caratterizzano l’attuale panorama politico italiano, dove le alleanze e le assenze possono influenzare significativamente il corso delle discussioni parlamentari.

Â